Il danno ingiusto nella responsabilità civile secondo il diritto olandese
Questo lavoro si prefigge di affrontare l’analisi della responsabilità per danni secondo le regole del recente Codice Civile dei Paesi Bassi, in parallelo ad una panoramica della disciplina vigente in Italia. L’esame degli aspetti tecnico-giuridici sarà accompagnato dalla discussione di interessanti casi tratti dalla giurisprudenza. Del resto, quando si discute di tort law, l’analisi delle codificazioni non può non essere accompagnata dall’esame delle decisioni giurisprudenziali.
È difficile formulare una definizione generale ed esaustiva del termine “danno”, ancor più se ci si trova di fronte ad un testo di legge straniero. Lo sanno bene i comparativisti: Schaden, dommage, damage, sono termini che si prestano a vari ruoli in diverse circostanze, e in ognuna di queste possono acquistare un significato differente.
L’obiettivo principale di questo lavoro è di affrontare un’analisi del danno ingiusto il più possibile ancorata al contesto normativo di riferimento, lasciandosi rincuorare dall’espressione: «per quanto sia difficile descrivere un elefante, chiunque ne vedesse uno lo riconoscerebbe immediatamente».
Dopo un breve excursus sui principali modelli europei di responsabilità, si passerà alla presentazione della disciplina aquiliana vigente in Italia. Si toccheranno i punti principali della disciplina, per poi analizzare il cuore vivo della responsabilità per danni: il concetto di ingiustizia. A questo proposito si ripercorreranno i passi significativi compiuti dalla giurisprudenza e dottrina italiana, fino a giungere alla svolta che si è avuta con la sentenza delle SS.UU. della Corte di Cassazione n. 500 del 22 luglio 1999.
Quello olandese è riconosciuto da molti essere il più moderno e, relativamente agli illeciti, il miglior Codice Civile a nostra disposizione oggi in Europa. Questo perché, sebbene l’Olanda sia un paese di piccole dimensioni, il suo Legislatore ha saputo costruire per i torts un sistema di compromesso, un ponte vitale fra le varie soluzioni formulate dagli altri Paesi Europei.
Si esporranno, quindi, i criteri d’imputazione su cui si fonda la responsabilità extracontrattuale in Olanda. Il criterio della colpa è quello che risulta ancora incontrastato, e domina l’area più vasta degli illeciti, quella relativa a soggetti “indifferenziati”, soggetti comuni non qualificati da una loro posizione o status. Tuttavia, si vedrà, il codice olandese ha dato rilevanza ad altri criteri, come quello della responsabilità oggettiva, soprattutto nel disciplinare casi particolari come per i danni causati da oggetti, o la responsabilità di medici o di produttori.
Dopo un breve excursus sugli elementi costitutivi della responsabilità, ovvero ingiustizia, colpevolezza e nesso di causalità, si dedicherà un capitolo all’analisi del concetto di atto illecito e ingiustizia secondo l’ordinamento giuridico olandese. Una volta affrontata l’analisi dei concetti di atto illecito e ingiustizia del danno, si proseguirà con una riflessione sul carattere di clausola dell’art. 6: 162, e sulle caratteristiche che lo rendono tanto apprezzato dai civilisti.
Nel giudicare, infine, la consistenza e il valore delle regole imposte dal codice olandese, non si tralascerà di ricordare l’importanza, per qualsiasi sistema normativo, di mantenere un certo grado di flessibilità, affinché il sistema stesso sia in grado di accompagnare, adeguandosi, i mutamenti della società e delle sue regole.
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Informazioni tesi
Autore: | Claudia Froldi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1999-00 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Giurisprudenza |
Relatore: | Adolfo Di Majo |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 159 |
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FAQ
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