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Arte in Silenzio - La pratica artistica come mezzo di ripotenziamento sensoriale

L'estensione sensoriale prodotta dalle tecnologie allontana sempre di più il corpo dal contatto diretto con il mondo. Questo fatto può comportare l'insorgere di una vera e propria nevrosi, intesa come l'incapacità dell'individuo di entrare in contatto con la propria realtà emotiva, di sentire il proprio qui e ora: egli si dimentica della propria realtà emotiva nel momento in cui si dimentica che, oltre ad essere visto, egli è anche vedente. Mantenere un contatto con la propria realtà emotiva significa innanzitutto mantenere vivo e attivo un contatto con il proprio apparato sensoriale.
Attraverso la psicologia dell'azione, questa tesi si propone di sviscerare l'attuale problematica di quella forma di nevrotizzazione causata dalla saturazione degli stimoli visivi, rilanciando la pratica artistica quale mezzo di ri-potenziamento sensoriale, in quanto strumento di contatto diretto con la propria realtà emotiva in un dato momento; e con ciò non intende sottovalutare gli aspetti propri dell'assiologia sui quali si fonda il sistema dell'arte.
Dunque “L'Arte in Silenzio” considera l'arte entro una specifica funzionalità, ovvero quella di “sostenere” concretamente il ciclo del contatto secondo la psicoterapia della Gestalt, allo scopo di promuovere una certa spontaneità espressiva dello psicoterapeuta e, insieme, del paziente.

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3 INTRODUZIONE “L'Arte crea combinazioni capaci di disincagliare il nostro sentire.” Remo Bodei Stiamo vivendo un periodo storico cruciale dominato dalla tecnica. Le conseguenze del dominio tecnologico sono molteplici, da quelle ambientali a quelle sociali ed economiche. Nell'epoca della riproducibilità tecnica, ho scelto di soffermarmi su una delle tante conseguenze che la società del fantasma tecnologico ha provocato, e che adesso si trova a dover affrontare: la nevrosi provocata dal potenziamento della vista rispetto agli altri organi di senso. Quest'epoca ha infatti innescato un processo di profonda desensibilizzazione, intesa come la difficoltà di adeguare l'apparato sensorio a sollecitazioni esterne continue e pressanti: il sistema mediatico invade ogni spazio e ogni istante inducendo una vera e propria saturazione di stimoli, l'intero universo delle cose conosciute si spinge verso dimensioni completamente virtuali, dematerializzandosi; inoltre la parcellizzazione frammenta e disperde l'esperienza cognitiva nei rivoli dell'iperspecializzazione. In una sola parola: l'estensione sensoriale prodotta dalle tecnologie allontana sempre di più il corpo dal contatto diretto con il mondo. Ora, in questo contesto tecnologico, alcuni sensi vengono pesantemente penalizzati a discapito di altri: il tatto, il gusto e l'olfatto, i sensi del “contatto diretto” con la realtà, vengono depotenziati rispetto alla vista e all'udito. Un esempio lampante di questo fenomeno lo si può riscontrare nell'osservare quella che è la fascinazione che avverte il bambino quando si rapporta ad un “animale virtuale”, rispetto a quella che avverte rispetto ad un animale reale. Oggi molti bambini preferiscono giocare con il loro pet friend digitale piuttosto che accarezzare un gatto o giocare con un cane, lanciandogli una palla. “Per annusare, toccare, morsicare bisogna avvicinarsi, mentre la vista permette di conoscere rapidamente a distanza. Questo costo d'avvicinamento alle cose è il costo della lentezza, che nella nostra società è molto alto. La velocità toglie tempo all'approfondimento e conduce nei versanti della funzionalità più meccanica.

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Informazioni tesi

  Autore: Elvira Fraccalvieri
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Accademia di Belle Arti
  Facoltà: Design e Arti
  Corso: Laurea Specialistica in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, indirizzo Pittura
  Relatore: Luigi Pagliarini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 69

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Parole chiave

arte
percezione visiva
emozione
propriocezione
psicologia della gestalt
saturazione semiotica
psicologia dell'azione
disegno espressivo
ciclo del contatto
analfabeti emotivi

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