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Strumenti di valutazione neuropsicologica della demenza

Negli ultimi anni l'invecchiamento della popolazione è divenuto un problema sempre più consistente e temuto, pur trattandosi di un fenomeno naturale nel corso della nostra esistenza. La conseguenza dell'aumento della durata della vita è la crescita del numero di patologie che colpiscono la popolazione anziana. L'invecchiamento rappresenta uno degli aspetti più caratteristici della società in cui viviamo e un'approfondita conoscenza di questo processo e delle patologie ad esso correlate appare essenziale per definire un piano terapeutico e per gestire l'impatto della patologia sulla famiglia dell'anziano. L'accresciuta sensibilità verso questo fenomeno ha portato una maggiore attenzione verso le demenze e verso la loro diagnosi. La risposta in termini di formulazione diagnostica si esplicita attraverso l'uso di numerosi test neuropsicologici che vengono utilizzati durante il processo di valutazione del paziente.La tesi che ho scritto affronta proprio gli strumenti di valutazione neuropsicologica della demenza.
Nel corso dell'elaborato si cerca di fornire una definizione di cosa sia una demenza e di differenziare le varie tipologie esistenti descrivendone le cause, il quadro clinico e il decorso. Viene poi proposto il processo di valutazione vero e proprio del paziente con sospetto di demenza attraverso il colloquio clinico e l'analisi dei test neuropsicologici più diffusi nella pratica clinica.
La valutazione del paziente con deterioramento mentale avviene attraverso l'ausilio di diversi strumenti che aiutano il clinico a comprendere la condizione dell'individuo. Esistono test di valutazione globale i cui risultati mettono in luce le funzioni cognitive deteriorate. Altri test sono invece più specifici e vengono utilizzati per indagare in modo più approfondito le funzioni deficitarie.
Le batterie che vengono affrontate più dettagliatamente nell'elaborato sono il Milan Overall Dementia Assessment e la Batteria per il Deterioramento Mentale, la prima come strumento di screening e la seconda per la valutazione delle funzioni deficitarie. Di entrambe le batterie vengono descritti tutti i test esponendone la struttura e le abilità cognitive indagate e vengono successivamente citati diversi studi che dimostrano l'utilità degli stessi nella misurazione delle prestazioni cognitive in caso di demenza.
Successivamente sono presentati alcuni modelli di riferimento alla luce dei quali la valutazione psicometrica può essere integrata considerando molteplici aspetti per ottenere una visione più completa della condizione patologica del paziente. Tali modelli sono il concetto di riserva cognitiva secondo cui è importante focalizzarsi sui processi che consentono agli individui di sostenere il danno cerebrale e mantenere un adeguato funzionamento, il modello biopsicosociale che considera componenti biologiche, personali e sociali del soggetto e l'Embodied Cognition secondo cui la valutazione cognitiva è mediata dal corpo e si esplicita all'interno della relazione tra clinico e paziente.
I test permettono di ottenere molte informazioni sullo stato cognitivo del paziente affetto da demenza e sono un valido strumento per poter pianificare un iter terapeutico. Appare quindi opportuno avvalersi dei test neuropsicologici per capire quali siano nello specifico le funzioni cognitive influenzate dalla patologia e a quale livello lo siano. Tuttavia, è altrettanto importante tenere in considerazione l'impatto che la patologia ha nella funzionalità quotidiana del paziente in una logica assistenziale.

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1 INTRODUZIONE Negli ultimi anni la demenza è diventata una patologia frequente a causa dell'aumento della durata della vita. Si tratta di una patologia particolare in quanto non coinvolge soltanto il malato ma anche il suo nucleo familiare. La società di oggi non appare pronta ad affrontare la disgregazione della personalità che consegue dalla demenza. Viviamo in un'epoca che cerca di contrastare l'invecchiamento con ogni mezzo possibile, come se invecchiare fosse qualcosa di sbagliato. Ma mentre per il corpo esistono tante soluzioni, per la mente resta spesso l'incomprensione e l'isolamento. L'allungamento della vita permesso dalla medicina e dal progresso ha poco senso se deve condurre a questa condizione discriminante. Da queste considerazioni si capisce quanto sia fondamentale attraverso il processo di valutazione, poter individuare il deterioramento cognitivo e pianificare un adeguato programma terapeutico che possa aiutare sia il paziente che il caregiver. La demenza causa la compromissione delle funzioni cognitive e, al tempo stesso, alterazioni della personalità e del comportamento. La valutazione neuropsicologica è un processo volto a indagare il funzionamento cognitivo della persona. Essa è utile per il processo di diagnosi di demenza e per valutare anche il grado di peggioramento della patologia con il passare del tempo. La seguente tesi ha lo scopo di indagare quali siano gli strumenti di valutazione neuropsicologica e quanto siano efficaci nel rilevamento della demenza. Per comprendere al meglio come intervenire nel caso di un paziente affetto da demenza è fondamentale capire cosa essa sia e come valutarla. L'elaborato tenterà quindi di spiegare quali siano le principali e più comuni forme di demenza, come avvenga il processo di valutazione del paziente e quali siano i test neuropsicologici più utilizzati nella pratica clinica oggi. Il primo capitolo è dedicato alla definizione di demenza e alle più comuni tipologie di demenza esistenti. Verranno descritte:

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Informazioni tesi

  Autore: Arianna Tomassoli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Francesca Gelfo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 107

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