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L'impatto dell'ansia materna post-partum sulla qualità del bonding con il bambino

L'ansia specifica nel post-partum si riferisce alla presenza di un'eccessiva preoccupazione che si verifica successivamente alla nascita del bambino ed è associata alla percezione di un pericolo costante che genera ansia e paura irrazionali, traducendosi in una specifica sintomatologia a livello fisico, emotivo e comportamentale. Si stima una prevalenza compresa tra il 15% e i 33% di ansia puerperale nelle neomamme, ma sono ancora scarsi gli studi che trattano di questo disturbo. Infatti, le informazioni relative a tale fenomeno derivano principalmente dalle ricerche effettuate per approfondire il fenomeno della depressione post-partum, per cui l'ansia puerperale è considerata più come un sintomo che un disturbo a sé. Nonostante ciò, si sottolinea la necessità di incrementare l'attenzione verso la specificità della sintomatologia ansiosa materna, in quanto diversi studi in letteratura hanno dimostrato come tale stato incida negativamente sullo sviluppo del legame di bonding con il bambino, influenzando così le traiettorie di sviluppo future. La madre, infatti, dovrebbe essere in grado di fornire risposte adeguate rispetto alle esigenze e ai bisogni espressi dal neonato, stabilendo con quest'ultimo una relazione caratterizzata da stabilità e sintonia, attraverso la presenza di sensibilità materna e disponibilità emotiva. Tuttavia, si è evidenziato come le madri con una sintomatologia ansiosa mostrano una maggiore difficoltà a sviluppare una relazione positiva e affettuosa con il loro bambino, non riuscendo a sintonizzarsi in modo adeguato con i bisogni espressi e, di conseguenza, a rispondervi in modo appropriato.
Alla luce di queste premesse, con il presente lavoro di tesi si intende indagare l'impatto dell'ansia materna post-partum sulla qualità del bonding con il bambino.

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3 INTRODUZIONE L’ansia specifica nel post-partum si riferisce alla presenza di un’eccessiva preoccupazione che si verifica successivamente alla nascita del bambino ed è associata alla percezione di un pericolo costante che genera ansia e paura irrazionali, traducendosi in una specifica sintomatologia a livello fisico, emotivo e comportamentale (APA, 2014; Cleveland Clinic, 2022). Si stima una prevalenza compresa tra il 15% e i 33% di ansia puerperale nelle neomamme, ma sono ancora scarsi gli studi che trattano di questo disturbo (Coates, Schaefer & Alexander, 2004; Grant et al., 2008; Giardinelli et al., 2012; Dennis, Coghlan, & Vigod, 2013; Paul, et al., 2013; Farr et al., 2014; Radoš et al., 2018). Infatti, le informazioni relative a tale fenomeno derivano principalmente dalle ricerche effettuate per approfondire il fenomeno della depressione post-partum, per cui l’ansia puerperale è considerata più come un sintomo che un disturbo a sé (Radoš et al., 2018). Nonostante ciò, si sottolinea la necessità di incrementare l’attenzione verso la specificità della sintomatologia ansiosa materna, in quanto diversi studi in letteratura hanno dimostrato come tale stato incida negativamente sullo sviluppo del legame di bonding con il bambino, influenzando così le traiettorie di sviluppo future (Robson & Powell, 1982; Murray & Cooper, 1996; Brockington, 2004; Lambruschi, 2004; McNamara et al., 2019; Fallon, Silverio, Halford, Bennett, & Harrold, 2021; Ferro, Parodi, Barlocco, Valentini, & Riva Crugnola, 2018). La madre, infatti, dovrebbe essere in grado di fornire risposte adeguate rispetto alle esigenze e ai bisogni espressi dal neonato, stabilendo con quest’ultimo una relazione caratterizzata da stabilità e sintonia, attraverso la presenza di sensibilità materna e disponibilità emotiva (Bowlby, 1958; Tambelli et al., 2010; Le Bas et al., 2022; Camisasca, Di Blasio, & Miragoli, 2022). Tuttavia, si è evidenziato come le madri con una sintomatologia ansiosa mostrano una maggiore difficoltà a sviluppare una relazione positiva e affettuosa con il loro bambino, non riuscendo a sintonizzarsi in modo adeguato con i bisogni espressi e, di conseguenza, a rispondervi in modo appropriato (Nicol-Harper et al., 2007; Grant et al., 2010; Beebe et al., 2011; Tiez,

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Cannata
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia dello sviluppo e dei processi di tutela
  Relatore: Chiara Ionio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 110

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Parole chiave

progetto
ricerca
ansia
depressione
gravidanza
disturbi
post-partum
bonding
puerperale
neomamma

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