Cinema e leadership
Oltre alla funzione sociale di contenimento simbolico, il cinema può assumere anche un efficace ruolo di facilitatore di conoscenza e apprendimento.
L'utilizzo del materiale filmico, nell'ambito della formazione, non è sicuramente una novità: basti pensare all'ampio uso dei film per l'insegnamento delle lingue, la sensibilizzazione sui temi specifici e il sostegno alla riflessione in profondità circa questioni di interesse sociale e storico. Nell’ambito formativo, l’utilizzo del cinema rientra in quel fenomeno socio-culturale che va sotto il nome di “spettacolarizzazione”.
Pare, infatti, che la formazione debba andare sempre di più verso forme spettacolarizzate (le generazioni, infatti, che si affacciano, hanno sempre più necessità di linguaggi spettacolari); ma è pur vero che lo spettacolo stesso è diventato un agente formativo. Esporsi a una qualche forma di spettacolo ha, dunque, una valenza formativa di per sé.
La vera e propria novità sembrerebbe rappresentata dall’introduzione di questa tecnica nell’ambito della formazione dei livelli aziendali più alti, quelli manageriali e di leadership.
Sono sempre di più i professionisti che adottano in aula lo strumento “film”: incremento favorito dalla diffusione di nuove tecnologie che consentono di divulgare materiale anche non cartaceo nei luoghi di formazione con maggiore semplicità e qualità rispetto al passato.
Alla base dell'introduzione di questa particolare metodica di formazione, vi è la convinzione che i materiali filmici siano in grado di attivare contemporaneamente più di uno tra processi tramite i quali gli adulti imparano quando si trovano all'interno di un aula di formazione
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Informazioni tesi
Autore: | Guglielmo D'allocco |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2008-09 |
Università: | Seconda Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia dei processi cognitivi e del recupero funzionale |
Relatore: | Nicola Botta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 104 |
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