Logicità, permanenza e peculiarità del consumismo: aspetti antropologici e meccanismi psicologici
Gli argomenti trattati in questo lavoro, assieme alle nozioni acquisite nel percorso degli studi intrapresi in questi anni, mi hanno portato a voler conseguire delle competenze conoscitive sempre più approfondite nel settore del comportamento degli individui. Questa indagine antropologica, è focalizzata su un comportamento tipicamente umano quello del "consumismo". Del resto l'indagine antropologica stessa studia i tipi e gli aspetti umani e si snoda attraverso i profili morfologici, fisiologici e psicologici. Una delle peculiarità intrinseche al genere umano è l'atto del consumare e questo atteggiamento fa parte di un comportamento durevole e stabile che, nel percorso vitale degli individui, trova una logica permanente. Le indagini partono da radici remote, infatti alcuni passaggi storici, delineano un quadro ipotetico in cui la forma attuale del consumismo si possa essere affermata, datare però, in modo specifico la nascita della società dei consumi è piuttosto complesso e approssimativo. Questo tipo di condotta, infatti, si è radicata nel comportamento comune delle persone in modo lento e graduale, uniformandosi e conformandosi nel tempo con le evoluzioni e le innovazioni. Alcuni autorevoli autori hanno esposto le loro tesi aprendoci ad una serie interminabile di interpretazioni. Da Karl Marx a Max Weber, dal Miller alla Sassatelli, da Umberto Eco a Zigmunt Bauman, e tanti altri ancora, rappresentando il consumismo come una forma di comportamento derivato da una categoria di condotta comune che raggruppa le diverse tipologie di consumatori nella sua struttura. Quello che emerge chiaramente è che gli individui sembrano che siano orientati ad entrare in contatto con i beni ed oggetti che vengono proposti e distribuiti. Questo non per massimizzare la loro utilità, ma bensì per ricercare una fonte di gratificazione e di soddisfazione di una vasta gamma di bisogni psicologici ed emotivi che vanno al di là del compito economico e utilitario. Attraverso gli oggetti gli individui esprimono il concetto di umanità, ed il consumo di essi esprime una serie di condotte comportamentali che vanno a compartare gli stessi individui in categorie differenti di consumatori nella società in cui si vive. Ed è proprio nella società che, gli individui costruiscono la propria identità, e questo processo inizia già con la fase dell'apprendimento. Dalle esposizioni di Freud a quelle di Winnicott, fino alle teorie dei bisogni di Maslow l'uomo è sempre alla ricerca continua della soddisfazione dei bisogni e dei desideri e si vedrà come ogni individuo adopererà le proprie potenzialità per far si che egli salga la piramide dei bisogni che vanno da quelli primari fisiologici, necessari per la sopravvivenza fino all'autorealizzazione massima di sè stessi, sempre in base alle proprie potenzialità. Una componente fondamentale è ciò che ci viene fatto desiderare dalla società dei consumi e che cosa si deve possedere per farne parte. La pubblicità e i midia in genere tentano di educare e conformare le masse di consumatori, ma si denota che una parte cosciente prende forma nella mente degli individui, dove anche una componente etica si sviluppa e sensibilizza sempre di più la condotta comportamentale comune. Quello che molto mi ha appassionato è stato anche scoprire il funzionamento a livello fisiologico del sistema cerebrale, scoprire che tra i fattori che più influenzano il comportamento umano ed in questo caso specifico quello dei consumatori, le emozioni giocano un ruolo fondamentale, le emozioni si formano dal percorso esperienziale culturale, confermando che il cervello umano non è un organo definitivamente formato alla nascita, quanto un'entità dinamica che viene modellata dall'ambiente e dall'esperienza, non solo, sembra anche che questa capacità di trasformarsi, detta neuroplasticità sia capace di creare nuove connessioni tra le sue cellule. L'area del cervello implicata con le emozioni risulta essere il lobo frontale, la sua dislocazione è rostrale, al di sopra delle orbite oculari. In questa regione arrivano messaggi da diverse aree quali il talamo, l'amigdala e sono proprio queste aree che vanno a coinvolgere anche i sensi. Le pulsioni meno razionali vanno anch'esse a contribuire gli stimoli delle condotte dei consumatori andando alla ricerca della gratificazione in modo inconscio sollecitando anche i 5 sensi. Esistono inoltre neuroni che non sono sensoriali, ma che si attivano i diverse situazioni, tipo compiere un atto oppure osservarne uno. Questi sono i neuroni specchio, che rispondono ai perchè a volte gli individui si trovano a vivere delle scene come se fossero essi stessi i protagonisti. Questi sono considerati i responsabili dell'empatia umana, essi ci mettono in sintonia con i sentimenti degli altri. Tutte le prospettive analizzate fanno emergere una verità comune che si dirige sempre verso la prospettiva dell'appagamento dei desideri e raggiungimento della felicità.
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Informazioni tesi
Autore: | Giovanni De Lorenzo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2016-17 |
Università: | UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze psicologiche |
Relatore: | Cristiana Cardinali |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 80 |
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