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Le emozioni e l'apprendimento on line: un contributo di ricerca

Tra i sistemi di comunicazione quello dei movimenti facciali sembra essere il privilegiato, per comprendere lo stato affettivo, l’attività cognitiva, il temperamento e i tratti di personalità. Negli studi effettuati sulle emozioni sono spesso emerse le potenzialità delle stesse nel cambiare il corso degli eventi, nel mettere in campo azioni per superare una difficoltà e nello svolgimento di compiti di apprendimento, coinvolgendo il sistema cognitivo e motivazionale, per poter raggiungere un obiettivo.
Questa tesi è un percorso di ricerca e riflessione sul ruolo delle emozioni e la loro espressione nei contesti di apprendimento, con una prima parte dedicata agli studi su ciò che le emozioni hanno rappresentato per teorici e studiosi che hanno cercato di tracciarne l’origine, il significato e la composizione. Dalle teorie classiche a quelle contemporanee, un quadro di insieme ne riporta i contributi salienti, con ampio spazio dedicato alle teorie che focalizzano l’attenzione sugli aspetti cognitivi delle emozioni. La seconda parte del lavoro ripercorre i principali studi sull’espressione delle emozioni, focalizzandosi sulle microespressioni e sulla misurazione delle stesse, fino alla descrizione del sistema di osservazione e classificazione dei movimenti facciali che risponde al Facial Action Coding System (FACS), elaborato da Ekman e Friesen. La terza parte si concentra sul rapporto tra emozioni e apprendimento, analizzando le influenze dei processi cognitivi e dei fattori emotivo-motivazionali nelle attività di formazione ed e-learning, presentando risultati di ricerca sul rapporto tra emozioni positive ed autoregolazione, tra la motivazione intrinseca e il comportamento esplorativo e le influenze di impegno intrinseco ed impegno estrinseco sulle attività di apprendimento. L’ultima parte del lavoro è dedicata allo studio empirico di tipo esplorativo, che confronta l’analisi qualitativa (rilevazioni di espressioni facciali eseguite attraverso videoregistrazioni di attività di apprendimento in videolezioni e chat) e quella quantitativa (punteggi ottenuti da somministrazione di self-report sugli stati affettivi positivi e negativi provati durante le varie tipologie di interazione), per investigare relazioni e differenze significative emergenti, in un campione di soggetti studenti dell’Università Internazionale UNINETTUNO. Lo studio, effettuato attraverso una ricerca trasversale, è stato eseguito attraverso la somministrazione di questionari (anonimi e con dichiarazione di consenso informato), per valutare gli stati affettivi positivi e negativi provati durante le interazioni di apprendimento, e la rilevazione delle espressioni facciali. Gli esiti finali evidenziano differenze significative tra gli stati affettivi provati e le espressioni manifestate, il ruolo adattivo delle emozioni nelle attività di apprendimento, oltre ai limiti dell’indagine e le ampie considerazioni metodologiche per classificare le espressioni facciali nelle attività di apprendimento, un contesto caratterizzato da impegno, investimento cognitivo e concentrazione sul compito da svolgere.

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29 La teoria costruzionistica di Averill insiste sul ruolo e sulla strutturazione sociale delle emozioni: le emozioni sono dei costrutti sociali, cioè codici di comunicazione e comportamento sociale strettamente legate al loro contesto. Il processo emotivo secondo Averill avviene attraverso una valutazione cognitiva di stimoli che sono continuamente valutati da due sistemi di norme: quelle sociali e quelle personali (Averill, 1985). Dopo questa valutazione si fornisce una risposta che a sua volta è confrontata con i suddetti sistemi di norme. L’emozione quindi è un costrutto appreso in cui l’apprendimento sociale gioca un ruolo cruciale. 1.7 LE TEORIE DELLA VALUTAZIONE COGNITIVA 1.7.1 Prospettiva tradizionale e prospettiva contemporanea a confronto La prospettiva tradizionale, che ha le sue origini nel razionalismo filosofico, contrapponeva la conoscenza alle emozioni, considerandole due forme di esperienza antitetiche per loro natura: a tal proposito i filosofi parlavano proprio di contrapposizione fra passione e razionalità. La prospettiva tradizionale dell’anima, che deriva dalla filosofia greca e cristiana, distingueva tre funzioni dell’anima gerarchicamente ordinate: vegetativa, sensitiva e razionale. La contrapposizione fra passioni e ragione era quindi strettamente legata all’idea di anima. La funzione vegetativa veniva riconosciuta a tutti gli organismi viventi: dai vegetali e dagli animali all’uomo. In questo senso l’anima vegetativa è il principio vitale, ciò che fa si che una materia inanimata prenda vita. A livello gerarchico superiore c’è la funzione sensitiva che è tipica non più del mondo vegetale ma di quello animale ed umano, quella cui possono essere ricondotte sia le emozioni che i sentimenti. Al livello gerarchico più elevato si trova la funzione intellettiva che appartiene solo all’uomo, quindi una concezione dell’anima tripartita e gerarchica.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Vattani
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2016-17
  Università: Università Telematica Internazionale Uninettuno
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Processi Cognitivi e Tecnologie
  Relatore: Sebastiano Bagnara
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 113

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Parole chiave

emozioni
espressioni facciali
microespressioni
motivazione ad apprendere
action unit
apprendimento on-line
facial action coding system (facs)
rapporto tra emozioni e apprendimento

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