La ''stra-ordinarietà'' sessuale delle persone con disabilità
L’argomento principale di questa tesi è la sessualità nella disabilità, affrontata da un punto di vista decisamente “stravolgente”, ovvero che riflette sul tema della sessualità nelle persone con disabilità non solo superando il mito dell’asessualità di queste presone, ma proseguendo, con decisione e provocazione, talmente oltre da raggiungere quello che chiameremo, nel quarto capitolo, il “sorpasso sessuale”: non solo le persone con disabilità mantengono, più o meno inalterate le proprie funzioni ed aspettative sessuali, ma, nell’intento di superare ostacoli e limitazioni legate alla disabilità, vengono immancabilmente a scoprire orizzonti più creativi e personali, non solo relativi al rapporto sessuale in sé, ma a tutto ciò che la sessualità ingloba nella sua estrema complessità.
La disabilità quindi potrà essere un’occasione per rimettere in gioco non solo “posizioni erotiche”, ma anche stereotipi e pregiudizi sociali comunemente accettati dalla popolazione “normale” che vi si ritrova più acriticamente immersa, o meglio, sommersa. La disabilità, imponendo di per sé una diversità personale e relazione, rende inevitabile una critica e quindi revisione di tutte le convenzioni sociali e culturali, favorendo una loro integrazione nella unicità ed originalità tipica di ciascuna persona.
Senza tralasciare il vissuto di sofferenza psicologica, la presenza di stereotipi culturali invalidanti e discriminatori e di barriere architettoniche insite nella società, le conseguenti difficoltà nell’ambito dell’integrazione sociale, lo sforzo familiare ad accettare ed accogliere la disabilità e la sua cura, le alterazioni fisiche, sensoriali e/o intellettive ad essa intrinseche, senza omettere quindi quel sentimento di frustrazione e le difficoltà che caratterizzano tale condizione, soprattutto nella sfera sessuale, analizzeremo anche, e più in dettaglio, quello che chiameremo il rovescio della medaglia.
È su questo lato che si intravedono biografie di persone con disabilità positive ed affermative, che raccontano la loro intima e personale conquista di uno stato di benessere, sessuale e più globale, unico ed inequivocabile, che parlano della loro disabilità come di una condizione particolare di vita che nella loro esperienza personale le ha rese “stra-ordinarie”.
È questo il lato della disabilità spesso trascurato e non ancora adeguatamente enfatizzato, almeno dalla letteratura italiana, dove molto si legge nell’ambito teorico-scientifico sulla critica ai vecchi stereotipi , ma ancora poco si riscontra nella pratica quotidiana, ovvero negli ambienti familiari, scolastici ed assistenziali….
Racconti, interviste, poesie, dati statistici e ricerche dunque si alterneranno per evidenziare la disabilità nella sua interezza: una medaglia con due lati. Da una parte la drammaticità reale ed oggettiva di tale condizione, legata alla disabilità in sé e al contesto psicologico, familiare e sociale, ma dall’altra parte la probabile e possibile rivalsa, oggi ancora una voce fioca e debole, ma reale ed oggettiva tanto quanto l’altra.
Cogliendo l’occasione di un ribaltamento culturale, non ci limitiamo a sovvertire lo stereotipo di “drammaticità” della disabilità ma, trattando il tema della sessualità e marginalmente il tema dell’identità di genere, sovvertiamo anche il tendenziale “maschilismo” insito nel linguaggio occidentale, che predilige soggetti e aggettivi al maschile, enfatizzando quella invisibilità dell’universo femminile di cui parleremo.
Per dirla alla Marco Lombardo Radice, la sessualità stra-ordinaria delle persone con disabilità non è un’ambizione teorica, ma una “concretissima utopia”!
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Informazioni tesi
Autore: | Valentina Claudili |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Diagnosi e riabilitazione dei disturbi cognitivi |
Relatore: | Giuseppe Anzera |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 125 |
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