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Il Divorzio: lo scioglimento del vincolo. Aspetti psicologici e giuridici

Il presente lavoro ha studiato il tema del divorzio descrivendo la complessità di tale fenomeno. Esso non è più considerato come un singolo evento traumatico che ha conseguenze negative per i soggetti coinvolti (sia in relazione ai figli che in relazione ai genitori), ma come un processo che se affrontato con le giuste risorse può costituire un momento evolutivo. Per comprendere tale evento occorre adottare modelli teorici che considerano ambiti disciplinari differenti. Per questa ragione tale elaborato ha tentato di mettere a confronto gli effetti del divorzio secondo una prospettiva giuridica con quelli evidenziati dalla prospettiva psicologica-psicodinamica, riscontrando uno iato tra i tempi di elaborazione del processo di trasformazione del legame di una (quella giuridica) e quelli dell'altra (quella psicologica), sia per quanto concerne i possibili effetti sui figli che per quanto riguarda le possibili reazioni dei genitori. Abbiamo inoltre descritto alcuni possibili esiti ¿patologici¿ di un cattivo adattamento a tale evento. Dunque per tale motivo occorre indagare il divorzio integrando prospettive teoriche differenti (psicologica, giuridica e clinica) sia per quanto riguarda la comprensione del fenomeno che per quanto concerne gli interventi di prevenzione sia di natura psicologica che di natura giuridica.

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4 INTRODUZIONE La complessità delle dinamiche che vengono ad innescarsi in relazione alla rottura del legame coniugale fa si che il tema del divorzio venga affrontato attraverso prospettive e modelli teorici differenti. All’interno del primo capitolo del presente lavoro il divorzio è descritto in termini di complessità, di trasformazione psicologica e non come singolo evento traumatico che ha conseguenze negative per i soggetti coinvolti (sia per quanto riguarda i genitori che per i figli). Nella società contemporanea si evince ormai come tale fenomeno stia diventando sempre piø frequente, in altre parole, come i matrimoni siano in calo e come al contrario i divorzi aumentino (Istat, 2012). Il primo aspetto su cui tale lavoro si sofferma è la differenza tra il processo di trasformazione del lutto dopo la morte di una persona amata e l’elaborazione del lutto nel processo di divorzio. Per descrivere tali dinamiche abbiamo adottato alcuni modelli teorici di riferimento (Emery, 1994; Scabini, Cigoli, 2000) che descrivono accuratamente l’elaborazione del lutto nei casi di divorzio o separazione. Utilizzando una prospettiva “sistemica”, in cui l’individuo è inserito all’interno di uno specifico ambiente ed è in relazione con esso, il divorzio rappresenta un evento differente se visto dalla prospettiva dei figli oppure dei genitori. In relazione ai figli del divorzio la letteratura (Cigoli, 1998) considera come variabili fondamentali: l’età del minore al momento della separazione ed il genere. Per quanto riguarda l’età abbiamo considerato, in primo luogo, quattro fasi in cui l’evento divorzio può accadere: la prima infanzia (da zero a tre anni), la seconda infanzia (dai quattro ai sei anni), la fanciullezza (dai sei ai dieci anni) e l’adolescenza (dai dieci ai diciotto anni). Secondariamente, in riferimento al modello psicodinamico, abbiamo descritto il bambino inserito nelle dinamiche edipiche. In tal modo ad ogni fase di sviluppo le possibili conseguenze risultano differenti poichØ il soggetto si troverà in fasi specifiche dell’evoluzione, e la separazione dei genitori sarà vissuta differentemente a seconda della fase evolutiva in cui il bambino si trova. In riferimento al genere del soggetto la letteratura a riguardo assume posizioni discordanti (Cattellino, 2010) poichØ non è chiaro se siano i maschi o le femmine a soffrirne maggiormente. A tal proposito vengono introdotte due possibili interpretazioni. La prima sostiene che i figli maschi sono maggiormente esposti ai conflitti coniugali rispetto alle figlie femmine e quindi sarebbero piø “a rischio”. La seconda interpretazione (teoria del ruolo sessuale) afferma che i conflitti di lealtà sono piø frequenti e piø forti quando i figli vivono col genitore di sesso opposto e di conseguenza non sussisterebbe alcuna differenza di genere. La ricerca scientifica, in un’ottica di promozione del benessere psicologico, ha prestato sempre piø attenzione alle variabili ambientali che possono influenzare il bambino durante o dopo il divorzio.

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Tricoli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Piera Brustia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 120

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