Come danza la psicosi: l'intervento danzaterapeutico nel trattamento delle psicosi
Il principio della danzaterapia è che esiste un forte legame tra azione ed emozione: la danzaterapia inscena dispositivi che disvelano l’immaginario del soggetto, suscitandone l’espressività a partire da pattern motori: potenzialmente innesca processi che originando da consegne motorie, si sviluppano attraverso la dimensione corporea sino a raggiungere la sfera dell’immaginario e dell’affettività; operare sulla struttura tonico-posturale e motoria permette in tal senso di intervenire sui processi di costruzione del sé e di individuazione del soggetto. Dunque la danza terapia attuando un cambiamento sul corpo, induce una corrispettiva trasformazione a livello mentale, ma in che modo? La tecnica di danza terapia riorganizza quelli che sono i processi di strutturazione dell’Io, agendo ad un livello presemantico, situato a monte dell’organizzazione dell’espressione dell’individuo, ad livello di attività-base, “protomentale”, e questo allo scopo di riattivare la memoria di un contatto in grado di rimodulare il dialogo tonico coinvolto nella regolazione dell’esperienza di “presenza”, che all’interno della patologia psicotica si mostra scissa, disarticolata.
La danza terapia stimola l’attuazione di nuove forme di esperienza capaci di sbloccare nuclei coartati dell’Io del soggetto, in questo contesto del paziente psicotico, liberandone i vissuti emotivi ingabbiati dalla rigidità muscolare, che si riflette nei movimenti stereotipati, nei manierismi e nei vissuti di scissione e derealizzazione che caratterizzano il quadro psicotico. In tal senso la tecnica danza terapeutica mira ad un recupero dell’ascolto di Sé, attraverso il movimento artistico permette di riconnettere il soggetto al sentimento di presenza, amplificando la risonanza delle informazioni cinestesiche, che vengono integrate a sostegno della (ri)strutturazione dell’immagine corporea, che nella psicosi risulta destrutturata, negata: l’organizzazione degli eventi corporei è fondamentale per sostenere il processo di strutturazione dell’Io, che coordina e unifica le diverse attività generando un vissuto di piacere, direttamente connesso all’istinto di vita. Proprio questa esperienza di integrazione risulta carente e/o limitata nel paziente psicotico, che invece esprime vissuti di scissione, che riflettono la condizione delle sub identità non più integrate tra loro, dove non è più realizzabile un passaggio fluido tra un’identità accessoria ed un’altra: prende corpo in questo senso l’esperienza di disgregazione dello psicotico, che non trova più continuità nel Sé, che viene percepito come frammentato, che crea le condizioni per l’incomunicabilità con l’ambiente, esponendo il soggetto ad una condizione di progressivo isolamento, in cui si sperimentano vissuti di intensa disistima e inadeguatezza . Il sentimento di alienazione che emerge dal quadro psicotico, rappresenta l’unica condizione per “essere al mondo”, nell’estremo tentativo di comunicazione, realizzato dal corpo: l’Io, decorporeizzato, aderisce così allo spettro allucinatorio, nell’incapacità di abitare le proprie azioni . All’interno di questo caotico scenario bisogna recuperare la capacità di simbolizzazione, portare alla coscienza del paziente il senso di questo mondo frammentato, delle diverse parti di Sé che vi sono proiettate, per rimarginare la spaccatura presente a livello dell’Io, facendo soprattutto leva sul potenziamento di quelli che sono gli aspetti sani della personalità del soggetto. La danza terapia interviene per stimolare la reintegrazione psicocororea dello psicotico, per un recupero dell’autonomia e dell’autocoscienza nel soggetto, offrendo l’occasione di sperimentare vissuti alternativi a quelli patologici, in cui la percezione della dimensione corporea viene oggettivata e reintegrata. Il movimento e la danza permettono di valicare il limite della comunicazione verbale, grazie alla valenza simbolica che stimola esperienze arcaiche, e riattiva diverse funzionalità psicomotorie, creando uno spazio di senso condiviso e condivisibile.
La danza servirà da contenitore delle emozioni e dei vissuti esperiti, consentendo all’individuo in difficoltà di trovare una condizione in cui rispecchiarsi, scoprendo strade alternative e funzionali al raggiungimento di un condizione di benessere psicofisico
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
Informazioni tesi
Autore: | Stella Minutolo |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Vezio Ruggieri |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 122 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Percorsi di integrazione sensoriale nel trattamento delle psicosi
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi