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Caratteristiche metriche del Test STAI: revisione della letteratura recente

Dopo cenni sui concetti di stress e sulla qualità multidimensionale delle emozioni, si esaminano le componenti soggettiva, fisiologica e comportamentale dell’ansia con riguardo alle principali Scuole di pensiero e alle ricerche scientifiche. Si espongono e si confrontano pertanto le teorie freudiane, esistenzialiste, etologiche, comportamentiste e cognitiviste sull’argomento.
Si parla della distinzione tra ansia e paura, tra ansia normale e patologica e della scissione e riclassificazione del termine “nevrosi” in vari Disturbi psicopatologici, ivi comprese le patologie psicosomatiche che riconoscono “Fattori psichici che incidono sulla condizione fisica”.
Vengono passati in rassegna particolarmente le teorie e gli studi sull’ansia da esame e sull’ansia sociale.
Sono parzialmente criticate le teorie cognitiviste ed esposte originali osservazioni in grado di conciliare la concezione che assegna una generale funzione adattativa all’ansia con le concrete manifestazioni di essa che, al contrario, risultano spesso disturbanti e maladattative.
Viene esposta la cornice teorica su cui Spielberger ha basato la costruzione del Test d’ansia STAI, in particolare si analizzano i concetti di “ansia di stato” e “ansia di tratto”, le ricerche e gli strumenti di misura di queste dimensioni.
Vengono descritte le tappe di costruzione dello STAI nelle sue due versioni X e Y, le caratteristiche metriche, le norme originali, le procedure e il campione normativo che hanno portato alla versione italiana.
Sono poi esaminati gli studi sull’attendibilità e validità del Test sia per le scale di Stato che di Tratto di ambedue le versioni X e Y con particolare riferimento agli studi sull’utilità e validità delle Scale di Stato e alla validità della distinzione Stato - Tratto.
Si parla dei punteggi di cut-off e delle correlazioni dello STAI con altre scale cliniche, in particolare con misure di depressione.
Un capitolo è riservato agli studi fattoriali dove viene in particolare discusso il problema della differenziabilità dei costrutti di Ansia di Stato e Ansia di Tratto.
Le ricerche italiane si sono soprattutto focalizzate su studi clinici con partorienti, pazienti psichiatrici, dermatologici, cardiologici o con varie patologie. In questi studi vengono analizzati in particolare i rapporti intercorrenti tra misure di ansia, attivazione ormonale e/o tolleranza al dolore. Si riportano anche ricerche sulla tecnica terapeutica del biofeedback, studi farmacologici e studi sui rapporti tra ansia e esternalità (secondo il concetto di “locus of control”).

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- 1 - 1 Capitolo I L'ANSIA: CONCETTI GENERALI AMBIGUITA' ED APORIE TEORICHE 1. Il concetto di ansietà Volendo chiarire il significato del termine "ansia" e ritenendo tra l'altro di non poter prescindere, in tale disamina, dal far riferimento per lo meno alle più importanti e attinenti teorie, chi scrive sente di iniziare un'impresa non facile. L'enorme mole di studi e articoli sull'argomento sono una testimonianza non solo dell'interesse e dei risultati ottenuti dai ricercatori, ma della varietà degli approcci con cui essi si sono accinti a studiare il fenomeno. Soltanto per il quinquennio 1990 - 1995 un programma informatico di ricerca bibliografica da me consultato forniva alla voce "anxiety" oltre 14.000 titoli di articoli di riviste e d'altra parte è dagli anni '50 in poi che il numero delle pubblicazioni sull'ansia ha subito un notevole incremento.

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