Across the Border Line. Teoria della mente e rischio psicopatologico in adolescenza: un contributo di ricerca
In adolescenza, il cambiamento coinvolge ogni elemento della persona: tutto, dall’aspetto fisico alla struttura della personalità, è messo in discussione per ristabilire un quasi-equilibrio accettabile anche in un ambiente differente, con relazioni differenti, con dinamiche bio-fisio-psicologiche differenti. Da questo punto di vista il rischio psicopatologico in adolescenza è, per certi versi, un elemento connaturato nello sviluppo e nel percorso di ciascuno, ed è perfino auspicabile nella misura in cui la crisi adolescenziale porta a una ristrutturazione complessiva della persona e al suo ingresso in un mondo dove le sue interazioni e le sue relazioni diventano più efficaci.
Nel primo capitolo della tesi trattiamo il tema delle emozioni da un punto di vista psicologico analizzando i contributi dei principali Autori.
Nel secondo capitolo si tratta della Teoria della Mente, con le prospettive di Peter Fonagy, di Simon Baron-Cohen, ma anche di Vittorio Gallese, Luciano Fadiga e Giacomo Rizzolatti.
Ambito della ricerca
Il terzo capitolo è dedicato alla ricerca che abbiamo svolto: abbiamo immaginato che ci sia una relazione tra empatia, attività di mentalizzazione, regolazione emotiva e rischio psicopatologico in adolescenza, e siamo andati a esplorare la zona di confine, la “border line”, che separa in qualche misura uno sviluppo sereno ed efficace (altrimenti definito “normale”) da uno sviluppo complicato e disperatamente aggrovigliato in se stesso. Lo abbiamo fatto con alcuni strumenti:
- La scala CBCL per la misura del rischio psicopatologico in adolescenza
- La scala DERS per la misura delle abilità di regolazione emotiva
- Il Quoziente di Empatia secondo Baron-Cohen
- La prova sull’imbarazzo per valutare mentalizzazione e, appunto, imbarazzo
- La scala RTSHI per la valutazione della propensione a comportamenti a rischio o autolesivi
- La scala WAIS per la valutazione della competenza verbale
Tra tutti questi strumenti, la RTSHI è del tutto nuova nel nostro Paese: l’abbiamo chiesta a Peter Fonagy e Ioanna Vrouva, l’abbiamo tradotta in italiano seguendo le procedure standard, l’abbiamo sperimentata inizialmente su un gruppo pilota, ne abbiamo fatto la back-translation e condivideremo con l’Università di Londra (UCL) i primi frutti di questo lavoro.
Sintesi dei risultati preliminari
Tra i vari risultati ottenuti, segnaliamo che la scala della RTSHI del risk-taking correla significativamente con:
- le sottoscale della DERS per:
- mancanza di controllo emotivo
- mancanza di accettazione delle proprie emozioni
- La scala CBCL per:
- i problemi esternalizzati
- il punteggio totale
Inoltre, i soggetti che hanno ricevuto le somministrazioni in contesto diverso da quello scolastico hanno ottenuto punteggi più elevati rispetto agli altri, soprattutto nelle seguenti variabili:
- risk-taking (RTSHI)
- comportamenti antisociali (CBCL)
- comportamenti aggressivi (CBCL)
- problemi esternalizzanti (CBCL)
Ipotesi di sviluppo
Al termine del terzo capitolo troviamo alcune ipotesi inerenti possibili campi di approfondimento:
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Informazioni tesi
Autore: | Edoardo Alfredo Bracaglia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università Telematica "E-Campus" |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Giulia Cavalli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 121 |
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