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Profili dell'autotutela del consumatore, con particolare riferimento ai rapporti con le banche

Il lavoro che sto presentando è incentrato su un tema attuale e in evoluzione in tutta Europa, ossia: la tutela del consumatore. A seguito della Direttiva comunitaria 98/27/CE, tutti gli Stati membri dell’Unione Europea hanno dovuto creare una nor-mativa di recepimento che permettesse un’armonizzazione legislativa per questo set-tore. L’ordinamento italiano ha dato attuazione alla direttiva con la Legge 30 luglio 1998, n° 281 (“Disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti”) che ha introdotto nel Codice Civile del 1942, il Capo XIVbis, con gli artt. 1469bis – sexies. Da allora, gli interventi di dottrina e giurisprudenza hanno evidenziato la necessità di modifica-re ulteriormente la disciplina, ancora lontana dalle forme di tutela che gli altri Stati europei garantivano ai loro consumatori, ma soprattutto, si è iniziato a progettare una fonte legislativa che fosse unica per tutta l’Unione Europea e che eliminasse definiti-vamente le distanze e le diversità tra le normative dei vari paesi: il Codice Europeo dei Contratti. Un primo passo è stato la creazione del Codice del Consumo, emanato con il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in base all'art. 7 della legge delega 29 luglio 2003, n. 229, relativo al riassetto delle disposizioni vigenti in materia di tutela dei consumatori, che ha ricompreso in sé, modificandole e ampliandole, tutte le norme del Codice Civile che riguardavano i vari rapporti tra professionisti e con-sumatori, utenti, risparmiatori, e tutte quelle parti che, trovandosi in posizioni con-trattuali deboli, necessitano di un maggiore supporto e di una maggiore tutela legisla-tiva. Tra i rimedi concessi al consumatore, che si vede spesso costretto ad accettare le condizioni generali di contratto predisposte unilateralmente dal professionista, c’è l’azione inibitoria collettiva o l’azione individuale che permette di far dichiarare “a-busive” le clausole ritenute tali e di privarle di efficacia. Importante novità è giunta con l’introduzione nel Codice di Consumo dell’art. 140bis, con la legge finanziaria 2008, prima intitolato “azione collettiva risarcitoria”, adesso “azione di classe”. Il tentativo del legislatore italiano è stato quello di introdurre un nuovo rimedio, anche risarcitorio, a protezione dei consumatori, su modello della c.d. class action statuni-tense. Numerose sono state le polemiche e le critiche ai vari sistemi previsti e nume-rose sono state le modifiche dello stesso articolo, sia nella forma che nella sostanza, ma dovremo attendere il 2010 per vedere gli effettivi risultati di tale strumento tute-lativo. Proprio su queste tipologie di azioni, di interventi e di “autotutela” che si stanno prospettando anche in Italia, si baserà la mia Tesi, che cercherà di individuare le analogie e le differenze, i vantaggi e gli svantaggi, gli aspetti positivi e quelli ne-gativi, le diverse interpretazioni, le prospettive future e le eventuali correzioni. Tra i numerosi e frequenti rapporti tra professionisti e consumatori, il mio interesse si è poi concentrato sul binomio “banca-cliente”, da sempre fonte di disaccordo, avversità, incertezza interpretativa e lamentele. Diversi sono stati gli interventi legislativi - anche da parte della Comunità Europea - e diverso è il campo d’azione nel quale oggi possono muoversi queste tipologie di imprese, nella prospettiva di un maggiore ri-guardo e attenzione da usare verso i clienti-risparmiatori che sempre più, negli ultimi anni, hanno perso fiducia in questi tipi di rapporti.

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 Abstract Il lavoro che sto presentando Ł incentrato su un tema attuale e in evoluzione in tutta Europa, ossia: la tutela del consumatore. A seguito della Direttiva comunitaria 98/27/CE, tutti gli Stati membri dell Unione Europea hanno dovuto creare una nor- mativa di recepimento che permettesse un armonizzazione legislativa per questo set- tore. L ordinamento italiano ha dato attuazione alla direttiva con la Legge 30 luglio 1998, n 281 ( Disciplina dei diritti dei consumato ri e degli utenti ) che ha introdotto nel Codice Civile del 1942, il Capo XIVbis, con gli artt. 1469bis sexies. Da allora, gli interventi di dottrina e giurisprudenza hanno evidenziato la necessit di modifica- re ulteriormente la disciplina, ancora lontana dalle forme di tutela che gli altri Stati europei garantivano ai loro consumatori, ma soprattutto, si Ł iniziato a progettare una fonte legislativa che fosse unica per tutta l Unione Europea e che eliminasse definiti- vamente le distanze e le diversit tra le normative dei vari paesi: il Codice Europeo dei Contratti. Un primo passo Ł stato la creazione del Codice del Consumo, emanato con il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, in base all’art. 7 della legge dele- ga 29 luglio 2003, n. 229, relativo al riassetto delle disposizioni vigenti in materia di tutela dei consumatori, che ha ricompreso in sØ, modificandole e ampliandole, tutte le norme del Codice Civile che riguardavano i vari rapporti tra professionisti e con- sumatori, utenti, risparmiatori, e tutte quelle parti che, trovandosi in posizioni con- trattuali deboli, necessitano di un maggiore supporto e di una maggiore tutela legisla- tiva. Tra i rimedi concessi al consumatore, che si vede spesso costretto ad accettare le condizioni generali di contratto predisposte unilateralmente dal professionista, c Ł l azione inibitoria collettiva o l azione individua le che permette di far dichiarare a- busive le clausole ritenute tali e di privarle di efficacia. Importante novit Ł giunta con l introduzione nel Codice di Consumo dell art. 140bis, con la legge finanziaria 2008, prima intitolato azione collettiva risarcito ria , adesso azione di classe . Il tentativo del legislatore italiano Ł stato quello di introdurre un nuovo rimedio, anche risarcitorio, a protezione dei consumatori, su modello della c.d. class action statuni- tense. Numerose sono state le polemiche e le critiche ai vari sistemi previsti e nume- rose sono state le modifiche dello stesso articolo, sia nella forma che nella sostanza, ma dovremo attendere il 2010 per vedere gli effettivi risultati di tali strumento tutela- tivo. Proprio su queste tipologie di azioni, di interventi e di autotutela che si stanno

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Belluardo
  Tipo: Tesi di Dottorato
Dottorato in Profili della cittadinanza nella costruzione dell'Europa
Anno: 2010
Docente/Relatore: Mineo Giuseppe
Istituito da: Università degli Studi di Catania
Dipartimento: Scienze Politiche
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 140

FAQ

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Parole chiave

art. 1341 c. c.
art.140bis c.d.c.
art.1469bis c.c
autotutela
azione collettiva risarcitoria
azione di classe
azione individuale
azione inibitoria collettiva
class action
clausole abusive
clausole vessatorie
codice del consumo
condizioni generali di contratto
consumatore
contraente debole
contratti standard
direttiva 93/13/ce
mifid
politica comunitaria del consumatore
rapporto banca-cliente
squilibrio contrattuale
tutela del consumatore
unione europea
vessatorietà

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