Bambini Soldato: L'infanzia violata. Fenomenologia del problema globale dei "Child Soldiers"
Il mondo che oggi conosciamo è stato plasmato dalla lotta armata, il progresso stesso è figlio della guerra, dei conflitti. La guerra è una condizione con cui l'essere umano si è confrontato, nell'arco della storia del mondo, più o meno frequentemente, e sempre con l'obiettivo di trarne qualcosa: che fosse uno scopo meramente espansionistico o un fine religioso, o etico, ma pur sempre con dei “valori morali” cui riferirsi. Fino a pochi secoli fa la guerra era fondamentalmente caratterizzata da una sorta di “etica”, dal rispetto per un corpus di regole di comportamento volte a operare una distinzione tra “combattenti” e “civili”: tra chi è disposto ad assumersi i rischi del mestiere della guerra, e chi, dal campo di battaglia, si tiene distante.
La “legge degli innocenti” è stata, non a caso, una delle norme di guerra più durevoli: prendere a bersaglio i bambini era considerata una pratica aberrante e inaccettabile. Ad oggi, le cose non stanno più così. Perchè i bambini sono ora protagonisti dei conflitti? Perchè si ritrovano a combattere sui campi di battaglia? Ma sopratutto, chi sono i bambini soldato?
Questi sono solo alcuni degli interrogativi al principio di questo lavoro e a cui si cerca di dare una risposta quanto più esauriente fornendo una descrizione dei child soldiers e mettendo in luce un fattore determinante, ovvero la “crisi dell'onore del guerriero” che caratterizza il nuovo modus di fare guerra, delineato da spaventosi livelli di violenza. Le motivazioni che spingono un bambino a divenire un soldato, le modalità con cui i minori vengono reclutati e la distinzione tra arruolamento forzato e volontario, le conseguenze che derivano al minore da un'esperienza del genere, unitamente al disagio e alla difficoltà della reintegrazione nella società vengono invece indagati cercando di approfondire al meglio le circostanze nelle quali la dottrina dei bambini soldato si diffonde più largamente.
Trova spazio in questo lavoro anche l'indagine delle “degenerazioni del fenomeno” come il nuovo uso che le associazioni terroristiche fanno dei bambini soldato in veste di “kamikaze”, chiamati non a caso “figli del terrore”: sono minori che crescono in un clima di terrore e a quello vengono educati, tanto da credere che l'unica via possibile, in società ancora fortemente caratterizzate dall'onore, sia il sacrificio a qualunque costo per la causa. Infine, sicuramente una parte fondamentale di questo lavoro è rappresentata dall'approfondimento relativo alla dottrina giuridica internazionale in materia di minori coinvolti in conflitti armati: l'apporto della Comunità Internazionale alla risoluzione del fenomeno in oggetto si registra sopratutto a partire dalle norme giuridiche emanate in questo ambito. Si riscontrano grandissimi progressi fatti dal Diritto Internazionale a partire dai primi anni novanta, cui sono seguiti ulteriori passi fondamentali volti, in particolar modo, a concordare una linea comune da tenere in materia di reclutamento: tuttavia si ricordi che la diatriba riguardo all'età minima per l'arruolamento volontario è ancora aperta e molte organizzazioni sono impegnate in prima fila per aumentare il limite attualmente in vigore. Degni di nota sono sopratutto i molteplici organismi internazionali e le organizzazioni non governative, istituzioni grazie alle quali molti progressi sono stati fatti.
Purtroppo, ad oggi, sulla superficie terrestre sono ancora circa 300.000 i bambini, con un fucile in mano, che aspettano di essere salvati dai loro aguzzini e dalle circostanze, ma sopratutto da loro stessi. E' necessario che la Comunità Internazionale e l'Opinione Pubblica si mobilitino per giungere a risultati concreti, per smobilitare e riabilitare i bambini soldato ancora sotto le armi e impedire che di nuovi ne vengano reclutati.
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Informazioni tesi
Autore: | Viola Tofani |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Firenze |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze politiche e delle relazioni internazionali |
Relatore: | Carla Sodini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 104 |
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