Piante arboree da frutto e loro sequestro della CO2 atmosferica: una possibile soluzione all’aumento dell’effetto serra
L’elaborato prende in esame il possibile ruolo delle specie arboree da frutto nella mitigazione dell’effetto serra, con particolare riferimento a quattro specie di notevole interesse alimentare: il melo (Malus domestica Borkh.) ed il pero (Pyrus communis L.) per le Pomacee, il pesco (Prunus persica (L.) Batsch.) ed il susino europeo (Prunus domestica L.) per le Drupacee.
Nella prima parte il lavoro descrive da un lato le problematiche generali che si riscontrano negli ultimi anni a seguito dello sconsiderato aumento delle emissioni di CO2 che comportano, come conseguenze dirette, l’innalzamento dei livelli di inquinamento atmosferico e il riscaldamento globale (proprio a causa di un aumento dell’effetto serra); dall’altro, sapendo che il terreno rappresenta un grandissimo contenitore di carbonio sotto forma di sostanza organica umificata, si è proceduto ad un’analisi bibliografica del ciclo del carbonio nel suolo per molte specie coltivate in funzione anche dei residui colturali prodotti e della loro diversa utilizzazione.
La seconda parte prende invece in esame la capacità delle piante arboree da frutto di immagazinare la CO2 atmosferica all’interno della loro biomassa. Ad un prima sezione introduttiva, che prende in esame i contributi scientifici già esistenti, ne segue una più approfondita che descrive quattro casi studio.
Le prove sono state condotte nel campo sperimentale del Dipartimento di Coltivazione e Difesa delle Specie Legnose “G. Scaramuzzi” di Pisa, in località Colignola, e l’analisi dei dati rappresenta l’elaborazione di cicli produttivi di 10-15 anni durante i quali si è proceduto alla misurazione della sostanza secca (produzione, potatura verde, potatura invernale, foglie espresso in kg pianta-1) di tutti gli alberi di ogni impianto (melo, pero, pesco e susino europeo) di ciascun anno di sperimentazione. Alla fine del ciclo produttivo alcune delle piante in esame (circa dieci per impianto) sono state estirpate ed è stato così possibile misurare la sostanza secca di radici e chioma accumulata durante tutto il periodo di accrescimento. I valori di sostanza secca misurati sono stati trasformati in incrementi annui; da questi sono stati ricavati i valori di CO2 atmosferica fissata secondo l’equazione: 1 g sostanza secca = 0,5 g C = 1,83 g CO2 atmosferica fissata.
Per ogni specie è stata determinata sia la cosidetta biomassa a ciclo breve (potature, produzione, foglie senescenti), sia la cosiddetta biomassa stabile (radici e chioma); allo stesso modo è stata effettuata anche un’analisi comparativa di portinnesti la quale ha messo in evidenza che le piante maggiormente vigorose solitamente tendono a produrre anche maggiori quantitativi di biomassa.
Nel caso studio relativo al pesco, oltre alle analisi anzidette è stata effettuata anche una ricerca a livello di forme di allevamento: due varietà, su portinnesti diversi, allevate in due diverse tipologie (fusetto a 1.111 piante ha-1 e vaso libero a 400 piante ha-1) sono state poste a confronto. Dai dati rilevati è emerso che le forme di allevamento ad alta densità possono risultare maggiormente interessanti nella riduzione dell’effetto serra in quanto tendono a sviluppare molta biomassa che se opportunamente interrata può andare a costituire un buona riserva di carbonio nel suolo.
In generale quindi si può parlare delle specie arboree sia come piante finalizzate ad una produzione di prodotti alimentari, sia come specie vegetali con un ruolo di ‘carbon sink’ ossia di contenitori di carbonio. Questo ‘valore aggiunto’ al giorno d’oggi risulta complementare alla pura e semplice funzione produttiva ed è verso tematiche quali salute e qualità nei frutti, diminuzione delle emissioni e sostenibilità dei processi produttivi, che deve puntare la moderna frutticoltura. In questo modo è auspicabile puntare anche ad un rilancio del comparto frutticolo invogliando sempre più i consumatori all’acquisto di frutta “ecosostenibile”.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Lorenzo Rossi |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Corso: | Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali |
Relatore: | Rossano Massai |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 101 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Recupero della frazione di emicellulosa, cellulosa e lignina da biomassa pretrattata mediante Steam Explosion
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi