«zornology.com: mapping john zorn on the web» - Progetto di reference site storico-critico su John Zorn, compositore e performer prismatico
Questa tesi consiste nella presentazione del progetto di un sito web dedicato al compositore e performer John Zorn (New York, 1953). Zornology.com (sottotitolo "Mapping John Zorn on the web", description "An extensive online collection of critical materials about the 1953 New York born Jewish avant-garde composer, saxophonist and improviser") vorrebbe proporsi come primo reference site storico-critico su questo personaggio, censendo, recensendo e rendendo universalmente disponibili i principali testi critici a lui dedicati (tanto cartacei, quanto presenti sul web) e promuovendone la produzione di nuovi (anche attraverso la comunicazione sui canali social, Facebook e YouTube).
Il lavoro si compone di due parti: (1) una in cui cerco di dare una visione globale e di sintesi di Zorn e della sua opera (non solo da un punto di vista meramente descrittivo, ma anche e soprattutto teorico-interpretativo), mostrando l’importanza del personaggio all’interno del panorama musicale contemporaneo (e la conseguente necessità di colmare il vuoto storiografico e comunicativo che sembra tutt’oggi caratterizzarlo), e (2) una in cui descrivo struttura, funzionalità e contenuti del sito (che, per quanto solo progettato, fino alla definizione del layout della singola pagina, e non ancora concretamente realizzato, sono effettivamente intenzionato a mettere online al più presto).
La prima parte della tesi è una mappa di sintesi su John Zorn, che cerchi di farne comprendere la vastità e la complessità dell’opera e la necessità di approcciarla integrando punti di vista diversi e complementari: storico-critico, musicologico, culturologico, sociologico, giornalistico. Presento quindi una overview (un profilo bio-discografico essenziale, che possa servire da indice-guida) e una rassegna delle principali caratteristiche di superficie prima e delle dimensioni profonde poi della sua musica.
(1) Ho cercato di ideare una classificazione dell’opera zorniana (quindi essenzialmente della discografia) diversa dalle solite, che si limitano a dividerla per progetti; una classificazione che rendesse conto dei meccanismi profondi della musica, tanto a livello formale che ‘contenutistico’. Ho così individuato 4 macro-dimensioni, attraverso cui descrivere e organizzare i diversi progetti e dischi:
- Scrittura (scritto, improvvisato, scritto+improvvisato),
- Genere (di genere, trans-genere, fusione di generi),
- Struttura (blocchi, lineare, blocchi+lineare),
- Contenuto tematico comunicato (‘violenza’, ‘omaggio’, ‘romanticismo’, identitario-ebraismo, tecnico-musicianship).
(2) Ho definito Zorn compositore e performer ‘prismatico’, e cioè la sua musica come eclettica, non-sintetica, esplorativa e catalogativa; un musica, conseguentemente, costruita a blocchi (blocks music), frammentaria, caratterizzata da repentini e violenti cambiamenti (di genere, atmosfera, tempo, ecc.). Ho messo in luce le sue principali caratteristiche e strategie testuali-peculiarità compositive:
- Cinematograficità (montaggio, narratività),
- Keyword music (progettualità, referenti extramusicali, materiali paratestuali),
- Plagiarismo (criptocitazione, ‘scrittura alla maniera di’, ‘nuovo serialismo’),
- Structured improvisation (game pieces, file cards),
- Community music (workshop music, musicisti parte attiva del processo creativo).
(3) Ho messo in luce il carattere decostruzionista della musica di Zorn (Cobussen 1994 e 2002; sabotaggio delle dicotomie, es. scrittura-rilettura e scrittura-improvvisazione) e ho messo in evidenza la difficoltà di applicare tanto il termine ‘modernismo’ quanto ‘postmodernismo’ alla musica di Zorn, servendomi di una definizione pragmatica (meta-storica, quindi estetica) di postmodernismo (Eco 1983, De Mutiis 2008a e b) e dei concetti di Neoavanguardia e Tradition of Transgression (Brackett 2008).
(4) Ho cercato di mostrare la profittabilità dell’applicazione alla musica di Zorn della categoria di ‘Opera aperta’ (Eco 1962), di una indagine sui livelli di trans-testualità (Genette 1982) nelle musiche di Zorn e di un loro confronto puntuale con quelle di Frank Zappa (cfr. es. Mancuso, Maurizi, Montecchi, Watson).
In conclusione, ho cercato di mostrare come Zorn sia una delle figure chiave (più interessanti, importanti, meritevoli di essere studiate) del panorama musicale contemporaneo, uno dei veri e propri simboli del macro-fenomeno della contaminazione tra linguaggi (colta, popular, jazz): la sua musica è un’enciclopedia, o meglio un catalogo, delle musiche del Novecento. È una musica delle possibilità (studio programmatico, gioco, combinatoria, esercizio ermeneutico), avanguardia ancora possibile e vitale perché intesa come sperimentazione con le forme del passato e con le forme più estreme e all’estremo del continuum musicale (improvvisazione, hardcore, minimalismo, ambient), una musica che parla di se stessa, una meta-musica, che sfida le capacità di decodifica, le conoscenze e la memoria dell’ascoltatore.
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Informazioni tesi
Autore: | Gabriele Marino |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2010-11 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Scienze della Formazione |
Corso: | Informatica per la comunicazione del patrimonio culturale |
Relatore: | Ivano Cavallini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 122 |
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