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Le alterazione del sistema delle fonti del diritto: i D.P.C.M. al tempo del Covid-19

Con l’inizio della pandemia da Covid-19 nel 2020, l’Italia, e non solo, si è trovata in una situazione mai vista prima. Dopo le dichiarazioni dell’OMS, il Governo italiano, con delibera dei Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020, ha dichiarato lo stato di emergenza. Questo lo possiamo definire come punto di partenza di un susseguirsi di atti e misure volte a cercare di far fronte a questa nuova situazione emergenziale, mai affrontata prima d’ora.
In questo elaborato si è cercato di capire come le fonti del diritto siano state utilizzate e/o modificate durante questo periodo, inoltre, si è cercato di capire se sono stati rispettati i principi costituzionali, in che modo l’atto principale, ossia il DPCM, adottato in esecuzione del decreto-legge n. 19 del 2020, di questa situazione ed analisi sia stato utilizzato e la sua natura.
Abbiamo cercato di esaminare i poteri del Presidente del Consiglio come autorità amministrativa, i DPCM prima e durante il Covid-19, con le dovute differenze. Successivamente, abbiamo preso in considerazione alcuni autori della dottrina con parere favorevole e contrario per quanto riguarda l’utilizzo di questo atto. Infine, abbiamo analizzato la sentenza della Corte Costituzionale n.198/2021 con la quale si definisce la natura del DPCM e non accogliendo la questione di legittimità costituzionale sollevata dal Giudice di pace di Frosinone.

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5 INTRODUZIONE L’elaborato tratta il tema dei Decreti del Presidente del Consiglio (DPCM), un tema molto dibattuto nell’ultimo periodo perché essi hanno avuto un enorme utilizzo durante la gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19, la quale ha modificato, purtroppo, le vite di tutti inaspettatamente. A partire dall’inverno 2020, sono cominciati ad essere accertati in Italia i primi casi di Covid-19, una patologia infettiva causata dal virus SARS-CoV-2, i cui primi casi furono accertati in Cina nell’autunno 2019. Il virus, estremamente contagioso, si è diffuso rapidamente nella popolazione, causando, solo nel 2020, più di 73000 decessi. Al fine di abbattere il numero di contagi, decessi, ed ospedalizzazioni, in rapidissima crescita già a partire dalla fine del mese di febbraio, il Governo ha emanato un gran numero di DPCM contenenti misure severamente restrittive per la popolazione. Il grande numero, unito alla severità delle misure imposte dagli stessi, ha in seguito posto la questione della loro legittimità e persino il timore del loro abuso, sino ad arrivare alla questione della natura degli stessi. Nel primo capitolo viene ricapitolato il sistema delle fonti del diritto: vengono descritte le fonti tradizionali e come queste sono state utilizzate durante la pandemia. Inoltre, si esamina il ruolo del Presidente del Consiglio durante l’emergenza sanitaria e come i suoi poteri siano stati esercitati. Successivamente, nel capitolo 2, l’attenzione è posta sui DPCM prima e durante la pandemia. Vengono esaminati alcuni di questi atti adottati prima dell’emergenza, i modi di emanazione e le forme di pubblicità: mentre per i DPCM utilizzati nella pandemia si cerca di capire in che modo questi siano stati utilizzati e perché abbiano suscitato così tante contestazioni. Nel terzo ed ultimo capitolo ci si concentra sulle visuali della dottrina, ossia sulle opinioni, favorevoli o contrarie, riguardanti l’utilizzo e la natura dei DPCM. Infine, si analizza la sentenza n. 198/2021 della Corte costituzionale, la quale ha cercato di porre un punto definitivo sulla questione della natura e dell’utilizzo di dei DPCM, pur con alcune critiche da parte della dottrina.

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Lucia Traldi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi di Bergamo
  Facoltà: Operatore Giuridico d'Impresa
  Corso: Scienze dei servizi giuridici
  Relatore: Silvio Troilo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 97

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Parole chiave

emergenza
principio di legalità
epidemia
fonti del diritto
covid-19
dpcm
codice della protezione civile
presidente del consiglio dei ministri
sentenza n.198/2021
rapporto parlamento governo

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