Il meme: un linguaggio postmediale
Il cuore del meme inizia a battere nel folklore popolare, nella cultura pop, caratterizzata da quella comicità schietta, a volte spregiudicata. Il nuovo assetto mediale contemporaneo rappresenta una condizione importante per la nascita e lo sviluppo del linguaggio memetico che trova forza nel contesto di Internet, riprendendo i punti cardini del pensiero del biologo Richard Dawkins: imitazione, diffusione e autoreplicabilità. L’uomo ha la capacità di esprimersi con il meme grazie alla forza delle immagini e alla carica ironica, in un processo condiviso e collettivo. L’evoluzione del meme in questo elaborato ci porterà a sorridere. Ridiamo e non smettiamo di farlo! Siamo nella memesfera dove nessuno sfugge allo charme del meme. Il primo capitolo è dedicato alle origini del meme e della memetica. La memetica si rifà alla teoria evoluzionistica di Charles Darwin e ambisce a dimostrare che esistono codici generatori autoreplicanti dei fenomeni culturali. Partendo da alcuni ricercatori prememetici come Douglas Hofstadter e Alan Turing che, inconsapevolmente, anticipano i punti essenziali della struttura memetica, si arriva ai memetici Aaron Lynch e Howard Bloom. L’ultimo paragrafo è dedicato al biologo Richard Dawkins, che negli anni ‘70 conierà il termine meme, strutturando le fondamenta teoriche memetiche.
Il secondo capitolo tratta i momenti cruciali dell’evoluzione della cultura digitale, la storia di Internet, la trasformazione dell’utente da user a prosumer, il Web 2.0, il Web 3.0. Il mondo è sempre più connesso e ubiquo: l’informazione è avvolgente. C’è un nuovo Dna dell’universo mediale: l’ibridismo creato dalla cultura dei software; tutto ciò che è software viene remixato, manipolato, riscritto e condiviso fra gli utenti sulle piattaforme social.
Il terzo capitolo illustra i diversi generi memetici che rappresentano un diverso livello di alfabetizzazione delle persone; la nuova comunicazione politica che non è indifferente alla memetica; il meme come arma di dissidenza politica nei regimi non democratici come la Cina. Il meme nella comunicazione marketing; a supporto la preziosa intervista alla Prof.ssa V. Vellucci, Marketing Manager e autrice del testo “Fare marketing strategico usando il Relationship marketing”, che evidenzia come il marketing non possa, ormai, fare a meno del linguaggio memetico. Come esempio: il Museo Archeologico di Venezia che ha adottato una nuova strategia comunicativa centrata sul meme. L’ultimo paragrafo è dedicato alla potenza comunicativa delle immagini. A riguardo, ho avuto il piacere di intervistare la prof.ssa Valentina Tanni, stimata storica d’arte e curatrice, nonché docente di Digital Art al Politecnico di Milano e Culture Digitali alla Naba che evidenzia come la logica delle immagini è la logica della memetica.
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Informazioni tesi
Autore: | Maria Donata Ricciardi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2021-22 |
Università: | Università Telematica Internazionale Uninettuno |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Giorgia Iovane |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 96 |
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Memetica e nuovi media
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