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I lager nazisti: Sterminio, prigionia e lavoro forzato. L’esperienza di Auschwitz

Ancora oggi ci si interroga su come sia stata possibile l’ascesa al potere di Adolf Hitler e su come un intero popolo abbia potuto assistere a una violenza spinta fino allo sterminio, partecipando attivamente, sostenendola e approvandola, adeguandosi silenziosamente. Il popolo tedesco fu in preda alla pazzia, non curandosi del lato criminale del regime, abbagliati dal carisma esercitato da Hitler?
Il lavoro di tesi è suddiviso in tre capitoli. Nel primo capitolo viene ricostruito il percorso di ascesa al potere di Hitler. Alla base del suo “carisma” vi fu la sua capacità di farsi portavoce delle paure, dei risentimenti e dei pregiudizi della gente comune. Hitler seppe offrire loro il miraggio di una società nuova e migliore, rimanendo sempre fedele agli ideali tipicamente tedeschi. Il feroce antisemitismo era esplicitato da Hitler nel saggio autobiografico Mein Kampf, che rappresenta il manifesto dell’ideologia nazista, in cui espresse tutto il suo odio per i suoi nemici, gli ebrei, inneggiando alla battaglia contro la “tubercolosi razziale” la cui unica cura è rappresentata dall’annientamento dell’”agente patogeno, l’ebreo”.
Il secondo capitolo ricostruisce la storia della “Shoah” (catastrofe, calamità), termine con cui si indica il genocidio degli ebrei, erroneamente indicato con il termine di Olocausto in tutto l’Occidente. La Shoah ha inizio nel 1933 con la ratifica delle leggi razziali contro gli ebrei in Germania che tolsero agli ebrei ogni diritto civile. Nei confronti degli ebrei vennero messe in atto ogni tipo di persecuzione e di violenza, deportazioni, allestimento di campi di concentramento fino allo sterminio. La popolazione israelita venne colpita in ogni ambito della sfera pubblica e privata: furono privati di ogni bene personale, persino della possibilità di lavorare, precludendo loro alcune professioni e l’iscrizione ad alcuni albi professionali come quelli dei medici e degli avvocati. Tutto ciò, ovviamente a vantaggio della popolazione “ariana”, che poteva avere accesso ai beni sottratti agli ebrei a prezzi vantaggiosi e, dal punto di vista lavorativo, avere meno concorrenza. La politica razziale di Hitler produsse i suoi effetti anche nel nostro Paese. L’Italia strinse il patto d’acciaio con la Germania nel 1939 cui seguirà la promulgazione delle leggi razziali e la persecuzione degli ebrei anche nel nostro Paese.
Quando Hitler decise di far fronte alla soluzione finale del loro annientamento, furono costruiti dei siti ad hoc deputati alla loro decimazione. Lo scopo fu quello di epurare i territori tedeschi dalla totalità degli ebrei. All’interno dei lager si consumarono le atrocità più spietate nei confronti non solo degli ebrei, ma anche dei “nemici” della Germania. Gli ebrei vennero trattati al pari di animali, senza riguardo per anziani, donne e bambini. Proprio questi ultimi molto spesso vennero mandati, già al loro arrivo, nelle camere a gas per essere eliminati perché non ritenuti adatti al lavoro. Talvolta qualche bambino si salvò, ma la loro salvezza non ha nulla di benevolo, ma anzi vennero usati come cavie da laboratorio negli esperimenti folli dei nazisti per poi essere brutalmente assassinati per poterne fare l’autopsia.
Infine nel terzo capitolo sono raccolte testimonianze di vita degli ebrei che subirono la prigionia nei campi di concentramento. Tra i campi di concentramento che vennero realizzati si segnalò quello di Auschwitz, che nel mio elaborato di tesi, viene analizzato specificamente; Auschwitz fu il più grande fra i campi di concentramento ed è anche quello che rimase in funzione fino all’arrivo dei russi. Testimone di cosa sia stata l’esperienza di Auschwitz è stata ed è, tra gli altri, la senatrice a vita Liliana Segre, una delle poche persone sopravvissute alla strage e ancora in vita che ha dedicato la sua esistenza a tener viva la “memoria” della grande tragedia che ha coinvolto il popolo ebraico in quegli anni.
Liliana Segre di ritorno da Auschwitz ha preferito per anni rimanere in silenzio, era come se provasse una certa vergogna per quanto subito e, intimorita dal giudizio della gente, non voleva essere additata nuovamente come una “diversa” dalla gente comune per essere sopravvissuta a uno sterminio di massa. Dal 1990, dopo anni di silenzio, ha trovato la forza di parlare e raccontare gli orrori subiti e visti, per poi, nel 2018, ritirarsi dalla scena pubblica consapevole del fatto che la Shoah potrebbe diventare presto solo qualche pagina dei libri di storia.

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5 INT RO DUZ IO NE Il c ontinuum de lla storia de ll’uma nità è c oste lla to di pe rsona ggi, di uomini c he ne ha nno sc a ndito le va rie e poc he e c he si sono susse guite la sc ia ndo un’impronta inde le bile . Gra z ie a lle loro sc e lte que sti uomini sono riusc iti a c a mbia re il c orso de gli e ve nti a pporta ndo c a mbia me nti c he a lc une volte si sono mostra ti positivi a ltre volte ne ga tivi. Fra que sti sic ura me nte Adolf Hitle r ha la sc ia to un se gno, tra c c ia ndo que lla c he è sta ta “ la più dra mma tic a e c lisse de i va lori de lla c iviltà ma i ve rific a ta si” . 1 Anc ora oggi c i si inte rroga su c ome sia sta ta possibile c he sia gli Sta ti e urope i c he i te de sc hi a bbia no pre fe rito ma nte ne re un a tte ggia me nto di indiffe re nz a piuttosto c he d e c i d e r e d i i n t e r v e n i r e a s a l v a g u a r d i a d i q u e l l i c h e ne lla re a ltà de i fa tti ra ppre se nta va de lla ge nte c omune c he prima de lla ra tific a de lle le ggi ra z z ia li ra ppre se nta va no un vic ino di c a sa , un a mic o, un c olle ga di la voro pe r poi dive nta re “ l’a ltro” , que llo c ontro c ui punta re un dito c ontro c ui sporre de nunc ia solo pe r il fa tto di e siste re . Sc opo di que sta te si è a na liz z a re i la ge r na z isti di ste rminio c on pa rtic ola re rife rime nto a d Ausc hwitz . L a te si è suddivisa in tre c a pitoli. Ne l primo c a pitolo introduttivo ve rra nno disc usse le va rie ta ppe c he ha nno pe rme sso l’a sc e sa a l pote re de l F ü h r e r e l ’ i d e o l o g i a n a z i s t a . R i p e r c o r r e n d o l e v a r i e fa si di a sc e sa di Hitle r ve dre mo c ome , ne i fa tti, e gli non a bbia fa tto a ltro c he c a va lc a re la c re sc e nte onda di odio e di a ntise mitismo c he a le ggia va già da te mpo in Ge rma nia . Se nz a dubbio il suo c a risma è le ga to a lla sua c a pa c ità di fome nta re le ma sse e porta rle a l suo fa vore c onquista ndo in poc hi a nni il pote re . Ne l c orso de l c a pitolo si fa rà a c c e nno a nc he a lla te oria de lle ra z z e ta nto a uspic a ta da l F ühre r . Ne l se c ondo c a pitolo si ripe rc orre rà la Shoa h e la vita ne i c a mpi di c onc e ntra me nto fa c e ndo pa rtic ola re rife rime nto a due c a te gorie di prigionie ri: gli omose ssua li e le donne . Infine ne l te rz o c a pitolo a na liz z e re mo la vita ne l c a mpo di ste rminio di Ausc hwitz a pa rtire da ll’a rrivo a lla R a mpa fino a ll’a rrivo de i russi e a lla libe ra z ione de i supe rstiti. Vie ne inc lusa in que sto c a pitolo una bre ve te stimonia nz a de lla Se na tric e a vita L ilia na Se gre sopra vvissuta a d Ausc hwitz . 1 Ian Kershaw, Hitler e l’enigma del consenso , Laterza, Roma-Bari, 2016, p. 3.

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olocausto
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