Perdersi per ritrovarsi: l'esperienza della perdita e la riscoperta di se stessi
Lo studio presentato indaga il fenomeno della perdita dell’oggetto d’amore e delle possibilità di ritrovarsi a partire dal dolore che ne deriva. Trattandosi di un'emozione o di uno stato della mente singolare e poco generalizzabile, è sembrato opportuno confinare tale studio nell'ambito della Psicologia Dinamica di Freud e di Bowlby e successivamente affrontare i modi per ritrovarsi attraverso il contributo dell'attuale Psicologia Positiva.
Pur trattandosi di due prospettive teoriche e cliniche diverse, la qualità radicale del tema e la sua consistenza esistenziale consentono di creare delle possibili interazioni teorico-cliniche. In tale ottica, partendo dell'analisi del processo della perdita così come viene descritto da Freud in “Lutto e melanconia”, è stato possibile evidenziarne la modalità di elaborazione. In particolare, nelle opere trattate all’interno del manoscritto, quali “Angoscia dolore e lutto” - aggiunta all'opera “Inibizione, sintomo e angoscia” – sono state distinte dall’Autore le esperienze di perdita che conducono a provare soltanto dolore, quelle che innescano solo dispiacere o quali altre ancora il semplice lutto. Evidentemente l'impostazione freudiana vede questi processi in termini di investimento oggettuale e di processi di ambivalenza che possono inibire l'investimento oggettuale medesimo, uniti alle vicissitudini emozionali che possono veicolare verso un rapporto autentico. Su questa base è stata posta l'attenzione sul contributo di Bowlby che, come è noto, si è differenziato dalla matrice freudiana inquadrando il tema della perdita focalizzandosi sulle vicissitudini della relazione madre-bambino, sull'esigenza significativa di sanare le condizioni di perdita mediante figure sostitutive di attaccamento nonché sulla possibilità dei bambini piccoli, se ben sostenuti, di elaborare la perdita e riorientare il processo di attaccamento. Rispetto al tema dello studio è sembrato opportuno presentare anche il contributo di Hans-George Gadamer che in una prospettiva ermeneutica ha affrontato, come già in precedenza Freud, la tematica dell'equivalenza tra dolore fisico e dolore psichico, illustrando le emozioni del dolore in condizioni di sconforto morale difficili da sostenere.
L’impostazione dello studio ha richiesto necessariamente di includere e approfondire la tematica della dimensione del tempo vissuto, in quanto la perdita elicita la modificazione degli stati mentali dello slancio vitale e della possibilità di orientarsi verso l'avvenire vissuto e certamente oggettivo, investendo totalmente l’esperienza dell’individuo che la affronta. Questo ha permesso di cogliere le diverse sfaccettature della soggettività che vive l'esperienza stessa della perdita. In linea generale, è possibile infatti cogliere il sussistere in simili circostanze di una sottrazione del tempo vissuto che in termini lewiniani potrebbe essere comparato a stretti confini dello spazio di vita.
Nell'impostazione accennata si ritroverebbero già le condizioni psicologiche della possibilità di ritrovarsi, ma data tuttavia l'importanza del tema è stato ritenuto opportuno riferirsi anche agli studi della Psicologia Positiva che probabilmente in modo più concreto e propositivo ha evidenziato le risorse cui può attingere la persona anche nelle condizioni più problematiche del corso di vita. In tale prospettiva ci si è concentrati sulla rilevanza delle emozioni positive che, integrate con le potenzialità proprie delle virtù, possono significativamente rimodulare l'esperienza dell'organismo nella sua totalità. Ciò può verificarsi, come sostiene Seligman, specialmente attraverso le virtù della trascendenza e della temperanza, le quali, mobilitando le risorse potenziali dell'organismo, possono contribuire a promuovere un possibile stato in cui l'individuo comincia a vivere per ritrovarsi.
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Informazioni tesi
Autore: | Elisa Ginanneschi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Medicina e Psicologia |
Corso: | Scienze e tecniche psicologiche |
Relatore: | Gennaro Accursio |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 79 |
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