Valutazione del carico assistenziale del caregiver in relazione all’alterata cura di sé e deficit della comunicazione in pazienti affetti da afasia assistiti in regime domiciliare
Comunicare significa condividere, mettere qualcosa in comune con gli altri.
La comunicazione è alla base delle relazioni umane, ed è definita come un processo di trasmissione di informazioni e messaggi, l’insieme dei processi psico-fisici attraverso i quali gli individui interagiscono tra loro.
Ma cosa accade nella vita di una persona quando i delicati equilibri che consentono il reciproco scambio di pensieri, idee, sensazioni e bisogni vengono meno? Cosa vuol dire non riuscire più ad esprimere ciò che si prova, ciò di cui si ha bisogno?
Quando parliamo di disturbi del linguaggio, e perciò della comunicazione verbale, molto spesso parliamo di afasia, ovvero di sindrome acquisita in seguito a danno organico delle aree corticali riguardante la codificazione e decodificazione dei messaggi in partenza ed in arrivo su qualsiasi canale comunicativo.
L’afasia è l’alterazione o la perdita della facoltà del linguaggio, che si manifesta in seguito ad una lesione delle aree del cervello deputate all’elaborazione del linguaggio (area di Broca e area di Wernicke, e nelle connessioni profonde tra queste strutture) è sempre il risultato di una lesione cerebrale. Dobbiamo agli studi di Broca (1861-1865), di Wernicke (1874) e più tardi all'elaborazione di Lichtheim (1885) la scoperta e la proposta di uno schema anatomo-funzionale dei centri del linguaggio, che porterà a classificazioni delle afasie ancora in auge ai giorni nostri. Sono state individuate in questo modo ben otto sindromi afasiche:l’afasia di Broca, l’afasia di Wernicke, l’afasia globale, l’afasia di conduzione, l’afasia anomica, l’afasia motoria transcorticale, l’afasia sensoriale transcorticale e l’afasia mista transcorticale.
OBIETTIVI
La persona che non è più in grado di comunicare se stessa agli altri, diventa istantaneamente un “oggetto delicato” che ha bisogno di essere maneggiato con cura ed attenzione. A tal fine occorre conoscerlo e scoprirlo, ed anche lasciarsi in qualche modo contaminare da esso. La parola contaminazione ha assunto in questa società un significato prettamente negativo: il virus contamina, la malattia contamina, il dolore contamina e dunque è meglio allontanarlo, lasciare ad altri il compito di viverlo e confrontarsi con esso.
Riflettere sull’accesso ad una esperienza come quella della disabilità, che nessuno vorrebbe incontrare personalmente anche a causa delle difficoltà non solo personali, ma culturali, ambientali, comunitarie e di organizzazione dei servizi di aiuto alla persona che non sempre riescono a prendersi cura di coloro che, spesso improvvisamente, si trovano a vivere e convivere con una situazione difficile e dolorosa, ha rappresentato lo spunto maggiore per questa tesi.
Prendersi cura degli altri, non è riferito unicamente a chi subisce la malattia o la disabilità in prima persona, ma vuol dire prendersi cura anche di chi assiste, e non è affatto un compito meno importante. Imparare a prendersi cura della comunità in cui si vive nel tentativo di entrare in armonia con essa, è un compito complesso che richiede tempo, amore, conoscenze, riflessioni, incontri e scontri, di risorse umane e materiali, nonché un profondo cambiamento della propria vita.
La figura che accetta di assumere su di sé la responsabilità di un cambiamento così profondo è il caregiver, che nasce per gemmazione spontanea all’interno del nucleo familiare.
Ma quali sono i suoi bisogni, le sue aspettative, le sue rinunce? Come cambia il suo concetto di qualità della vita? E ancora, quale è la figura che a sua volta si prende cura di lui?
Questo studio nasce dalla volontà di trovare la giusta risposta a queste domande, scoprire insomma in che modo l’infermiera, che secondo Virginia Henderson ha il dovere professionale di rispondere ai bisogni dell’uomo, possa fornire supporto, aiuto ed educazione, utili all’ assistenza del paziente ma nello stesso tempo della sua famiglia che lo assiste, considerando entrambi come realtà inscindibili, terre vicine ed uniche.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Simona Giacomini |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università Campus Bio-Medico di Roma |
Facoltà: | Medicina e Chirurgia |
Corso: | Infermieristica |
Relatore: | Daniela Tartaglini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 102 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
L’infermiere di famiglia: un nuovo modello di assistenza infermieristica
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi