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Donne migranti e mediazione linguistico-culturale: il caso dell'Associazione Trama di Terre

Avvalendosi degli studi condotti sull'argomento, verranno discussi aspetti pratici e teorici della mediazione linguistico-culturale, con l'intento di metterne in luce i risvolti legati alla condizione delle donne migranti. In particolare, l'analisi svolta inserisce la riflessione sulla mediazione linguistico-culturale, e la relativa ricerca sul campo, nel più ampio contesto delle migrazioni internazionali. Verrà pertanto ripresa la letteratura scientifica prodotta in merito, al fine di inquadrare il fenomeno migratorio nei suoi diversi aspetti. Considerato il particolare focus della presente ricerca, verrà inoltre dato un ampio spazio a quei filoni di ricerca che hanno affrontato l'argomento in una prospettiva di genere. L'indagine si concentrerà quindi sul particolare contesto italiano, di cui verranno discussi i caratteri assunti dalla presenza immigrata e il modo in cui tale presenza è stata gestita. A tal fine, verrà proposta un'analisi della legislazione nazionale e locale in materia di immigrazione. Alla riflessione nella prospettiva di genere sul tema della mediazione linguisticoculturale, si lega, dandovi un valore aggiunto, la ricerca effettuata nell'ambito dell'Associazione interculturale Trama di terre di Imola, un'associazione tutta al femminile, che lavora a favore delle donne migranti, e da oltre dieci anni offre un servizio di mediazione svolto principalmente nell'ambito dei servizi sociali e sanitari del territorio imolese. La ricerca nell'ambito dell'associazione è stata effettuata sulla base di tre mesi di tirocinio, che mi hanno dato la possibilità di adottare il metodo dell'osservazione partecipante rispetto all'area della mediazione, e delle interviste in profondità rivolte alle mediatrici che vi lavorano.

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INTRODUZIONE Il presente lavoro, che si configura come un'analisi da un punto di vista di genere del dispositivo di mediazione linguistico-culturale, nasce dalla consapevolezza delle difficoltà di inserimento vissute dalle donne migranti che si stabiliscono nel nostro paese. Una consapevolezza che si è venuta consolidando nei contatti avuti con queste donne e nei discorsi scambiati con loro, grazie principalmente alle esperienze svolte come tirocinante nell'Associazione interculturale Trama di terre e come insegnante di lingua italiana in un corso per donne straniere. Tra i problemi quotidianamente incontrati dalle donne immigrate, emergono in maniera rilevante le difficoltà di utilizzo dei servizi pubblici presenti sul territorio. Tali difficoltà appaiono per lo più attribuibili alla scarsa conoscenza della lingua italiana, e alle differenze di tipo culturale che informano pratiche e concetti in gioco. Nasce da qui l'interesse per la mediazione linguistico-culturale, quale strumento volto a favorire l'inserimento degli stranieri facilitandone il rapporto con i servizi. In Italia, la mediazione linguistico-culturale è stata introdotta nei servizi a partire dall'inizio degli anni '90, con l'obiettivo principale di agevolare la comunicazione tra operatore e utente straniero. Da allora, si sono andate moltiplicando le esperienze intraprese in quest'ambito, e il tema della mediazione linguistico-culturale si è imposto all'attenzione di studiosi e addetti ai lavori. I numerosi studi che si sono dedicati all'argomento ne hanno preso in considerazione i diversi aspetti, sia pratici che teorici, e non sono mancate le ricerche sul campo. Al di là dell'unanime riconoscimento dell'utilità di tale dispositivo, tuttavia, emerge dagli studi una forte eterogeneità di concezioni teoriche e di applicazioni pratiche rispetto alla mediazione ed alla figura del mediatore. Tuttora, si sente pertanto la necessità di arrivare ad una maggiore definizione di cosa sia la mediazione, da cui l'importanza di ulteriori studi e ricerche. Le interconnessioni che legano la mediazione linguistico-culturale alla particolare condizione delle donne migranti rappresentano un'area ancora poco indagata. Un'analisi della mediazione linguistico-culturale effettuata da un punto di vista di genere risulta peraltro di notevole interesse, laddove si consideri che sono in prevalenza le donne ad usufruire dei servizi del territorio, e ad avere al contempo un maggiore bisogno di mediazione. Spesso, infatti, le donne immigrate non conoscono la lingua italiana, e vivono isolate nella società di accoglienza. Anche se non è corretto parlare di tradizione versus modernità, inoltre, è tuttavia innegabile che 1

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Parole chiave

donne
donne migranti
immigrazione
intercultura
mediazione
mediazione interculturale
mediazione linguistico-culturale

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