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Mass media e movimenti sociali: il caso No TAV

La tesi nasce dalla necessità di individuare in che maniera i movimenti sociali vengono narrati nella comunicazione giornalistica. Nel corso della stesura ho individuato nel primo capitolo tra teorie funzionali alla nostra ricerca: agenda setting, framing e analisi semiotica dei termini, giungendo fino alla dipendenza fluida che esiste tra media e movimenti sociali.
Il nostro caso studio ha deciso di prendere in considerazione i movimenti sociali, i quali sono vittime privilegiate del distorgimento della realtà, e tra questi il più significativo movimento No-Tav tramite il quale è evidente questa distorsione.
Nel secondo capitolo invece ho analizzato direttamente gli articoli di due eventi critici (eventi che hanno segnato un cambiamento e riconosciuti tali da tutti gli attori in campo), più precisamente lo Sgombero di Venaus nel 2005 e l'anno di lotta del 2011, secondo i frame più utilizzati dal Protest Paradigm. Questo secondo capitolo più corposo si conclude con l'analisi delle risposte messe in campo dal movimento nei confronti delle accuse di NIMBY.
Nell'ultimo capitolo ho deciso di riportare le parole dei militanti attraverso interviste in parte fatte da me in prima persona e in parte recuperate attraverso l'analisi di documenti, questo sia per evidenziare la conoscenza del movimento in merito alla copertura mediatica, sia per ripercorrere le controcondotte perpetuate dallo stesso.

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3. La semiotica Un'ulteriore analisi che si può fare sui mass media, dopo aver analizzato come vengono selezionati e gerarchizzati gli episodi che diventano notizia attraverso l'agenda setting, e dopo aver visto come la presentazione, ossia la cornice, entro la quale la notizia viene presentata incida sulla formazione di un opinione nei cittadini, si può fare un ulteriore approfondimento ed andare ad analizzare la scelta delle parole, e il significato che a queste viene attribuito e che queste attribuiscono al discorso. La semiotica è proprio la disciplina che studia il linguaggio in quanto significaizone, ovvero il modo in cui un segno, o una parola sono "qualcosa che rinvia a qualcos'altro", e ogni volta che si mette in pratica una relazione di significazione si mette in atto un processo di comunicazione. In questo senso si può dire che la semiotica è una disciplina che studia la comunicazione. Attraverso la categorizzazione semiotica è possibile capire come attori, azioni, processi, obiettivi inerenti ai fatti trattati dalla stampa vengano descritti, quali siano le parole usate, le prevalenze negli interessi tematici, e appunto quale senso il lettore possa trarre dalla lettura e con esso quale rappresentazione ideale farsi delle situazioni delineate dagli autori. 22 (Eco 1993) Facendo un'analisi delle parole utilizzate nei giornali nell'arco dell'ottobre 2011, momento significativo nella lotta No-Tav potremmo vedere che il tema più presente è quello della violenza: la violenza in quanto macroarea, in quanto tema generale, occupa le prime due posizioni per tutte e tre le testate (Corriere della sera, La Repubblica, La Stampa); è l’insieme dei lemmi variamente utilizzati più rinvenuti nei testi, e va dal 40 al 47% di incidenza. In questo momento però ci limiteremo a delineare come la scelta di una parola incida sul nostro immaginario relativo al tema trattato, delineando la differenza tra significato e senso di una parola, ovvero tra denotazione e connotazione. 23 ( Bonato 2014 ) 3.1 Significato e senso: denotazione e connotazione Oltre alla normale attribuzione di una qualità con cui normalmente un aggettivo serve a modificare semanticamente un nome (ad esesmpio da semplice "manifestazione" a 22 Eco U., Trattato di semiotica generale, Milano, Bompiani,1993 23 Bonato M., La rappresentazione del movimento No Tav nei media, Torino, Controsservatorio Valsusa, 2014 16

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Parole chiave

mass-media
movimenti sociali
movimento no tav
protest paradigm

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