Ma tu che sol per cancellare scrivi. L'arte e la cancellatura
'Ma tu che sol per cancellare scrivi' è un lavoro che analizza l'evoluzione della cancellatura nelle arti visive, dall'antichità fino ai giorni nostri.
Ne traccerà in seguito le diverse tipologie di cancellature, ossia quelle parziali, più comuni in ambito artistico, e quelle totali, oltre che analizzare i vari campi di applicazione del termine ''cancellatura''. Si partirà dunque dall'analisi filologica del termine 'cancellare', e dall'approfondimento della stessa in ambito strettamente pratico. Dopo una considerazione sulla damnatio memoriae e su come essa riguardò le figure di Federico II di Svevia e di Martino Faliero nell'arte, si prenderà poi in esame l'atto di cancellazione ossessivo-compulsivo compiuto da soggetti instabili ai danni di famose opere d'arte, e quali effetti essi abbiano avuto sulla percezione dell'opera stessa (in particolar modo, della Pietà di Michelangelo). Nel secondo capitolo si prenderanno in considerazione le cancellazioni effettuate dal tempo: si attuerà una focalizzazione sul restauro e sull'importanza di non rimuovere le cancellature che il tempo ha prodotto, così come le ridipinture artisticamente rilevanti, poiché esse forniscono un valore aggiunto alle opere antiche. Nello stesso capitolo, si tratterà della ''cancellatura iconoclasta'', in particolare del dettato dell'imposizione di Martin Lutero di neutralizzare l'immagine sacra. Si accennerà poi alla cancellatura più controversa del nostro secolo, ossia la censura, in particolar modo delle opere pittoriche ''sconvenienti'', come il caso di un Banksy recentemente censurato a Londra. Infine, il terzo capitolo esporrà il tema delle cancellature nell'arte contemporanea, partendo dal curioso caso dell'Erased de kooning di Robert Raushemberg; passando per le cancellature ''strappate'' di Mimmo Rotella; mettendo in risalto i testi cancellati di Emilio Isgrò, la scultura e la pittura di Nicola Samorì, e, per concludere, la ''guerra all'ultima cancellatura'' tra gli street-artists Banksy e Robbo. Il tutto per affermare come la cancellatura nell'arte contemporanea possa essere una sorta di affermazione dello spazio pittorico (o scultoreo) nella sua negazione.
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Informazioni tesi
Autore: | Federica Gambacorta |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2014-15 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Arti Visive |
Corso: | Semiotica del Visibile |
Relatore: | Lucia Corrain |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 123 |
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