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I manga nella cultura popolare italiana degli ultimi trent'anni

Il Giappone, chiamato anche Paese del Sol Levante dai kanji che ne compongono il nome 日本/日本国 (letteralmente “Origine del sole”), è ancora oggi, per molti in Italia, un paese esotico e avvolto dal mistero. Conosciuto in Italia generalmente come patria di samurai e di geishe, del sushi e del sakè, dello shintoismo e del karate e, purtroppo, vittima dell’esplosione della bomba atomica, il Giappone ha vissuto a partire del secolo scorso uno sviluppo sorprendente. “Dalla seconda guerra mondiale, da cui ne uscì distrutto, questo paese ha saputo evolversi in una potenza economica mondiale diventando autore di una delle più incredibili rivoluzioni industriali e si è in breve imposto come gigante economico”.
Reduce di trecento anni di politica di autoesclusione, chiamata il Sakoku, il Giappone venne obbligato con la Convenzione di Kanagawa del 1854, ad aprirsi al commercio con gli Stati Uniti. L’intera storia del Giappone è caratterizzata da periodi di isolamento e da periodi di forti influenze del mondo esterno e quindi la sua cultura moderna risulta essere una miscela di fattori esterni e sviluppi interni.
L’avvicinamento con l’Occidente è stato possibile nel tempo grazie a scambi commerciali e mediatici i quali hanno acconsentito ad una maggiore conoscenza delle tradizioni, delle credenze e delle produzioni culturali dei rispettivi popoli, ma non ha portato a una completa reciproca comprensione. Nonostante questo, soprattutto nell’ultimo secolo alcuni aspetti sono stati assorbiti.
Famoso per i prodotti ad alto contenuto tecnologico e associato a precisione, puntualità e affidabilità, il Giappone odierno è entrato a far parte della cultura popolare italiana anche con un biglietto da visita di ben altra specie: attraverso le “immagini casuali, senza senso”, traduzione letterale dei segni che compongono gli ideogrammi “man-ga” cioè il fumetto giapponese sviluppatosi soprattutto nella seconda metà del ‘900 (che ad oggi risulta essere il genere di lettura più diffuso in tutto il Giappone). Il manga, se di successo, viene trasposto in una versione televisiva detta “anime”, contrazione del vocabolo inglese “animation”, tradotto in Italia come “cartone animato giapponese”.

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INTRODUZIONE 1 Il Giappone, chiamato anche Paese del Sol Levante dai kanji che ne compongono il nome 日本/日本国 (letteralmente “Origine del sole”), è ancora oggi, per molti in Italia, un paese esotico e avvolto dal mistero. Conosciuto in Italia generalmente come patria di samurai e di geishe, del sushi e del sakè, dello shintoismo e del karate e, purtroppo, vittima dell’esplosione della bomba atomica, il Giappone ha vissuto a partire del secolo scorso uno sviluppo sorprendente. “Dalla seconda guerra mondiale, da cui ne uscì distrutto, questo paese ha saputo evolversi in una potenza economica mondiale diventando autore di una delle più incredibili rivoluzioni industriali e si è in breve imposto 2 come gigante economico”. Reduce di trecento anni di politica di autoesclusione, chiamata il Sakoku, il 3 Giappone venne obbligato con la Convenzione di Kanagawa del 1854, ad aprirsi al commercio con gli Stati Uniti. L’intera storia del Giappone è caratterizzata da periodi di isolamento e da periodi di forti influenze del mondo esterno e quindi la sua cultura moderna risulta essere una miscela di fattori esterni e sviluppi interni. L’avvicinamento con l’Occidente è stato possibile nel tempo grazie a scambi commerciali e mediatici i quali hanno acconsentito ad una maggiore conoscenza delle tradizioni, delle credenze e delle produzioni culturali dei rispettivi popoli, ma non ha portato a una completa reciproca comprensione. Nonostante questo, soprattutto nell’ultimo secolo alcuni aspetti sono stati assorbiti. Famoso per i prodotti ad alto contenuto tecnologico e associato a precisione, puntualità e affidabilità, il Giappone odierno è entrato a far parte della cultura 1 Nome con cui si indicano gli ideogrammi usati nella scrittura giapponese. 2 Zaccagnino M. e Contrari S. “Manga: il Giappone alla conquista del mondo”, www.limesonline.com pubblicato il 31/10/07. 3 I l 31 marzo 1854 venne conclusa la Convenzione di Kanagawa (日米和親条約, Nichibei Washin Jōyaku) o Trattato Kanagawa (神奈川条約, Kanagawa Jōyaku) tra il Commodoro Matthew Perry della Marina degli Stati Uniti e l'Impero del Giappone. Il trattato aprì i porti giapponesi di Shimoda e Hakodate al commercio con gli Stati Uniti, garantendo la sicurezza per i naufraghi statunitensi e stabilendo un console permanente. Questo fu un trattato ineguale imposto al Giappone dalla superiore forza della flotta navale di Perry. Comunque ciò portò alla fine dei trecento anni di politica di autoesclusione del Giappone (Sakoku). 2

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Informazioni tesi

  Autore: Nubia Tognoni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Arthur Lee Whellens
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 134

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