La Politica regionale dell'Unione Europea attraverso i Fondi strutturali e la lotta antifrode; il caso della Campania
Nell’ideare il lavoro di tesi, ho creduto interessante collegare il tema degli aiuti finanziari dell’ Unione Europea con quello della criminalità organizzata. Precisamente, è mia intenzione descrivere la situazione della regione Campania sulla quale, come per il resto del Mezzogiorno italiano, L’Ue ha investito molto con programmi pluriennali tesi a sostenere gli enti locali nell’implementazione di progetti volti a migliorare strutturalmente le regioni. Fondamentale nell’iter dei fondi strutturali è il ruolo delle amministrazioni pubbliche locali e le capacità dei territori ad assorbire, con una corretta gestione, i finanziamenti strutturali provenienti dalle istituzioni centrali europee.
L’attualità dell’argomento fondi strutturali ed il modus operandi della criminalità organizzata attraverso imprese legali per lo sfruttamento di appalti di ogni genere, sono gli elementi che comportano difficoltà nel dotarsi di un quadro di ricerca chiaro ed oggettivo in materia..
Il crimine organizzato è purtroppo uno dei tratti distintivi del Mezzogiorno (seppur con storia, tradizioni ed usi diversi tra le varie organizzazioni) agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, specialmente a causa delle dimensioni globali assunte dai gruppi nel tempo; dal momento che l’attività dell’Unione Europea si concentra molto su prospettive di politica regionale, ritengo lecito mettere in dubbio l’efficacia e quindi il reale impatto dei fondi strutturali in determinati contesti sociali come quelli appartenenti al Mezzogiorno.
I Fondi strutturali sono lo strumento ideale per cercare di favorire lo sviluppo di numerose aree marginali ed economicamente deboli dell’Unione Europea. Attraverso la politica regionale l’Ue investe sulle regioni meno prospere al fine di promuovere un soggetto, se stessa, quanto più possibile coeso e che tenda ad un progresso armonico ed equilibrato delle sue aree.
Riguardo i territori del meridione italiano che ospitano consolidate e strutturate organizzazioni criminali, nate in un contesto generalmente privo di un tessuto economico proprio come il Mezzogiorno italiano e sviluppatesi rapidamente a partire dal secondo dopoguerra, i finanziamenti strutturali hanno rappresentato (e purtroppo ancora oggi conservano lo stesso significato) un tentativo prevalentemente vano di stimolare la crescita ed il miglioramento delle condizioni socio-economiche. Essi sono così succeduti ai precedenti stanziamenti nazionali orfani di un risultato tangibile e pertinente le necessità socio-economiche maggiormente incombenti, rispecchiandone su linee generali il medesimo scarso effetto.
La dimensione internazionale, ovvero la politica dell’Unione Europea, trova così un punto di incontro con le tendenze locali delle regioni il cui tessuto sociale, culturale ed economico, nel caso delle aree del Mezzogiorno italiano, si presenta notevolmente difficile e ricco di contraddizioni.
Partendo dalla descrizione del funzionamento e dell’importanza dei fondi strutturali, si offre una visuale concernente l’eventuale e rischioso depauperamento di quest’ultima nel futuro prossimo, arrivando a comprendere successivamente la radice dei mali che affliggono il meridione italiano e nella fattispecie i territori della Campania, dopo aver osservato in cosa consiste la tutela degli interessi finanziari dell’Unione che lotta contro la frode inerente i finanziamenti elargiti.
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Informazioni tesi
Autore: | Valerio De Divitiis |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università per stranieri di Perugia |
Facoltà: | Lingua e Cultura Italiana |
Corso: | Comunicazione Internazionale |
Relatore: | Carlo Belli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 177 |
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