Comunicare la sicurezza a Perugia
Questo lavoro presenta i risultati di un progetto di ricerca sperimentale durato più di un anno, volto ad analizzare la comunicazione sulla sicurezza a Perugia. Gli obiettivi sono quelli di determinare: a) come viene comunicata la sicurezza a Perugia; b) quanto tale comunicazione influisce sulla percezione di essa da parte dei cittadini e c) come questa comunicazione potrebbe essere eventualmente migliorata. Per rispondere a questi interrogativi si è deciso di condurre il lavoro in modo triangolare, analizzando i punti di vista sulla sicurezza dei mass-media, dei cittadini e delle istituzioni direttamente coinvolte nella sua gestione. È stata inoltre aggiunta una breve premessa iniziale intesa a chiarire i non facili concetti di sicurezza, devianza e criminalità. Dal confronto delle tre analisi è emerso un quadro informativo molto rilevante, i cui dati, contrariamente a quanto avviene in altre città italiane, per la realtà perugina non erano stati mai trattati in modo omogeneo prima d’ora. Riassumendo, i fattori che determinano sentimenti di insicurezza nella città sembrano in linea con il resto del paese, fatta eccezione per alcune peculiarità territoriali che ne determinano l’intensità. Come si vedrà, il sentimento di preoccupazione per l’accadimento di un reato non è legato tanto alla sua gravità, quanto alla possibilità stessa che esso possa verificarsi. Infatti, la microcriminalità e alcuni comportamenti devianti non direttamente perseguibili, risultano essere le fonti di maggiore disagio ed insicurezza, in quanto più facilmente visibili e maggiormente denunciati dall’opinione pubblica.
Dalle varie analisi traspare anche che il disagio di una parte dei cittadini viene incentivato dalla loro convinzione circa l’inefficacia preventiva e repressiva delle Forze dell’Ordine (a causa della loro percepita assenza sul territorio) e dal ritenere la Giustizia amministrata in modo intempestivo e viziata da influssi ideologici personali, che ne determinerebbero l’inefficacia sul piano pratico. Emerge altresì il contributo negativo della comunicazione da parte della stampa locale, che appare piatta nell’affrontare certe problematiche, in quanto si limiterebbe a riportare i fatti così come le vengono comunicati dagli organi istituzionali preposti, senza proporre ulteriori approfondimenti, lasciandosi sfuggire buone occasioni per ricercare i dettagli, ricostruire le vicende e le storie personali. Ciò richiama la “distanza” del lavoro giornalistico dai fatti e il problema della frequente mancanza di contatto con la realtà, recentemente acuito dalle innovazioni tecnologico-informative intervenute nelle redazioni.
È evidente, quindi, come la superficialità di questa comunicazione favorisca la riproduzione e il consolidamento degli stereotipi popolari su certi gruppi sociali minoritari (ad esempio i cittadini non comunitari) e certe forme di devianza, facendo dimenticare o tollerare, a volte, quelle forme più gravi operanti nell’ombra.
In questo contesto, le Forze dell’Ordine, come si è potuto appurare dall’analisi della comunicazione dell’Arma dei Carabinieri, sembra stiano migliorando, sia in termini di comunicazione interna che esterna, tanto che appare sempre più evidente l’utilizzo delle innovazioni tecnologiche e dei principi di marketing per cercare di avere una più positiva ed immediata ricaduta, che dovrebbe contribuire a rafforzare i legami, la fiducia e la loro immagine presso i cittadini.
La carenza di una comunicazione di approfondimento sulla sicurezza, rende perciò necessario l’intervento delle istituzioni aventi rapporti ed interessi pubblici, al fine di raccontare all’opinione pubblica come stanno davvero le cose e correggere le eventuali informazioni errate o incomplete che vengono assimilate dai cittadini.
Una via per affrontare questi problemi in maniera costruttiva e realistica sta dunque nella individuazione di quelle forme di comunicazione che, integrate, eliminano gli inconvenienti maggiori causati dalle percezioni ed interpretazioni dei segni che provengono dalla struttura mediale.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Christian Paulonia |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università per stranieri di Perugia |
Facoltà: | Lingua e Cultura Italiana |
Corso: | Comunicazione Internazionale |
Relatore: | Stefania Giannini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 198 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Enel: tra sicurezza e formazione
Sicurezza nel lavoro, il caso Enel. Approfondimenti della legge 626 e successive modifiche.
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi