Le sorelle Brontë e le loro eroine: Jane Eyre, Catherine Earnshaw, Agnes Grey

Lo studio si concentra sulle sorelle Charlotte, Emily ed Anne Brontë e sulle loro opere cardine all'interno delle quali si muovono delle vere proprie eroine, sulle quali vengono traslate ampie sezioni della biografia delle loro autrici. Analizzare la loro biografia risulta una operazione fondamentale per comprendere la difficile e travagliata genesi delle loro opere letterarie: anzitutto è doveroso fare almeno un accenno al periodo della loro infanzia nella brughiera di Haworth, segnata dal prematuro incontro con la morte, del delicato rapporto con le figure maschili, del padre per lo più assente e del fratello problematico, e del difficile periodo sia dal punto di vista fisico che psicologico a Cowan’s Bridge. Dal punto di vista più prettamente letterario una prima data di svolta fu senza dubbio il giugno 1829, quando i giovani Brontë ricevettero in dono dodici soldatini di metallo che divennero protagonisti di giochi e racconti, dando seguito alla "scribblomania", un impulso indomito a scrivere sempre più storie sulle gesta dei loro soldati, nei mondi fantastici di Angria e Gondal. Seconda data rimarchevole fu il 1846 che segnò un cambiamento drastico nella vita delle sorelle Brontë dato che, in quell’anno divennero, per esigenze editoriali, i fratelli Bell. Sezioni consistenti della vita delle autrici vengono traslate sulle loro eroine che si discostano completamente dalle tipiche figure femminili del tempo, spinte all’azione da forti rivendicazioni personali, fisiognomicamente ordinarie e ribelli rispetto alle costrizioni tradizionali. Emotività ed introspezione sono i punti cardine che, instaurando un rapporto di intimità con il lettore, hanno permesso a distanza di oltre cento anni dalla loro scomparsa alle opere delle sorelle Brontë di continuare ad essere pubblicate, tradotte, studiate e ad essere muse ispiratrici di numerose trascrizioni e trasposizioni attraverso i nuovi mass media.