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Educazione italiana all’estero: il caso dell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera

La mia tesi nasce con l’intento di esaminare un settore particolare dell’educazione italiana all’estero, ovvero l’opera di promozione e diffusione della lingua e cultura italiana attuata dagli Istituti Italiani di Cultura. Nella seconda parte dell’elaborato mi sono soffermata sulla situazione attuale dell’insegnamento dell’italiano in Germania e sull’attività dell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera. Ho quindi considerato il fenomeno dell’emigrazione italiana, di cui decine di milioni di nostri connazionali sono protagonisti da oltre centocinquanta anni. I primi progetti scolastici e culturali oltreconfine, infatti, sono da attribuirsi proprio alla spontanea iniziativa delle comunità di migranti, partiti alla metà dell’Ottocento verso l’Europa continentale e il Sudamerica. Innanzitutto ho presentato il contesto storico postunitario che determinò l’avvio delle migrazioni, per poi soffermarmi sulle azioni di politica estera del governo di Crispi, che a partire dal 1889 portarono allo sviluppo della normativa nazionale volta a sostenere gli istituti scolastici predisposti privatamente dagli emigrati e a fondare nuove scuole statali nei territori meta del colonialismo. Ho proseguito sul percorso tracciato dalla legislazione italiana riguardo la formazione scolastica all’estero, analizzando le norme emanate fino alla Legge Tittoni del 1910. Per quanto riguarda invece le scuole della penisola, il processo di statalizzazione cui esse andarono incontro negli anni Dieci si concluse con l’avvento di Mussolini, la Riforma Gentile e la conseguente fascistizzazione della scuola. L’opera di potenziamento dell’attività scolastica e culturale venne completata nel 1926 con l’apertura dei primi Istituti Italiani di Cultura all’estero. Questi ultimi, distribuiti nelle capitali e nelle principali città del mondo e direttamente dipendenti dal Ministero degli Affari Esteri, sono centri di cooperazione e scambio culturale con il Paese ospite e punti di riferimento per gli emigrati e le istituzioni scolastiche italiane oltreconfine. Ho spiegato la loro evoluzione nel tempo mediante la presentazione delle principali leggi e dei decreti che li hanno regolamentati: dalla fondazione durante il regime fascista all’emanazione dello Statuto del 1950, fino alla legge di riforma del 1990 e all’attuale inquadramento degli Istituti nell’ambito della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese. L’ultima sezione della tesi tratta un caso specifico di offerta formativa italiana all’estero, quella presente sul territorio tedesco e bavarese. La Germania rappresenta sin dagli anni Trenta uno dei principali Paesi d’arrivo per gli emigrati italiani, in buona parte stabilitisi in Baviera. Proprio a Monaco, nel 2016, ebbero luogo i primi Stati Generali della Lingua Italiana in Germania, dei cui esiti ho dato ampiamente conto, evidenziando il fatto che, nonostante la Germania sia al terzo posto nel mondo per numero di studenti di italiano, le scuole federali registrano da almeno dieci anni un costante calo negli iscritti ai corsi di lingua italiana. Inoltre, se certamente è positivo che essa venga insegnata soprattutto come lingua di cultura a individui tedeschi, sarebbe importante e necessario che l’italiano ricominciasse ad essere lingua etnica per gli oriundi e che venisse promossa l’apertura di altri istituti bilingui italo-tedeschi. L’analisi prosegue con un quadro dell’organizzazione delle ore di italiano nelle scuole tedesche, nei centri linguistici universitari, nelle Volkshochschulen per la formazione permanente e nei cinque Istituti Italiani di Cultura presenti in Germania. Ho poi esposto le linee guida per la didattica dell’italiano, esaminando più nel dettaglio quanto previsto per l’insegnamento della nostra lingua dal POF della Circoscrizione consolare di Monaco di Baviera. L’ampia parte conclusiva della ricerca ha avuto l’obiettivo di illustrare la storia e il programma di attività offerte dall’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera, fondato nel 1955 in quella che era stata la sede locale del partito fascista e che alcuni anni fa si confermava uno dei poli più attivi nella promozione della cultura italiana in Germania. Dopo aver esaminato i reciproci rapporti culturali esistenti sin dal Medioevo tra l’Italia e Monaco ho presentato alcuni esempi dei corsi predisposti dall’Istituto di Cultura e rivolti a un pubblico sia tedesco sia italiano: l’Ente, per realizzare le proprie iniziative e manifestazioni, collabora assiduamente con associazioni e università locali e nostrane. Ho poi descritto le diverse tipologie di corsi standard di lingua italiana periodicamente proposti e integrati da cicli di lezioni monografiche ed eventi inerenti temi proposti dal ministero. Mi sono soffermata sui principali libri di testo e sulla metodologia didattica da essi adottata, conforme alle indicazioni del QCER e che prevede sezioni esplicitamente dedicate all’insegnamento della competenza comunicativa interculturale.

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3 IN T R O D U Z I O N E I n un se c olo c ome que ll o a tt ua le, in cui l’Italia si trova a d e sser e un a de ll e princ ipali mete e urop e e di im mi gr a z ione , non è ra ro c he una c e rta p a rte d e l mon do poli ti c o e int e ll e tt ua le fa c c ia rif e ri mento a ll a ne c e ssi tà di ric orda re il pa ss a to e il pre se nte di e mi gra z ione d e l popolo it a li a no, a l fine di promuove re , in primis a tt ra ve rso le ist it uz ion i sc olastiche , la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione de gli stra nie r i c h e ogni gi o rno giungono all’interno del la pe nisol a . S im il mente pe rsua si dell’importanza di conservare, senza ridur la a re tori c a , la memor i a di que ll a lunga storia di e spa tri di c ui de c ine di mi li oni d i nost ri c onna z ionali sono prota gonis ti da olt re c e nt oc inquant a a nni, a bbi a mo volut o porla c ome punt o di pa rte nz a e filo c ondutt ore d e ll a n ostra a na li si , rigua rd a nte il vasto tema dell’educazione it a li a na all’estero. I primi proge tt i sc olastic i e c ult ura li o lt re c onfine , infa tt i, sono da a tt ribuirsi propr io a ll a spont a ne a ini z iativa de ll e c omuni tà d i mi gra nti it a li a ni, pa rtiti a ll a metà de l XIX secolo verso l’Europa continentale e il Sudamerica e desiderosi di mantenere vivi i lega mi li nguis ti c i e ide nti tar i con la madr e pa tria e di t ra smetter li a i propr i fi gli . Ne ll a pa rte ini z iale d e ll a tra tt a z ione, pe rta nto, a bbiamo volut o pre se nta re pe r somm i c a pi il c ontesto storico p ostun it a rio c he de ter mi nò l’avvio delle migrazioni, accennando a ll a pre c a ri a sit ua z ione de ll a sc u ola it a li a na di fine Ottoc e nto e a l proble ma dell’analfabetismo, per poi soffermarci sulle azioni di politica estera del governo di C rispi, c he porta rono a ll o svil uppo de ll a norma ti va na z ionale volt a tanto a sost e ne re g li ist it uti sc olastici pre dispo sti pr ivata mente d a ll e a ss oc iaz ioni di e mi gr a ti , qua nto a fond a re nuove sc uole sta tali ne i t e rr it ori me ta de l c oloni a li smo i mper ialist a . I l provv e dim e nto c he sa nc iva la na sc it a di que st i ist i tut i gove rna ti vi ve nne e mana to ne ll o stesso a nno 1889 i n c ui sor se , su ini z iativa di un grupp o di int e ll e tt ua li guidati da Giosuè C a rduc c i, la S oc ietà D a nte Alighi e ri, orga nism o c h e a tt r a v e rso i suoi numer osis sim i c omi tati, tut tora pre se nti in gra n numer o sia in Ita li a sia ne l re sto d e l mondo, si oc c upa da se mpre de ll a t utela e de ll a diff usion e de ll a li ngua e c ult ura it a li a na all’estero. Dopo la d e sc ri z ione de ll a strutt ura della “Dante” si è deciso di proseguire sul pe rc orso tra c c iato d a ll a l e gisl a z ione it a li a na rigua rdo la formazione scolastica all’estero ,

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Parole chiave

interculturale
emigrazione
glottodidattica
legge
ministero degli affari esteri
baviera
formazione permanente
istituto italiano di cultura
corsi lingua italiana
educazione italiana all'estero

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