Skip to content

Teresa, Marta, Nanna, Denza: il contributo di Neera e della Marchesa Colombi al rinnovamento del romanzo del secondo Ottocento

Un giorno, navigando nella rete, mi sono imbattuta casualmente in una scrittrice dal nome insolito, La Marchesa Colombi e nel suo romanzo In risaia. «Marchesa Colombi! Chi era costei?» mi sono detta parafrasando il celebre don Abbondio.
Incuriosita, ho iniziato la mia ricerca scoprendo, con mia grande sorpresa, che la presenza femminile nella letteratura italiana fra i due secoli è stata molto più cospicua e significativa di quanto si usi ricordare. Una «galassia sommersa» è la definizione che Antonia Arslan ha dato a questa compagine di scrittrici, travolte e cancellate da un sommario giudizio di condanna, come autrici di consumo, capaci solo di imitare volgarizzandola la «grande letteratura».
Fino a quel momento, a dire il vero, avevo letto solo In risaia e non mi era sembrato affatto un romanzo scadente. Anzi, la scrittura semplice e realistica, la vena di ironia e la descrizione dei sentimenti priva degli stereotipi che mi aspettavo in un romanzo di quel periodo – siamo nel 1878-, mi avevano piacevolmente sorpresa.
A quel punto la domanda è sorta spontanea: si trattava di un caso unico o vi erano altre perle da scoprire? Da qui è partito lo spunto per il lavoro presentato qui di seguito.

Innanzitutto ho cercato di capire il momento storico in cui si collocava questa letteratura perché, a mio avviso, una simile esplosione creativa non poteva essere disgiunta da una da una situazione di particolare «tolleranza» da parte dell’autorità dominante, ossia quella maschile e dalla precisa dislocazione geografica del fenomeno.
Ed, effettivamente, era così: l’Italia aveva raggiunta da poco l’unità e viveva la sua Belle Epoque, un periodo di euforia in cui tutto sembrava più facile e raggiungibile.
La diffusione dei tessuti sintetici, la nascita del telefono e della lampadina, l’arrivo dal mercato americano di ventilatori, ferri da stiro, aspirapolvere, l’inaugurazione di centri commerciali sembravano rendere più semplici le attività di tutti i giorni.
Lo sviluppo delle discipline mediche regalava la speranza di una vita lunghissima, le città, enormi cantieri in costruzione, erano attraversate da tram e ferrovie, dotati di motori elettrici, che suggerivano l’illusione di poter giungere in ogni dove.
In questo fèervere di cose e persone sbocciano nuove attività lavorative, nuove fonti di guadagno accessibili anche alle donne: il lavoro in fabbrica, l’insegnamento e, per alcune, la scrittura, attività da cui si può, finalmente, trarre la possibilità di una qualifica sociale e professionale.
Molte firme nascono in questo periodo: Matilde Serao, La Marchesa Colombi (Maria Antonietta Torriani), Contessa Lara (Evelina Cattermole), Neera (Anna Radius Zuccari), Vittoria Aganoor, Jolanda (Maria Majocchi), Ada Negri, Grazia Deledda, Sibilla Aleramo (Rina Faccio), Emma Perodi, Elda Gianelli. I loro nomi diventano ben presto familiari al pubblico dei lettori e delle lettrici, che li cerca e li ama per la loro «mirabile attitudine all’indagine psicologica» e per la capacità di esprimere il «punto di vista femminile» meglio di quanto sappiano fare i loro colleghi maschi.
Le scrittici esplorano tutte le dimensioni della realtà femminile, da quella della zitella a quella della donna sposata, dalla prostituzione alle varie realtà lavorative; indagano il mondo contadino, la grande città e la provincia. Per rendere al meglio queste situazioni, prestano una particolare attenzione all’ambientazione concretamente realistica e individuano all’interno del realismo ultimo ottocentesco il mezzo più idoneo al racconto delle esistenze femminili.
Ognuna ha un proprio stile e porta un proprio punto di vista, e tutte meriterebbero maggiori approfondimenti, tuttavia in questo lavoro mi sono concentrata su due autrici della prima generazione lombarda: Neera e La Marchesa Colombi.
Ho tracciato, dapprima, un breve ritratto bio-bibliografico e poi ho preso in esame due dei lavori più riusciti di ognuna, Teresa e L’indomani per Neera, In risaia e Un matrimonio in provincia per La Marchesa Colombi, cercando di capire quale potrebbe essere la loro posizione nei confronti della grande tradizione letteraria analizzando i testi della prima in relazione alle suggestioni leopardiane, e i romanzi della seconda in rapporto alla grande tradizione romanzesca manzoniana.

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista
Mostra/Nascondi contenuto.
INTRODUZIONE Un giorno, navigando nella rete, mi sono imbattuta casualmente in una scrittrice dal nome insolito, La Marchesa Colombi e nel suo romanzo In risaia . «Marchesa Colombi! Chi era costei?» mi sono detta parafrasando il celebre don Abbondio. Incuriosita, ho iniziato la mia ricerca scoprendo, con mia grande sorpresa, che la presenza femminile nella letteratura italiana fra i due secoli è stata molto più cospicua e significativa di quanto si usi ricordare. Una «galassia sommersa» è la definizione che Antonia Arslan ha dato a questa compagine di scrittrici, travolte e cancellate da un sommario giudizio di condanna, come autrici di consumo, capaci solo di imitare volgarizzandola la «grande letteratura». Fino a quel momento, a dire il vero, avevo letto solo In risaia e non mi era sembrato affatto un romanzo scadente. Anzi, la scrittura semplice e realistica, la vena di ironia e la descrizione dei sentimenti priva degli stereotipi che mi aspettavo in un romanzo di quel periodo – siamo nel 1878-, mi avevano piacevolmente sorpresa. A quel punto la domanda è sorta spontanea: si trattava di un caso unico o vi erano altre perle da scoprire? Da qui è partito lo spunto per il lavoro presentato qui di seguito. Innanzitutto ho cercato di capire il momento storico in cui si collocava questa letteratura perché, a mio avviso, una simile esplosione creativa non poteva essere disgiunta da una da una situazione di particolare 7

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Valeria Frigo
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere moderne
  Relatore: Gilberto Lonardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 162

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

romanzo
manzoni
ottocento
leopardi
marchesa colombi
neera
nanna
teresa
denza
marta

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi