La nozione di appercezione nella filosofia di Arthur Schopenhauer
Il presente lavoro è una tesi compilativa che affronta La nozione di appercezione nella filosofia di Schopenhauer. Lungi da incastrare il pensiero del filosofo in argomenti quali il pessimismo o l'arte, il contenuto di questa tesi si inquadra nel ramo della metafisica e dell'epistemologia.
Nel delineare la base epistemologica della filosofia di Schopenhauer si esamineranno le differenze teoriche e metodologiche che questa presenta rispetto a quella kantiana nonché l'impatto che ebbe il Romanticismo nel suo approccio. Inoltre, si esaminerà la ricezione della nozione di appercezione che egli recepisce dai principali filosofi della modernità. Infine, verranno esplicitate le principali categorie della filosofia di Schopenhauer quali la Volontà, le idee, il fenomeno, l'Oggetto e l'unità di appercezione, che in Schopenhauer viene semplicemente chiamato Soggetto.
La tesi che intendo sostenere è che la ricezione della filosofia kantiana unita al nuovo tipo di approccio di Schopenhauer fanno sì che la nozione di rappresentazione, e pertanto la nozione di esperienza, venga modificata. Dal momento che la Volontà sta alla base della rappresentazione e il Soggetto è subordinato ad essa, il processo di appercezione è esposto al crollo. In Schopenhauer è possibile che la solita esperienza cognitiva venga meno, e con questa l'individualità e il mondo come rappresentazione. Tuttavia, questo non implica il crollo della realtà, anzi dà luogo ad un nuovo tipo di esperienza, quello che egli chiama l'esperienza delle idee e anche l'esperienza della Volontà.
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Informazioni tesi
Autore: | Giancarlo Anselmo Rivera |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi Roma Tre |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia teoretica, morale, politica ed estetica |
Relatore: | Massimo Marraffa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 158 |
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