Saper conoscere per sapersi relazionare: valutazione dei comportamenti problematici del bambino nel contesto scolastico. Alcune considerazioni metodologiche
Come possiamo valutare e interpretare il comportamento di un bambino che vive situazioni di particolare disagio psichico? Cosa vuole dirci un bambino che si comporta in modo agressivo, incontenibile, dirompente? Come dobbiamo relazionarci a lui per poterlo il più possibile aiutare?. Insegnanti e educatori non possono certo restare insensibili a grida disperate di aiuto da parte di piccole vittime che non sanno esprimere a parole il loro disagio, ma capire, interpretare in modo corretto, agire appropriatamente non è facile.
Il lavoro nasce dal progetto di un team scolastico per approfondire la conoscenza di un alunno con problemi comportamentali derivanti da esperienze infantili di trascuratezza e maltrattamento. Attraverso la conoscenza è possibile costruire una relazione educatore-bambino in grado, quanto possibile, di compensare e “riparare” le modalità relazionali distorte, come ci insegnano le nuove prospettive sull'attaccamento.
Per la conoscenza si è usato un questionario standardizzato che valuta i problemi di comportamento, per indagare le rappresentazioni di ogni insegnante circa il bambino, consapevoli che l’oggettività è sempre relativa, poiché, sia i comportamenti sia il nostro modo di interpretarli, dipendono non solo dal bambino ma anche dalla nostra relazione con lui e dai nostri stati d’animo e dai nostri vissuti che sempre, inevitabilmente vengono portati dentro la relazione.
In un intervento educativo, l’ansia di ottenere risultati tangibili, può portare a modalità relazionali conflittuali e a un intervento non costruttivo. Insegnanti e educatori possono essere indotti ad atteggiamenti iperprotettivi che ostacolano l’autonomia e rendono il bambino sempre più dipendente. In altri casi possono essere eccessivamente stressati e andare incontro a reazioni improprie di collera, se continuano a vedere il bambino persistere negli stili comportamentali inadeguati, rendendosi così incapaci di ascoltare e rispondere alle sue esigenze. La conoscenza può essere un punto di partenza per rendere il rapporto educativo una relazione costruttiva.
Ho approfondito i risultati dell’indagine attraverso i contributi della psicologia dello sviluppo, per esaminare teoricamente le conseguenze delle esperienze infantili sullo sviluppo successivo e sulle manifestazioni comportamentali. Ho approfondito gli aspetti riguardanti il bambino, le cause e le conseguenze dei disturbi emotivi che portano a una serie di manifestazioni comportamentali difficili da interpretare. A partire dall’etologia e dalla teoria dell’attaccamento di Bowlby, ho esaminato le conseguenze della deprivazione di cure materne sullo sviluppo, i disturbi della condotta nelle loro manifestazioni multiformi e la sofferenza sottostante ai comportamenti dirompenti. Inoltre ho preso in esame i contributi della metodologia della ricerca (con particolare riguardo alla tecnica del questionario) e della psicologia sociale, al fine di poter escludere (o perlomeno controllarne l’impatto) il pericolo che la varietà di informazioni possa essere in parte attribuita a errori metodologici o, peggio, a percezioni distorte del comportamento altrui e non a una situazione realmente variegata.
Le conclusioni riportano le considerazioni metodologiche sull’indagine, sulla base dei contributi teorici dei capp. precedenti. Si riflette sul comportamento del bambino nelle diverse situazioni e con i diversi partner e sulla diversa percezione di tali comportamenti da parte degli adulti. Grazie alla ricchezza dei risultati, è stato possibile approfondire la conoscenza del bambino e favorire un intervento che rafforzi ulteriormente il legame con le persone adulte con cui interagisce a scuola. La relazione insegnante-bambino o educatore-bambino può diventare una relazione significativa, al fine di aiutarlo ad elaborare i suoi vissuti e a migliorare la qualità della vita scolastica, sia dal punto di vista degli apprendimenti sia dal punto di vista delle relazioni. Il confronto tra le rappresentazioni ci ha fatto crescere professionalmente, sia individualmente sia come team e superare le incomprensioni e le problematiche che il lavorare insieme inevitabilmente comporta.
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Informazioni tesi
Autore: | Deborah Cappi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Ferrara |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze dell'Educazione |
Relatore: | Ernesto Stoppa |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 133 |
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FAQ
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