Goffredo Petrassi, ''Morte dell'aria''
L’opera si propone di analizzare il rapporto fra struttura musicale e testo letterario in "Morte dell’aria" di Goffredo Petrassi, tragedia in un atto di Toti Scialoja, andata in scena il 24 Ottobre 1950 al Teatro Eliseo a Roma, sotto la direzione di Fernando Previtali.
Il libretto di Morte dell’aria si rifà a un vecchissimo documentario cinematografico francese dove si narrava la storia di un Inventore che, messo a punto un vestito paracadute, saliva sulla Tour Eiffel e dopo qualche esitazione si lanciava nel vuoto schiantandosi al suolo.
L’azione si svolge in una capitale europea agli inizi del ‘900: sulla terrazza più alta della Tour Eiffel è atteso l’Inventore, deciso a sperimentare il suo vestito che, gonfiato d’aria, lo dovrebbe sostenere durante la caduta. L’avvenimento è presenziato dai Giornalisti, dall’Osservatore del Collegio degli Inventori, dal Questore e dal Fotografo.
Caratterizzata da una sonorità orchestrale cameristica, la Morte dell’aria di Goffredo Petrassi presenta una combinazione timbrica piuttosto inconsueta, come l’assenza dei violini dalla sezione degli archi, la presenza costante dell’Armonium, e una netta preferenza per lo strumento singolo, ben distinguibile dall’insieme sonoro.
L’Armonium è lo strumento che apre l’intero lavoro con una quinta Fa-Do, che mantiene fissa per tutta la durata dell’ Introduzione orchestrale, contrapponendosi come timbro e registro all’impasto sonoro dell’orcherstra, con la quale spesso si fonde.
Ma proprio nell’ Introduzione è molto netto il contrasto fra un tessuto polifonico denso, in costante evoluzione e la quinta Fa-Do posta in una zona molto acuta da uno strumento come l’Armonium, dal timbro freddo e dal suono fisso.
L’intervallo di quinta ha una notevole importanza nell’organizzare il discorso musicale dell’intera opera e viene impiegata da Petrassi in tutta la sua forza di caratterizzazione simbolica.
Dal punto di vista formale si è ritenuto opportune suddividere quest’atto unico in sette sezioni, precedute da un’introduzione di sola orchestra, le quali coincidono con i diversi momenti nei quali la musica articola il testo, pur non potendosi considerare queste parti delle vere e proprie forme chiuse.
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Informazioni tesi
Autore: | Aurora Sperduto |
Tipo: | Laurea vecchio ordinamento (pre riforma del 1999) |
Anno: | 1998-99 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Raul Meloncelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 153 |
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