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Nuove applicazioni telematiche per lo studio della storia medievale. Tra ricerca, didattica e divulgazione.

Stare al passo con gli sviluppi della Rete ed analizzarli da un punto di vista
squisitamente didattico e divulgativo è lo scopo principale
della tesi, che non solo si propone di esaminare il modo in cui i medievisti usano il “nuovo” Internet, ma anche di proporre nuove idee per il sito Web “Itinerari Medievali", ideato e curato dal dipartimento di Storia Medievale dell'università di Parma.

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7 Introduzione Stefano Vitali definisce Internet come «strumento di condivisione e scambio delle conoscenze che ha comportato la scoperta della dimensione di comunicazione implicita in ogni attività di ricerca e produzione intellettuale 1 ». Il suo intervento, da storico attento alle nuove forme di comunicazione, è molto importante per quello che sarà il nucleo della mia tesi, la cui idea è nata dopo aver svolto l’interessante stage in “Comunicazione storica e pratiche digitali” tenuto presso l’università di Parma. In particolare mi occuperò di analizzare il rapporto tra la Storia medievale e la nuova forma, o forse meglio dire il nuovo “sviluppo”, della Rete che dal 2004 ha iniziato a prendere il nome di Web 2.0. La rapida evoluzione di tale medium immateriale, grazie alle sempre più elaborate forme di software, finisce spesso col rendere obsoleti non solo manuali d’uso destinati agli utenti, ma persino le disamine critiche che emergono in aree accademiche e soprattutto umanistiche. Se è vero che al mondo d’oggi è impossibile negare l’impatto e l’utilità delle nuove tecnologie nella vita quotidiana, è a maggior ragione impossibile trascurare tali ritrovati per quanto riguarda il territorio della conoscenza. Stare al passo con gli sviluppi della Rete ed analizzarli da un punto di vista squisitamente didattico e divulgativo è dunque lo scopo principale della tesi, che non solo si propone di esaminare il modo in cui i 1 S.VITALI, Passato Digitale, Milano 2004.

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