Le raffigurazioni di divinità nell'arte rupestre del quarto stile della Valcamonica (Età del Ferro)
Le raffigurazioni di divinità nell’arte rupestre del quarto stile della Valcamonica (età del Ferro)
Questa tesi di laurea si pone l’obiettivo di fornire un quadro generale su quanto noto sulla religiosità durante l’età del Ferro nell’area alpina, in particolare in Valcamonica, ed individuare la possibile influenza delle popolazione camune in altre culture che vi entrarono in contatto.
Le scoperte avvenute fino ad oggi nell’ambito delle incisioni rupestri e le tecniche elaborate per garantire un’eccellente rilievo, e dunque uno studio accurato, fondato su basi scientifiche sono molte. Si rivela perciò necessario fornire, in questa tesi, un riassunto della storia delle ricerche e un’analisi accurata della cronologia, con un focus speciale sul IV stile e l’Età del Ferro (fase 4), che rappresentano il periodo più ricco ed identificativo della civiltà camuna.
Nel secondo capitolo di questa tesi, si amplia lo sguardo a tutta l’area alpina e ad altri tipi di manifestazioni di culto: tra i più diffusi, possiamo osservare i Gewässerfunde (oggetti offerti alle acque), gli Höhenfunde (deposizioni votive di oggetti) e i Brandopferplätze (roghi di oggetti materiali o vittime sacrificali animali con scopo votivo).
Il santuario di Breno in Valcamonica è un esempio di venerazione verso le acque e, pare che abbia un’origine nella media Età del Ferro.
È importante osservare le figure di divinità che nel periodo dell’età del Ferro sembrano finalmente possedere una personalità ben delineata e non sono più rappresentate da oggetti evocativi e simbolici, bensì hanno un nome preciso e possono essere associate a divinità note anche in altre culture, come quella romana o quella celtica.
La divinità Cernunnos, in particolare, aiuta ad osservare interessanti ipotesi sulle possibili influenze dei Camuni verso altre culture come quelle celtiche o dei Romani: ciò viene illustrato nel dettaglio all'interno della tesi.
Una proposta di R. De Marinis [1988, I Camuni. Le popolazioni alpine di stirpe retica in Italia omnium terrarum alumna], che è alla base di questa tesi, consiste nell’idea che il Cernunnos di Naquane, essendo la più antica raffigurazione del dio in Europa, non sia il simbolo di un’influenza celtica verso i Camunni bensì il contrario. I Celti sarebbero stati influenzati proprio dai Camunni e in generale dai popoli alpini nell’adottare il culto a Cernunnos. Questa ipotesi viene avvalorata dal fatto che le tematiche che si associano a questo dio (i cervi, i serpenti...) sono tipiche della Valcamonica.
Questa tesi sottolinea, dunque, come le raffigurazioni di divinità, proprie del IV stile e cioè dell’età del Ferro, siano prova dell’importanza della cultura dei Camunni ed afferma la necessità di continuare a studiare la sua possibile influenza sulle culture alpine sia coeve che successive.
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Informazioni tesi
Autore: | Jessica Sangalli |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2015-16 |
Università: | Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze dei beni culturali |
Relatore: | Angelo Eugenio Fossati |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 66 |
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