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La tutela della riservatezza nel giornalismo

La disciplina della riservatezza è in continua evoluzione, così come la cronaca, che per sua intima essenza, cambia sempre nel tempo e per questo motivo è necessario un continuo aggiornamento della materia.
Questa tesi ha come obiettivo quello di riempire questo vuoto, fornendo esempi recentissimi e situazioni concrete che sono state al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica negli ultimi tempi e con le quali i giornalisti devono fare i conti tutti i giorni. Se da un lato l'agenda setting impone un ritmo vertiginoso di trasmissione delle notizie e l'eterna rincorsa allo scoop non accenna a diminuire, per cui è molto più difficile per i giornalisti lavorare senza ledere la sfera personale dei cittadini, dall'altro è anche vero che si stanno moltiplicando le associazioni di categoria dei giornalisti che si battono per un giornalismo etico.
L'obiettivo di questa tesi infatti è anche quello di far emergere la difficoltà normativa, deontologica, giurisprudenziale e dottrinale di far coesistere questi due diritti. Si è scelto di suddividere la tesi in quattro capitoli, secondo la scala decrescente del valore normativo, partendo dalla tutela costituzionale fino ad arrivare alle regole imposte dallo stesso Ordine dei giornalisti ai suoi iscritti, attraverso l'adozione del Codice di deontologia.
Nonostante sia tutelata a livello costituzionale, la libertà di informazione deve fare i conti infatti con altri diritti di pari dignità, in primis con il diritto alla privacy. Il confine tra diritto di cronaca e diritto alla riservatezza è molto labile: per chi si occupa di raccogliere, filtrare e divulgare le notizie, è facile superare la soglia della liceità informativa e sconfinare nella sfera riservata delle persone. Nelle redazioni giornalistiche, siano della carta stampata, della radio, della tv o di Internet, si rischia spesso di invadere l'intimità di chi è coinvolto in fatti di attualità, politica, spettacolo, in nome del diritto di cronaca. D'altronde, è anche vero che non è né giusto né corretto inibire i giornalisti, che non devono percepire il diritto alla privacy come un'arma puntata contro la libertà d'informazione. Bisogna trovare il giusto mezzo tra questi due diritti, entrambi tutelati dalla Costituzione Italiana ed entrambi quindi di pari dignità giuridica. Per quanto possa sembrare difficile questi due diritti devono coesistere, ed è compito del giornalista conoscerli e rispettarli.

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Introduzione Il tema del giornalismo ha da sempre affascinato, oltre gli stessi operatori dell’informazione, anche molti studiosi di diritto e di etica. Manuali di giorna- lismo sono reperibili in tutte le librerie e in tutte le biblioteche, anche in quelle non specialistiche, cos`ı come e` molto facile trovare volumi o saggi che trattino in modo approfondito l’amplissima disciplina della privacy. Ma non ci sono poi molti libri che uniscano questi due aspetti, specialmente dopo l’introduzione nel nostro Ordinamento del nuovo “Codice in materia di protezione dei dati perso- nali (Decreto Legislativo n. 196/2003)”. La disciplina della riservatezza e` in continua evoluzione, cos`ı come la cronaca, che per sua intima essenza, cambia sempre nel tempo e per questo motivo e` necessario un continuo aggiornamento della materia. Questa tesi ha come obiet- tivo quello di riempire questo vuoto, fornendo esempi recentissimi e situazioni concrete che sono state al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica negli ul- timi tempi e con le quali i giornalisti devono fare i conti tutti i giorni. Infatti, nonostante si siano spesi fiumi di parole per sottolineare l’importanza e la neces- sita` di un giornalismo rispettoso, basta sfogliare un giornale o vedere le notizie trasmesse in televisione per rendersi conto che il cammino da percorrere in que- sta direzione e` ancora lungo. Se da un lato l’agenda setting1 impone un ritmo vertiginoso di trasmissione delle notizie e l’eterna rincorsa allo scoop non accen- na a diminuire, per cui e` ovviamente molto piu` difficile per i giornalisti lavorare senza ledere la sfera personale dei cittadini, dall’altro e` anche vero che si stanno moltiplicando le associazioni di categoria dei giornalisti che si battono per un 1Cioe` la classificazione delle notizie in base alla loro importanza.

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