"La tragédienne du silence". Ida Rubinstein e le musiche di scena per "La Pisanelle" di Gabriele d'Annunzio
Questa tesi di laurea si propone come obiettivo principale quello di ricostruire la drammaturgia musicale di uno spettacolo e di un genere teatrale entrambi tanto affascinanti quanto poco noti: il mio lavoro sarà, infatti, centrato sulla Pisanelle, commedia in un prologo e tre atti scritta da Gabriele d’Annunzio nel 1913, durante il suo “esilio” in Francia, e andata in scena a Parigi al Théâtre du Châtelet nel giugno dello stesso anno. Lo spettacolo aveva – ed ha tuttora – numerosi motivi di interesse, primo fra tutti il simultaneo concorso di alcune fra le personalità più stimolanti e geniali dell’Europa teatrale (alcune delle quali avevano preso parte, due anni prima, allo “scandaloso” Martyre de Saint Sébastien): oltre a d’Annunzio – naturalmente – la ballerina e attrice russa Ida Rubinstein, une inconnue jadis célèbre – secondo la definizione di Jean Depaulis, autore di una importante monografia a lei dedicata; lo scenografo Léon Bakst, grande pittore fauvista e membro – come pure la Rubinstein – di quei Balletti Russi che furoreggiavano nella capitale francese; Vsevolod Mejerchol’d, il celebrato regista russo, rinnovatore della messa in scena, inventore del teatro biomeccanico; e, in ultimo, Ildebrando Pizzetti, certo il meno famoso del gruppo, ma probabilmente il più vicino alla sensibilità dannunziana.
Insomma, un evento di notevolissima portata culturale, per un’opera d’arte che, dal punto di vista musicale, rientra nel genere della “musica di scena”: genere quanto mai ambiguo, restio a classificazioni troppo cogenti e a limitazioni restrittive, per giunta sostanzialmente estraneo alla tradizione culturale – oltre che alla pratica esecutiva – italiana. Ma anche genere ideale per il grande progetto dannunziano di rinnovamento teatrale, che ha le sue basi ideali sia nel modello mitico della tragedia greca che nella sua riproposta moderna, il wagneriano Gesamtkunstwerk, benché questi exempla quasi mitici vengano poi superati nella proposta di una fusione paritaria di tutte le arti, secondo un’estetica prettamente “latina”. In questo senso il suo progetto si sovrappone alla sensibilità musicale e drammaturgica di Pizzetti, il quale, benché profondamente legato a un modello ideale di tradizione, egualmente avverte l’impellente necessità di liberarsi delle consunte convenzioni che infestano il teatro d’opera a lui contemporaneo: è in questo comune sentire – oltre che in una sincera relazione di amicizia con il poeta – che va ricercato il motivo della lunga e fruttuosa collaborazione fra il Vate d’Italia e il timido e ossequioso musicista parmense.
Per questo motivo ho indagato, attraverso una ricognizione sui manoscritti, anche gli altri due casi di collaborazione fra d’Annunzio e Pizzetti nell’ambito delle musiche di scena: La Nave (1908), schematizzandone la struttura musicale così come risulta dalla partitura originale (e non dalla versione a stampa, assai più ridotta) e Phædre (1923), misconosciuto adattamento dell’opera Fedra realizzato ancora per Ida Rubinstein. Le due partiture costituiscono, inoltre, la prima (al di là della lirica per canto e pianoforte I pastori) e l’ultima collaborazione fra i due artisti, e la Pisanelle si pone come vertice ideale, l’esito artisticamente più compiuto e drammaturgicamente più audace. Perché – è questa l’ipotesi che cercherò di dimostrare – la commedia dannunziana non è comprensibile se non nell’ottica di uno spettacolo composito, in cui la musica e la recitazione, la danza e la scenografia sono elementi parimenti necessari alla definizione dell’insieme: il tentativo può essere semmai accusato di eccessivo sperimentalismo, ma non certo – secondo gli ormai vieti stereotipi antidannunziani – di stanca ripetizione di un decadentismo letterario, o di un gusto dell’erudizione fine a se stesso.
Lo studio è stato svolto principalmente con l’ausilio di fonti dirette, per la maggior parte inedite: mi riferisco alle partiture manoscritte della Pisanelle, della Nave e della Phædre, conservate la prima nella biblioteca del Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma, le altre nel Fondo Pizzetti della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Fondamentale è stata, infine, la messe di libri rari, manoscritti e documenti inediti trovati nella biblioteca della Fondazione "Il Vittoriale degli Italiani" di Gardone Riviera (BS)
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Nicola Corrado Cattò |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2001-02 |
Università: | Università degli Studi di Milano |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Emilio Sala |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 276 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Piero Faggioni e il teatro d'opera fra tradizione, regia critica e formazione del cantante attore
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi