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La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l'arte: un esempio di museo d'arte contemporanea in Italia

La tesi introduce nel primo capitolo il tema del museo contemporaneo in Italia: a partire dall’evoluzione della sua tipologia museale, trattata da un punto di vista architettonico, alla rilevazione tramite statistiche (1950-95) della sua presenza sul territorio; la legislazione italiana vigente in materia è considerata come la principale causa della difficoltà dell’approccio all’arte contemporanea da parte del museo italiano, e quindi approfondita. Un ultimo paragrafo cita la presenza, fondamentale per l’evolversi di un mercato e della presenza dell’arte contemporanea in Italia, delle gallerie d’arte private.
Il secondo ed il terzo capitolo sono totalmente incentrati sulla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte Contemporanea, che ha sede a Guarene d’Alba (Cn) e Torino.
Attiva dal 1997, è recentemente una delle fondazioni per l’arte, in Italia, di maggior importanza ed attività, concentrandosi sull’arte più recente, italiana e non.
La Presidente, Patrizia Sandretto, è una giovane collezionista di arte contemporanea che si pone come principale scopo la divulgazione e la fruizione dell’arte contemporanea, attraverso mostre temporanee e monografiche, programmi didattici minuziosamente curati, conferenze e proiezioni.
La collezione Sandretto Re Rebaudengo, continuamente in evoluzione, è formata da cinque filoni tematici principali: l’arte italiana dagli anni Sessanta fino ai giovanissimi (Accardi, Merz, Scarpitta, Festa, Gabellone, Lambri, Tuttofuoco..); la Young British Art, lanciata da Charles Saatchi a Londra (Cragg, Deacon, Opie, Hirst, Wentworth, Gordon, Whiteread, Lucas, Almond, Macie..); le opere di artisti americani, in particolare di Los Angeles (Isermann, Johnson, Kelley, McCarthy, Pastor, Oursler, Pittman, Aitken, Becker, Lockart..); un nucleo di “arte al femminile” particolarmente importante per la collezionista, che trascende da ogni confine geografico e nazionalità (Beecroft, Bulloch, Frisch, Hatoum, Kruger, Messager, Moffatt, Neshat, Sherman, Rama..); infine un ultimo nucleo composto da opere fotografiche, soprattutto di autori italiani (Mulas, Iodice, Scianna, Avigdor).
Il Comitato Scientifico è composto, tra gli altri, da Dan Cameron, Flaminio Gualdoni, Kasper Koning e Hans Ulrich Obrist. Il Direttore Artistico è Francesco Bonami, grazie al quale sono state numerose le collaborazioni con la Biennale di Venezia.
La Fondazione collabora con le altre istituzioni torinesi, pubbliche e private, tra cui in particolare: la Fondazione Italiana per la Fotografia, il Museo d’arte contemporanea Castello di Rivoli, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAM).
La tesi vuole approfondire la struttura economico-giuridico-gestionale delle fondazioni in Italia, rapportandosi poi nello specifico alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo; le fonti provengono da settori tecnici di studi sulle fondazioni, riconducibili alle aree della legislazione, finanza ed economia, oltre al marketing di gestione. In particolare questa ricerca vuole confrontare le istituzioni pubbliche e private che nel nostro Stato si occupano di arte, soprattutto contemporanea, con riferimento particolare alla Fondazione, che si pone come strumento legislativo d’incontro tra le due sfere.
Particolarmente interessanti sono le numerose fotografie; i progetti, comprensivi di piante, sezioni, prospetti e schede tecniche, di entrambe le sedi; i dati economici, soprattutto inerenti al bilancio interno della Fondazione, la cui fonte è l’Ufficio Gestione Risorse della Fondazione stessa; le interviste, infine, all’Architetto Claudio Silvestrin ed alla Presidente Patrizia Sandretto stessa, redatta dall’autrice della tesi personalmente.
Il lavoro è stato valutato in sede di discussione con cinque punti rispetto al massimo di sei che usualmente vengono assegnati presso la facoltà specifica, il voto di laurea finale è stato di 108/110.

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INTRODUZIONE L’incontro tra arte contemporanea ed istituzione museale, così raro in Italia fino a non molti anni fa, sembra avvenire più spesso in tempi recenti. Volendo indagare questa dimensione, a mio parere stimolante ed innovativa, ho preferito rivolgere la mia attenzione ad un singolo e concreto esempio, ovvero la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte, contestualizzato attraverso un’ampia introduzione sul museo contemporaneo italiano. Il lavoro si compone di tre sezioni distinte, corrispondenti ai tre capitoli che costituiscono la tesi. Oggetto principale del primo capitolo è il museo contemporaneo in Italia, indagato nel periodo cronologico compreso dal 1950 ai giorni nostri. Una panoramica della tipologia dell’istituzione museale italiana, e della sua evoluzione, viene offerta dal primo paragrafo, dove la mia attenzione si è concentrata in particolar modo sull’aspetto museografico. Nella stesura di questa parte sono stati consultati prevalentemente testi e riviste di architettura e museografia editi dall’immediato dopoguerra ad oggi; proprio in relazione all’impostazione predominante riscontrata in quest’ultimi si è voluto presentare l’elaborato seguendo l’ordine di successione cronologico delle tipologie architettoniche, attraverso una presentazione mai schematica seppur agilmente consultabile. La ricerca bibliografica, in questo caso, è stata indirizzata soprattutto verso le riviste specialistiche: le fonti più preziose sono state alcuni numeri di “Casabella Continuità” degli anni Cinquanta, oltre a diversi “Casabella” degli anni Settanta ed Ottanta, e la rivista “Hinterland”. All’interno del secondo paragrafo vengono presentate e confrontate diverse fonti statistiche (il primo documento consultato è datato 1950, l’ultimo 1995), al fine di rilevare la reale presenza del museo in Italia nel periodo preso in considerazione. Si è scelto di riportare integralmente le statistiche selezionate, in quanto emergono ulteriori considerazioni inerenti lo stato giuridico e la categoria d’appartenenza delle istituzioni censite. L’attendibilità di questa ricerca è garantita dall’utilizzo di fonti accuratamente vagliate: le indagini Istat reperite in archivio costituiscono l’ossatura principale dell’indagine, per l’esaustività della quale è stato fondamentale il recente testo di Primicerio. Il terzo – ed ultimo – paragrafo del primo capitolo si concentra invece sul difficoltoso rapporto tra arte contemporanea ed istituzione museale nella nostra nazione. L’analisi di questa problematica affronta, in primo luogo, la legislazione italiana a partire dal 1860, con la costituzione dello Stato Italiano, fino ad arrivare ai tardi anni Novanta ed agli ultimi dibattiti in corso. Questa ampia trattazione della legislazione italiana vigente in materia mette in risalto la forte e costante attenzione rivolta dal legislatore all’aspetto conservativo nella tutela del patrimonio artistico italiano, a

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rudolf stingel
musei
museologia
arte contemporanea
fondazione sandretto re rebaudengo

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