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Il terremoto in età classica e in età medievale

Il termine terremoto (dal latino terrae motus “movimento della terra”) ha spesso evocato immagini di rovine, sofferenze, paure; ma queste sono immagini emotive che offrono solo una descrizione parziale del fenomeno. Oggi, sappiamo che il terremoto non è un evento eccezionale, ma un dato corrente che si presenta con una sua ciclicità, sempre attivo nel tempo: il terremoto è normalità.
La sismologia, ossia lo studio dei terremoti, ha mosso i primi passi nel XVIII secolo e si è andata arricchendo grazie anche al contributo di altre discipline, ivi compresa la storia.
Sappiamo, infatti, che le dinamiche geologiche che determinano i terremoti, possono essere considerate stabili nei tempi storici: questo significa che l’attività sismica manifestatasi durante le civiltà passate, è stata simile a quella dei tempi a noi più vicini e a quella che accadrà nel prossimo futuro. Di conseguenza, il suo studio potrebbe consentirci di formulare ipotesi sull’andamento di tale attività.
Si tratta, tuttavia, di un approccio probabilistico, ben lontano da quella previsione deterministica cui aspira la sismologia di tutto il mondo: resta comunque il più utilizzato, in quanto fornisce indicazioni preziose per la conoscenza geofisica di un’area.
Inoltre, un evento come il terremoto non può essere indagato nelle fonti storiche, separando i due aspetti di fenomeno naturale e di evento sociale: i dati ad esso relativi costituiscono un’interessante testimonianza di sapere letterario ed umanistico. Le informazioni riguardanti il terremoto ci giungono, infatti, dai secoli passati selezionate da filtri: quello, generale, operato dall’insieme delle conoscenze del tempo; quello, in particolare, che ogni autore poteva fare sulla propria narrazione; infine quello operato dall’intrico delle vicende contingenti.
Lo studio della sismicità storica, quindi, non è solo storia di un fenomeno naturale, ma anche storia della scienza, storia del modo di abitare, storia dei livelli di sicurezza accettati da una società: uno studio che tiene insieme le fila di discorsi eterogenei ed appartenenti a sfere culturali e scientifiche diverse.
L’incontro tra settori di studio abituati ad usare linguaggi e strumenti di lavoro diversi permette di vagliare criticamente le fonti, spogliandole delle incrostazioni sovrannaturali e fantastiche che hanno accompagnato sempre la trasmissione di un evento naturale, di valutare l’interazione tra uomo e ambiente nei secoli passati e di fornire nozioni utili allo studio del territorio da un punto di vista fisico-geografico, attraverso l’analisi diacronica.

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1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI FACOLTA’ DI LETTERE E FILOSOFIA  CORSO DI LAUREA IN LETTERE  TESI DI LAUREA IN GEOGRAFIA IL TERREMOTO IN ETA’ CLASSICA E IN ETA’ MEDIEVALE RELATORE: Chiar.mo Prof. Pasquale Rossi LAUREANDA: Daniela Massari ANNO ACCADEMICO 2005 - 2006

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terrae motus
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