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Il termine epinikion. Usi e significati nella documentazione di età greca e romana

Il presente lavoro è stato svolto con l'intenzione di illustrare la natura lessicale del termine epinikion, passando attraverso l’analisi dei contesti e delle occasioni in cui esso era usato. Tale ricerca ha consentito di approfondire alcuni interessanti temi relativi al concetto di vittoria nella società greca e romana dall’età arcaica fino al tardo impero.
Il vocabolo prescelto rientra nel campo semantico, molto ampio, dei termini attinenti alla vittoria, militare o agonistica che sia. Accanto ad esso, ci sono molti altri termini riconducibili alla stessa radice, ma in questa famiglia lessicale, epinikion appare come il vocabolo più versatile e più ricco di sfumature semantiche. Difatti, ad una lettura anche solo scolastica, quindi non approfondita, delle fonti, ci si accorge che questo termine non veniva usato con un unico significato.
Partendo dalle testimonianze letterarie, ma mirando a compiere una ricerca prettamente epigrafica, con un grande contributo offerto dalle leggende monetali, si è cercato di elaborare un quadro, quanto più completo possibile, dell'utilizzo che si faceva di questo termine greco.
La ricerca è stata indirizzata sia alla forma sostantivale che aggettivale del vocabolo. La prima ha fornito le vere e proprie accezioni del termine; la seconda, ha dato indicazioni su ciò che gli antichi Greci potevano qualificare come “epinicio”.
Al termine della ricerca, della catalogazione e della trattazione sistematica delle fonti antiche, emergono elementi indiscutibili sulla grande ricchezza lessicale e semantica di questo termine. Si può dire, alla fine, con maggiore coscienza, che “epinici” non erano, di certo, solo i canti di Pindaro.
Nell'atmosfera di festa che seguiva una vittoria atletica, epinikion non era solo il canto, ma anche altri elementi potevano assumere questa denominazione. Essi facevano parte di una specie di “cerimoniale di vittoria” tradizionale, i cui vari aspetti sono bene sottolineati dalle fonti letterarie.
Oltre che in questo contesto prettamente agonistico, l'uso di epinikion è presente anche in ambito militare. Esso qualifica le feste che si organizzavano per una vittoria militare, soprattutto di imperatori romani; oppure elementi attinenti con la cerimonia romana del trionfo.
Se per questi aspetti, più conosciuti del termine, le fonti letterarie accompagnano e chiariscono quelle epigrafiche e numismatiche; per altre accezioni meno note, l'evidenza epigrafica e numismatica costituisce l'unica base di studio che possediamo, senza la quale sfumature importanti del termine sarebbero andate perse per sempre.
E' questo il caso del significato di epinikion-epinikia come Dia panton, gara finale in cui si doveva giudicare la migliore performance tra tutte le specialità. Quest'accezione è riportata soltanto da cataloghi di vincitori in concorsi musicali della Beozia.
Singolare, nella categoria di epinikion come epiteto, anche il caso a sé stante, dell'iscrizione ritrovata sul seggio del teatro di Mileto, della metà del V d.C.. In questo caso, epinici vengono definiti gli aurarii, orafi che avevano mansioni connesse con la coniazione dell'oro per occasioni speciali, quali le feste imperiali. Ad un certo punto, questi aurarii si videro assegnare compiti sempre più importanti, che li portarono, ben presto, a ricoprire un ruolo di prestigio nella società del tempo.
Dal punto di vista cronologico, il termine epinikion fu utilizzato, nel corso dei secoli, senza soluzione di continuità: la sua prima attestazione, nel mio catalogo, risale al VII a.C.; l'ultima presenza è della metà del V d.C..
Un altro elemento importante da evidenziare è che, almeno da quello che risulta dalle fonti prese in esame, alcuni dei significati di epinikion, sono attestati con maggiore frequenza in un determinato momento storico, in una determinata regione geografica e in un determinato tipo di fonte. Se consideriamo epinikion nella sua accezione di dia panton, notiamo che essa si ritrova esclusivamente sulle epigrafi beotiche dei primi tre secoli avanti Cristo. L'accezione di Epinikia come “feste per la vittoria”, è molto frequente, nelle epigrafi e sulle leggende monetali, nei primi secoli della nostra era. Per lo più, queste feste Epinicie furono celebrate nelle regioni dell'Asia Minore, dove il dominio romano faceva sentire una maggiore pressione politica.
Quale che sia l'uso che si faceva di epinikion, quale il contesto, quale la forma o il valore che assumeva, tutti gli esempi riportano ad un'atmosfera unica, quella della celebrazione di una vittoria. Potevano essere i festeggiamenti in patria dell'atleta vincitore in un concorso; le feste, nelle varie città greche, o il trionfo celebrato a Roma, in onore dell'imperatore vittorioso in battaglia: si rimane, sempre, in un clima di esaltazione del vincitore, che si eleva al di sopra degli altri uomini e riceve, per questo, onori, come se fosse un dio.

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Informazioni tesi

  Autore: Antonella Vecchione
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2000-01
  Università: Università degli Studi di Napoli
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Elena Miranda
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 299

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Parole chiave

epinicio
pindaro
epigrafia greca
agoni
iscrizioni agonistiche

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