Il papa come Anticristo nel giudizio di Lutero
Alla base della stesura di questa tesi vi è l’interesse verso un fenomeno controverso, quello dell’“Anticristo” che, nel corso dei secoli, ha assunto le più disparate configurazioni andando ad incarnare, di volta in volta, un oggetto sempre diverso dell’odio sociale e conseguentemente manifestandosi in maniera sempre nuova. Le sue metamorfosi si sono rivelate imprevedibili a causa del continuo variare dei soggetti in cui si è identificata la figura dell’Anticristo nel corso della storia; tale meccanismo ha sempre avuto come principale finalità quella di imputare lo stigma di scandalosità a qualsiasi elemento, individuale o collettivo, ritenuto inaccettabile. L’“Anticristo” andava quindi ad assumere un volto sempre nuovo: dal capro espiatorio, ritenuto responsabile delle sciagure abbattutesi sulla società, ai vari movimenti religiosi emergenti, da sempre discriminati dalle classi più conservatrici, alle nuove tendenze culturali, così ipnotiche da risultare demoniache. In particolare, all’interno di questo elaborato si pone l’attenzione sulle sembianze che l’Anticristo assunse durante l’epoca moderna, solitamente collocata temporalmente tra la seconda metà del XV secolo e gli inizi del XIX, e focalizzandosi, nello specifico, nella connotazione che gli si attribuì in occasione dello scoppio della Riforma protestante teorizzata da Martin Lutero. Si porrà uno sguardo attento allo scontro che vide partecipe, da una parte, l’iniziatore del protestantesimo e, dall’altra, una delle istituzioni di maggior rilievo a quei tempi: la Chiesa Cattolica.
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Informazioni tesi
Autore: | Jessica Perra |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2020-21 |
Università: | Università degli Studi di Bergamo |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lettere |
Relatore: | Marco Pellegrini |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 69 |
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