Il determinismo naturalistico dell'economia nel pensiero di Friedrich August von Hayek
PRESENTAZIONE DISSERTAZIONE DI LAUREA SU
FRIEDRICH AUGUST von HAYEK
F.A. von Hayek fu uno dei maggiori esponenti della Scuola marginalista austriaca nella quale si rifletteva sull’importanza innegabile del libero mercato quale strumento indispensabile per la costruzione di una grande società. Il suo pensiero, a partire dal periodo successivo alla prima guerra mondiale e alla sua laurea in giurisprudenza, si sviluppò, attraverso lo studio e l’approfondimento del sistema economico liberale, verso il riconoscimento dell’importanza della libertà quale fondamento della possibilità da parte dell’individuo di perseguire i propri interessi. Da ciò nasce in Hayek una opposizione radicale al socialismo e a tutti i sistemi centralisti, autoritari e dittatoriali. Hayek vede l’origine del socialismo nel positivismo di Comte e Rousseau e nel razionalismo di Hobbes e Cartesio e nel conseguente tentativo da parte delle scienze biologiche di voler determinare il percorso delle scienze sociali attraverso la conoscenza a priori dei risultati finali. Il costruttivismo razionalista, come egli lo chiama, attraverso la sopravvalutazione delle possibilità della ragione e la determinazione a priori dei comportamenti e dei fini dell’individuo, vuole organizzare la società giungendo, però, alla negazione della libertà che origine e fondamento di qualsiasi sistema costituito spontaneamente da individui liberi. La condanna hayechiana al sistema socialista e a tutte le sue varie accezioni, indicano il suo secondo obiettivo: la proposta e la strenue difesa del sistema liberale, fondato sulla libertà e sulla democrazia e contro ogni ingerenza normativa centralistica. Quello proposto da Hayek è il liberismo neo classico che si radica nel lasciar fare di Smith e nella sua mano invisibile in netta contrapposizione ad ogni autoritarismo. L’autoritarismo deriva dai sistemi che garantiscono un ordine predeterminato, a guida centralizzata che Hayek definiva come taxis. Il liberismo, invece, ha origine da un ordine spontaneo, o cosmos, che aveva nella naturalità e imprevedibilità del suo farsi, la considerazione della diversità degli individui e delle loro capacità di interagire liberamente nella ignoranza delle conclusioni a prescindere da qualsiasi “super mente”, come egli la chiama, che predetermini i fini. La spontaneità e la naturalità originarie hanno come luogo privilegiato di sviluppo il mercato che, attraverso la massimizzazione del profitto e la ricerca del bene personale, costruisce e sviluppa la grande società voluta da Hayek Il criterio fondamentale dell’esistenza del mercato e della sua centralità in un sistema liberale, è l’egoismo e il disinteresse per l’individuo nella sua singolarità per far spazio all’interesse proprio. Gli individui interagiscono tra di loro perché hanno prioritariamente la volontà di arricchirsi attraverso un sistema di regole non esogene, ma intrinseche al mercato stesso.Non pochi sono i rischi: esasperazione del profitto, emarginazione degli incapaci dal meccanismo, difficoltà di stabilire l’ordine sociale in crisi dovuto a una serie di problemi irrisolti. Si tratta a questo punto di verificare gli strumenti e le opportunità che possono avere i diversi cittadini e le diseguaglianze che i sostenitori del libero mercato in forma deterministica, esigono per la competitività. Anche il mercato necessiterebbe di essere sottoposto a critica, se non altro per migliorarsi , come affermava Hayek, di migliorare, conseguentemente ,la vita di tutti gli uomini; ciò che appunto non sta facendo. Ma egli non accetta né critiche né verifiche al sistema che, appunto, viene considerato perfetto. Il suo sistema si fonda sul gioco della cosiddetta catallassi economica, capace di trasformare la società nel continuo determinismo spontaneistico che ha come criterio la casualità naturalistica. Egli rifiutava le imposizioni che non ponessero l’individuo al
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Informazioni tesi
Autore: | Nereo Tiso |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 1997-98 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Antonino Poppi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 173 |
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