I Protocolli dei Savi anziani di Sion: storia di un falso antisemita nell'Europa del Novecento
Ogni volta che a un gruppo di persone si insegna ad odiare un altro, si inventa una menzogna per fomentare un odio e giustificare un complotto.
L’obiettivo è facile da trovare: il nemico è sempre l’atro.
(EISNER W., Il complotto. La storia segreta dei Protocolli dei Savi di Sion, Torino, Einaudi, 2005, pp. 3-4)
Sin dall’antichità il popolo ebraico è stato dipinto come un popolo malvagio, caratterizzato da idee volte alla conquista del mondo. Intorno agli ebrei sono state costruite nei secoli una serie di falsità che hanno permesso l’ascesa di ideologie antisemite e razziste e che hanno giustificato le misure prese contro questo popolo.
Il presente lavoro, frutto di ricerche operate su fonti diverse: saggi, manuali, testimonianze, articoli giornalistici e documenti autentici, analizza il fenomeno dell’antisemitismo ed in particolare si concentra sullo studio e su un’analisi storico critica dei “Protocolli dei Savi Anziani di Sion”, il falso antisemita più conosciuto e utilizzato dalla sua creazione ai nostri giorni.
L’interesse suscitato da questo libello in me riguarda non tanto la sua intricata storia legata alla sua creazione alla fine dell’Ottocento, quanto il suo contenuto a tratti profetico e l’utilizzo che se ne è fatto. Al suo interno, infatti, viene descritto con precisione il piano di conquista del mondo da parte della comunità ebraica, che si sarebbe dovuto realizzare attraverso il controllo dei punti nevralgici delle moderne società occidentali, quali la finanza, la stampa, l’economia, gli eserciti militari, la morale e la cultura.
«Infiltrati come quinta colonna gigantesca nelle società cristiane gli ebrei lavorano a corromperne la fibra morale, pervertirne le tradizioni, distruggerne l’economia e sovvertirne le istituzioni. Banchieri, intellettuali, artisti, giornalisti, politici obbediscono a uno stesso disegno e si preparano a raccogliere il frutto del complotto». Le parole di Sergio Romano spiegano in maniera molto chiara quelli che erano gli obiettivi di questa società segreta e i mezzi tramite i quali si sarebbero dovuti realizzare.
Il contenuto dei Protocolli è stato ripreso per giustificare molte delle azioni antisemitiche messe in atto nel corso del nostro secolo. Dai pogrom russi ai lager nazisti, fino alle più recenti manifestazioni di odio nei paesi mediorientali, i Protocolli sono stati spesso impugnati dagli antisemiti per fomentare il disprezzo nei confronti del popolo ebraico.
Ciò che incuriosisce è che nonostante nel 1921 il Times abbia smascherato la falsità di questo libello, redatto dalla “Okhrana”, la polizia segreta zarista per contrastare l’opera di modernizzazione del paese, l’interesse attorno al documento è cresciuto e, nonostante l’articolo apparso sul quotidiano inglese, è stato, ed è tuttora, usato per screditare il popolo ebraico dinanzi all’opinione pubblica mondiale. Sono in molti, infatti, coloro che ancora oggi sostengono che il documento sia “vero”. Questo rappresenta indubbiamente un fatto su cui riflettere, soprattutto alla luce degli ultimi avvenimenti internazionali.
Essendo l’obiettivo della mia ricerca quello di indagare l’evoluzione storica dei Protocolli dei Savi di Sion dalla loro apparizione sino ai nostri giorni, non tralasciando il contesto antisemita che ne fa da sfondo, ho deciso di impostare il mio lavoro in modo da farne risultare quattro capitoli. Nei primi due mi dedicherò allo studio dell’antisemitismo, analizzandone le radici storiche e ideologiche, nonché all’analisi dettagliata della diffusione di questo nel corso degli anni nel Mondo. Nei successivi due capitoli, invece, approfondirò l’indagine sul tema centrale di questo lavoro, cioè i Protocolli dei Savi di Sion, analizzandone oltre che la storia della loro creazione ed il contenuto, l’uso e la diffusione del testo nel Mondo contemporaneo.
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Nocco |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi del Salento |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze politiche, comunitarie e delle Relazioni internazionali |
Relatore: | Antonio Donno |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 207 |
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