Giulio Carcano e la letteratura campagnola
La letteratura campagnola (nata in Lombardia alla fine degli anni ‘30 del secolo scorso e diffusasi nei decenni successivi soprattutto nel Veneto), ispirata da una forte volontà didattica, accompagnata da spirito filantropico e da fini spesso moralistici, contrappose polemicamente la vita cittadina, rappresentata come mondo viziato, corrotto e artificioso, a quella della campagna, illustrata sì nei suoi aspetti meno attraenti di disagio materiale (la povertà, il lavoro durissimo, ecc…), ma soprattutto esaltata per i suoi pregi e le sue virtù, quali la spontaneità e la naturalità. Al lettore viene dunque presentata un’immagine della vita campagnola deformata dalla lente idealizzante del narratore, in cui i fini sociali prevalgono su quelli conoscitivi. Scarsamente considerato dalla critica contemporanea, questo filone letterario fu alla base del successivo sviluppo del verismo italiano.
In questo contesto tenteremo di rivalutare i motivi profondi che hanno ispirato gli scrittori della letteratura campagnola in Italia, tentando di fornire al contempo una chiave di lettura per l’interpretazione di questo genere:
1. Nel primo capitolo si tenta un’analisi dei motivi culturali, politici, sociali che hanno portato alla nascita della letteratura campagnola nel nostro paese. La fioritura di questo genere è sostanzialmente legata al crollo della narrativa a predominante storica.
2. Il genere rusticale, pur nascendo in Lombardia, troverà terreno fertile anche e soprattutto nel Veneto dalla fine degli anni ‘40 sino agli anni ‘60. Nel secondo capitolo il nostro interesse si concentrerà sull’attività di due autori che opereranno in questa specifica area geografica: Caterina Percoto e Ippolito Nievo.
3. Il terzo capitolo costituisce il nucleo centrale del lavoro svolto: in esso vengono analizzate la vita, la poetica, l’opera principale (Angiola Maria) del maggior esponente della letteratura campagnola in Italia, Giulio Carcano (1812-1884) attraverso un confronto sistematico con I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, al fine di rivelarne le analogie e le differenze, tenendo presente il peso notevole che quest'ultimo ha esercitato sullo stile, la struttura, i contenuti (per lo più identici come dimostra la relazione tra i due romanzi e il ripetersi delle stesse frasi in entrambi) dell'opera di un ancora immaturo Carcano.
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Informazioni tesi
Autore: | Katia Titi |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Studi italiani |
Relatore: | Gianfranco Crupi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 123 |
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