Comunità Europea e Stati Uniti di fronte alle guerre jugoslave
In luogo d’introduzione vorrei premettere che, essendo la letteratura in merito, perlomeno quella da me consultata, piuttosto orientata su una visione unilaterale dei fatti e guidata da un diffuso sentimento antiserbo, affrontare in maniera obiettiva e analitica il discorso sulle guerre jugoslave può rivelarsi un compito di non facile esecuzione. Alcuni dei testi consultati che mi hanno fatto acquisire coscienza circa l’assenza di una multilateralità dei punti di vista sono Le guerre jugoslave di Pirjevec, La questione jugoslava di Christopher Cviic e L'enigma jugoslavo di Stefano Bianchini.
Con ciò non si vuole però certo scagionare lo Stato serbo da ogni responsabilità, bensì mettere sul banco degli imputati anche la Comunità Europea (dal 1° gennaio ’93 Unione Europea), quanto mai desiderosa di emanciparsi dall'ala protettiva americana, eppure spaccata da continui dissidi interni, e gli Stati Uniti, che preferirono, almeno in un primo momento, non immischiarsi negli affari balcanici, essendo questa un’area che non avrebbe portato particolari benefici.
Preso atto dell'inefficienza di alcune mosse diplomatiche, c’è però anche da sottolineare che le potenze occidentali si trovarono a dover fare i conti con alcune personalità difficilmente gestibili: mi riferisco in special modo a Slobodan Milosevic, il leader serbo che si è sempre detto d'accordo con le tregue offertegli dalla diplomazia, salvo poi farsi beffe dei negoziati stipulati, e Franjo Tudjman, presidente croato, ancora più equivoco, capace di appellarsi alla Comunità Europea per arrestare l’aggressione dell’Esercito Federale eppure di non portare convinti contrattacchi all'aggressore, con l'unico scopo di non inimicarselo del tutto, sapendo che prima o poi l'obiettivo del nemico sarebbe coinciso con il proprio.
Si può pertanto evincere quanto complessa risultasse la situazione per Usa e Ce, nel dover decidere se fosse più giusto riconoscere l'indipendenza proclamata dai nuovi Stati, o se invece negarne momentaneamente lo status al fine di non scatenare sanguinose rivolte.
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Informazioni tesi
Autore: | Fabio Elia |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Scienze della comunicazione |
Relatore: | Bruno Mantelli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 65 |
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