Antonio Labriola e la nascita del materialismo storico in Italia. Filosofia della prassi e rapporti dialettici nei Saggi del filosofo cassinate.
Una tesi di laurea su Antonio Labriola, filosofo, intellettuale e teorico del materialismo storico della seconda generazione marxista, può oggi significare un’importante riscoperta di una figura dimenticata dalla storia del nostro paese. La memoria del suo ruolo d’intellettuale è, infatti, estremamente controversa nella cultura italiana e ancora oggi la critica non è concorde circa il suo pensiero e l’impegno politico che l’ha visto protagonista nella seconda metà del XIX secolo. Antonio Labriola, infatti, è attualmente pressoché assente dagli studi e dalla ricerca italiana, e la sua figura di studioso rigoroso ed originale è praticamente inesistente nelle sedi universitarie, istituzionali e politiche. Come ha scritto Antonio Gramsci, Labriola fu un esimio esempio d’intellettuale impegnato costantemente nelle vicende sociali a lui contemporanee, e in questo senso, riportare in auge il suo impegno civile, le lezioni universitarie, gli sferzanti articoli e le opere sul materialismo storico, ci ha permesso di comprendere la complessa nascita dello stato moderno nel nostro paese, e altresì di esaminare sotto un angolo visuale critico e analitico, quale quello ci ha offerto il nostro filosofo, la genesi del movimento operaio e del socialismo italiano e i complessi dibattiti che interessano la seconda generazione marxista.
Nella prima parte di questo lavoro abbiamo voluto ripercorrere la nascita dello stato moderno in Italia dai primi moti indipendentisti fino all'esordio della politica giolittiana; era, infatti, indispensabile collocare l'autore al centro della nostra analisi, Antonio Labriola, nel contesto in cui è vissuto e ha operato, ma era altresì necessario ripercorrere quella che fu la genesi del movimento operaio italiano per comprendere al meglio il controverso contributo che Labriola diede alla nascita del partito socialista italiano e all'introduzione del materialismo storico in Italia. D'altronde, comprendere l'opera più significativa che Labriola scrive tra il 1895 e il 1902, ovvero i Saggi sulla concezione materialistica della storia, è impensabile senza considerare le motivazioni politiche che l'hanno condotto ad elaborarli e a ritenere necessaria la loro pubblicazione.
La seconda parte di questa tesi di laurea è dedicata interamente ad Antonio Labriola, alla sua formazione culturale e politica e alle ragioni intellettuali che l'hanno portato alla scrittura dei Saggi. L'analisi che abbiamo condotto circa il suo percorso intellettuale va certamente al di là delle tendenze critiche che hanno dististo nettamente le diverse fasi del suo pensiero, e saranno proprio i suoi scritti a permetterci di rilevare nel filosofo italiano una costante tendenza critica e, inoltre, a considerare il suo un percorso “in costante evoluzione”. Analizzando, nello specifico, i Saggi sulla concezione materialistica della storia abbiamo messo in risalto le motivazioni che conducono Labriola verso l'elaborazione dei Saggi, ma soprattutto l'originalità del loro contentuto rispetto alla produzione letteraria socialista a lui contemporanea, sia nazionale che internazionale. Il cassinate, infatti, riteneva indispensabile approfondire la genesi del socialismo scientifico, che nel suo paese ancora era sconosciuto, e sottolineare le differenze sostanziali tra il socialismo scientifico e le tendenze socialpositivistiche, le quali impedivano di cogliere la complessità delle antitesi sociali, conducendo la classe dirigente del partito verso programmi di attendismo politico. L’autonomia che Antonio Labriola riconosce alla filosofia della prassi, consente di mettere in risalto che il nuovo angolo visuale non è un’interpretazione della realtà storica, ma una tendenza critico-formale della realtà storica e sociale, che non distingue la teoria dai fatti concreti, poiché al contrario entrambi si sviluppano per interazione reciproca. In questo senso, il materialismo storico acquista con Labriola quella scientificità che permette di formulare un’analisi genetica della realtà, una programmazione politica adeguata al contesto, e infine una previsione morfologica del divenire storico e sociale. L’approccio critico del cassinate consente di cogliere la complessità di quel procedere storico, per cui l’analisi genetica della realtà deve necessariamente considerare i molteplici fattori che concorrono a formare il tessuto sociale di un determinato sistema politico e sociale. In questo senso, l’interdisciplinarietà della ricerca è la sola possibilità che consente di analizzare la storia e in genere la realtà nella sua unitarietà e, dunque, completezza, poiché la struttura economico-sociale contribuisce a formare il tessuto della vita collettiva e il suo divenire storico, insieme alla politica, al diritto e a tutte quelle forme culturali, religiose, filosofiche e scientifiche, che nel loro radicamento influenzano e dirigono il procedere dei fatti, che proprio per questa "complessità" è discontinuo e non lineare.
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Informazioni tesi
Autore: | Alice Sassu |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2007-08 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Mauro Visentin |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 311 |
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