8 senso, riportare in auge il suo impegno civile, le lezioni universitarie, gli sferzanti articoli e le opere sul materialismo storico, ci permette di comprendere la complessa nascita dello stato moderno nel nostro paese, e altres di esaminare sotto un angolo visuale critico e analitico, quale quello ci ha offerto il nostro filosofo, la genesi del movimento operaio e del socialismo italiano e i complessi dibattiti che vedono protagonista la seconda generazione marxista. In occasione della morte di Labriola avvenuta il 2 febbraio del 1904, diversi articoli commemoravano la sua figura d intellettuale, ma mentre in Germania, grazie all interesse di Franz Mehring, Labriola veniva ricordato, citato e rimpianto per il suo infaticabile impegno politico e per la sua originale produzione letteraria, in Italia, Filippo Turati dedicava solamente un breve articolo sulla rivista Critica Sociale, rendendo s omaggio al cassinate per la sua erudizione, ma sottolineandone la scarsa partecipazione all interno del partito socialista. I saggi labrioliani attirarono l interesse soprattutto dei socialisti francesi e russi, ad esempio Lenin e Trockij espressero notevole apprezzamento per l originalit degli scritti del filosofo italiano: il primo consigliava la pubblicazione di Del materialismo storico in Russia, il secondo ricordava di aver appreso i primi rudimenti del materialismo storico proprio grazie ai saggi del cassinate. La sua figura d intellettuale fu tenuta particolarmente in considerazione all estero e le sue opere influirono, in qualche modo, sulla formazione dei futuri dirigenti comunisti, tranne in Italia dove fu molto piø problematico l approccio alla sua produzione intellettuale. Altre ragioni della scarsa fortuna che Antonio Labriola ebbe in Italia, devono essere ricercate principalmente nel tormentato rapporto che egli ebbe a instaurare con la dirigenza socialista italiana. Antonio Labriola sar accusato di dottrinarismo astratto e professorale dai principali esponenti del partito socialista italiano e tacciato di storicismo dai marxisti ortodossi. Il suo impegno politico e il suo pensiero saranno ripresi solo nella prima met del Novecento dai giovani intellettuali fondatori dell Ordine Nuovo, come Antonio Gramsci. In seguito, Luigi dal Pane s impegn in una delle ricostruzioni piø particolareggiate circa la formazione, il pensiero e l impegno
9 culturale e politico del cassinate, e fu soprattutto negli anni sessanta e settanta, che il suo pensiero divenne interesse della ricerca italiana di tendenza marxista. Da allora per Ł veramente scarsa la letteratura sul filosofo italiano, egli, infatti, non fu oggetto di studi approfonditi e nessuna scuola nacque dall impronta dei suoi scritti. Antonio Labriola Ł stato un filosofo, un intellettuale cresciuto nel clima culturale della Napoli preunitaria, dove si era formato, e aveva studiato con la scuola hegeliana napoletana e in particolare con Bertrando Spaventa. Studioso di Kant, Hegel, Spinoza, Socrate, Herbart e della V lkerpsychologie, Labriola si avvia alla lettura di Marx ed Engels, fino contribuire all approfondimento del materialismo storico con i suoi Saggi. Dal 1874 in poi svolgimento politico e attivit d insegnante vennero progressivamente a coincidere in lui in modo sempre piø chiaro e preciso, e contemporaneamente andava maturando un lento trapasso che lo conduceva dal moderatismo politico, al radicalismo, fino al socialismo scientifico. Negli anni ottanta, si occup di tematiche legate all istruzione popolare, espresse considerazioni pubbliche sul rapporto complesso che, soprattutto in quegli anni, si era instaurato tra la chiesa e lo stato, e scrisse articoli critici e assai vivaci sulle scelte politiche della classe dirigente italiana. Durante gli anni novanta, il suo impegno politico si fece ancora piø significativo e prorompente. Dal 1890 and instaurando un fitto rapporto epistolare con Frederich Engels, che durer fino alla morte di quest ultimo nel 1895. Stringer , inoltre, rapporti con numerosi dirigenti socialisti della Seconda Internazionale, s impegner in un significativo dibattito con la classe dirigente del socialismo italiano, in particolare con Filippo Turati. Infine, interverr pubblicamente sulle vicende della politica italiana della fine del secolo. Il costante approccio critico e scientifico del cassinate nei confronti di ogni forma dottrinale, compreso il socialismo scientifico, l ha condannato a rimanere una figura anomala rispetto al dilagante dogmatismo che investiva la cultura filosofica e scientifica del suo tempo.
10 Labriola apparir , infatti, un marxista ortodosso ai protagonisti del revisionismo della fine del secolo, mentre da parte di coloro i quali tendevano a fare della dottrina un precetto da seguire in maniera indiscriminata, i Saggi del cassinate vennero considerati una deviazione rispetto alla dottrina, solo perchØ critici e non dogmatici. La tendenza della seconda generazione marxista, ovvero quella della Seconda Internazionale, fu di considerare le diverse opere dei precursori della dottrina, come precetti da applicare indiscriminatamente in ogni tempo e luogo. Labriola lamentava l assenza di rinnovamento e approfondimento nella seconda generazione marxista, poichØ riteneva che senza una forte aderenza alle cose stesse e, dunque, al mutare della societ non si potevano comprendere le antitesi sociali e di conseguenza non si potevano formulare programmi politici adeguati al contesto. Vi era, peraltro, nelle file socialdemocratiche una considerazione del materialismo storico, prettamente economicista, per cui il procedere della storia veniva fatto dipendere in maniera indiscriminata dal mutare della struttura economica, trascurando cos nell analisi genetica della societ , tutta la complessit dei fattori che insieme formavano il divenire della storia. Tali valutazioni teoriche conducevano a determinate conseguenze di natura politica e programmatica, favorendo scelte attendiste e fataliste, e al fine di spingere la borghesia al raggiungimento dell apice dello sviluppo, considerato necessario per l avvento del socialismo, la classe dirigente dei partiti socialisti considerava necessario stringere alleanze strategiche, e dunque, a lungo termine, con le forze democratiche. Cercheremo di capire le ragioni che, nello specifico, Antonio Labriola adduceva circa questa tendenza della socialdemocrazia del suo tempo, e metteremo in risalto cos l originalit del suo pensiero rispetto a molti suoi contemporanei. Citeremo ora solo un indicativo passo che appare come monito a coloro i quali hanno preteso di confutare il materialismo storico sulla base della previsione, che spingeva la socialdemocrazia della Seconda Internazionale a credere imminente il passaggio al sistema socialista: le sorti ulteriori del materialismo storico come dottrina non dipendono dalle « sØances pratique» del socialismo , infatti poniamo che l ordine attuale della societ civile d Europa
11 col predominio della classe borghese si perpetuasse ancora per secoli, ci per nulla contradirebbe al materialismo storico, perchØ tale perpetuarsi dimostrerebbe soltanto che la societ della concorrenza pu vivere ancora 1. Questa affermazione mette in risalto la dimensione critica e la scientificit del suo pensiero, che considera il materialismo storico non una religione profetica, ma scienza della realt storica e sociale in continuo divenire e determinata da tanti fattori che s intersecano vicendevolmente. Lo studio che affronteremo del filosofo italiano nato a Cassino nel 1843, sar incentrato sull impegno politico e culturale che ha visto Labriola intervenire nelle complesse vicende della storia italiana durante la seconda met del XIX secolo. Ricostruiremo quindi la sua formazione filosofica e culturale, per entrare cos nel vivo delle opere della maturit che, all et di 52 anni, lo vedranno abbracciare il socialismo scientifico. Nel nostro lavoro non ci occuperemo dei dibattiti, spesso inutili, che riguardano l anticipare o il posticipare l avvento del comunismo critico da parte dell autore, nØ cercheremo di vedere un hegelismo di ritorno, come alcuni hanno pensato di poter riconoscere, nell ultimo periodo della sua produzione intellettuale. La critica che si Ł interessata all impegno politico e al pensiero di Antonio Labriola, ha seguito principalmente due direttrici di analisi: nella seconda met del XX secolo, andando contro l interpretazione crociana e gentiliana di Labriola, Palmiro Togliatti ricerc una linea di continuit tra l opera del cassinate e quella di Gramsci, un percorso che segu anche Eugenio Garin. Altri, invece, proseguiranno nello scrutare per lo piø l evoluzione intellettuale del filosofo italiano: Dal Pane e Agazzi avanzeranno delle critiche contro coloro che, come Croce, distinguevano nettamente le varie fasi della sua formazione, peraltro sminuendo l incontro con gli herbartiani; Badaloni, Poggi e Centi metteranno a fuoco l importante fase herbartiana, e altri ancora, come Garin, muoveranno in una direzione di continuit tra le varie fasi del suo pensiero. 1 Franco Sbarberi Antonio Labriola, Scritti filosofici e politici, vol. II Storia, filosofia della storia, sociologia e materialismo storico , p. 812, Torino 1976.
12 Nella nostra disamina, tenendo in considerazione le analisi dei maggiori studiosi che si sono occupati del pensiero di Labriola, cercheremo di superare le profonde scissioni che sono state postulate riguardo alle varie fasi del suo pensiero. Anche perchØ, dall attenta lettura delle opere del cassinate, e gi da quelle degli anni sessanta, scorgiamo nel suo pensiero un costante rifiuto nei confronti di qualunque forma scolastica o dottrinaria, che tendesse a rinchiudere in vuote categorie o in sistemi chiusi la conoscenza e la ricerca umana. Analizzando il procedere della sua formazione metteremo in risalto come il percorso culturale del cassinate sia stato espressione di una personalit costantemente antidogmatica e avulsa da ogni forma di scolasticismo o di astrattismo. D altronde, come ci ricorda Claudia Romanini, Labriola con rigore e seriet port avanti i suoi studi e le sue ricerche cercando sempre di trovare le risposte piø convincenti, assumendo i suoi risultati criticamente e dinamicamente 2. Il suo pensiero Ł in fondo una continua ricerca dinamica che si evolve senza sosta attraverso lo studio e le esperienze. Labriola, infatti, in questo senso, ha pienamente incarnato l accezione di filosofo da lui stesso descritta in Della scuola popolare: il filosofo, o signori, Ł di solito, e per abito e per ufficio suo, critico della conoscenza, critico del pensiero, critico della societ , critico dei pregiudizi 3. Tutto il suo percorso intellettuale, filosofico e politico segu proprio questa direzione. La sua filosofia andava formandosi ed evolvendosi in stretto contatto con i mutamenti sociali del mondo a lui contemporaneo, e sar lui stesso a dichiarare che fu il contatto con gli operai e l esigenza di contribuire a trasformare la societ , a spingerlo verso lo studio genetico dei fenomeni sociali, per poi ritrovare nel materialismo storico la possibilit di una previsione morfologica del divenire delle vicende umane. La scelta di dedicare la prima parte di questa ricerca alla nascita dello Stato moderno in Italia e dell assetto politico e istituzionale del nostro paese, Ł dettata innanzitutto dalla necessit di collocare l autore che si trova al centro della 2 Claudia Romanini, Antonio Labriola, Roma 1995, p. 35. 3 Franco Sbarberi, Antonio Labriola. Scritti filosofici e politici, Torino 1973, Della scuola popolare, p. 67.
13 nostra analisi, Antonio Labriola, nel contesto storico e sociale in cui Ł nato e vissuto, e comprendere in questo modo le recondite motivazioni che lo condussero a scrivere i Saggi. Peraltro, occupandoci principalmente della nascita del materialismo storico in Italia, non potevamo che ricostruire la storia del movimento operaio per giungere con piø linearit e chiarezza a quel contributo (tanto discusso) che il nostro filosofo ha dato alla nascita del partito socialista italiano. Inoltre, le sue riflessioni sullo sviluppo socioculturale del nostro paese, non potevano che servirci quale filo conduttore per entrare nel vivo del suo pensiero e osservare l originalit della narrazione storica che ci ha offerto, come primo intellettuale italiano che abbia abbracciato e rinnovato la concezione materialistica della storia. Nel ripercorrere le vicende della storia d Italia della seconda met del XIX secolo non ricostruiremo cronologicamente la formazione e l impegno politico di Antonio Labriola. Essendo, infatti, i Saggi sulla concezione materialistica della storia, a cui il cassinate giunger solo nei primi anni novanta, il centro della nostra analisi, sorvoleremo solo, per quanto riguarda il contesto storico, sull adesione del nostro autore alla destra moderata negli anni settanta e sulle esperienze giornalistiche di quegli anni. Mentre, per comprendere il Labriola socialista scientifico degli anni novanta non possiamo che rivolgerci con maggiore attenzione al periodo che va dal 1886 al 1890, durante il quale il filosofo inizia a dichiararsi socialista, seppur in veste di socialista in astratto . In questa ricostruzione storica, vogliamo principalmente sottolineare le riflessioni di Labriola sulla realt italiana, che ci permetteranno di cogliere con profondit le motivazioni che lo portarono alla elaborazione dei Saggi, perchØ come scrive Ernesto Ragionieri: i saggi del Labriola sulla concezione materialistica della storia risultano assolutamente incomprensibili se non sono considerati anche come il punto di approdo delle sue esperienze politiche 4. 4 Ernesto Ragionieri, Socialdemocrazia tedesca e socialisti italiani 1875-1895, Milano 1961, p. 337.
14 Nel primo capitolo analizzeremo le origini dei moti risorgimentali e, sotto lo sguardo del Labriola maturo e dell ultimo suo saggio Da un secolo all altro, metteremo in risalto le peculiarit della nascita dello Stato moderno in Italia e della borghesia italiana. Labriola, infatti, oltre che essersi occupato della formazione dello Stato moderno e della nascita della societ liberale, ha affrontato le tematiche, quanto mai controverse, relative alla nascita e alla formazione della borghesia nazionale e, senza per altro abbandonare la [sua] veduta universalistica 5, ha sottolineato le peculiarit e le differenze dell Italia rispetto alle nazioni che han nome di grandi 6, sia riguardo alle modalit di unificazione del paese, sia riguardo al suo sviluppo negli anni a venire. Nel secondo capitolo, l analisi sociopolitica dell Italia giunta alla sua unificazione, la ricostruzione delle scelte politiche dei governi postunitari e della formazione del primo movimento operaio italiano ci permetteranno di cogliere al meglio i successivi anni ottanta che saranno fondamentali sia per l evoluzione del pensiero di Labriola, che per la storia del movimento operaio. Citeremo, dunque, le riflessioni del filosofo di Cassino riguardo al rapporto tra Stato e Chiesa, alla legge Coppino sull istruzione e alla legge elettorale del 1882. Il terzo e ultimo capitolo sar certamente quello piø consistente di questa ricostruzione storica, da una parte, perchØ fondamentale per l analisi dei Saggi labrioliani e dall altra, perchØ proprio in questo periodo sar preminente il suo impegno politico. Affronteremo gli anni della politica trasformista di Depretis, della politica autoritaria di Crispi e della nascita del Partito socialista italiano. I conflitti sociali degli ultimi dieci anni del secolo, dai Fasci siciliani ai fatti di Milano ci porteranno verso la conclusione della nostra ricostruzione storica, che sar accompagnata appunto dalle riflessioni del nostro autore sugli avvenimenti della sua contemporaneit . Da militante alla fine degli anni ottanta nelle file dei radicali, Labriola interverr pubblicamente in merito ai tentativi conciliaristi tra la Chiesa e lo Stato ed esprimer severe critiche nei confronti della riforma amministrativa di Crispi. Negli anni novanta, dopo la sua adesione al marxismo, 5 Antonio Labriola, Scritti filosofici e politici, a cura di Franco Sbarberi, Da un secolo all altro, Torino 1976, p. 853. 6 Ivi, pp. 853-854.
15 saranno tanti i contributi di analisi e critica del Labriola maturo nei confronti della classe dirigente crispina e giolittiana (s impegner ad esempio nella denuncia e nella divulgazione dello scandalo della Banca romana). Tra l altro, Labriola sul finire del secolo non risparmier pesanti polemiche nei confronti della socialdemocrazia tedesca e della dirigenza socialista italiana. L ultimo Labriola, infine, sar protagonista del dibattito sulla questione coloniale e sul Berstein-Debatte riguardo alla cosiddetta crisi del marxismo di fine secolo. Nella seconda parte di questo lavoro analizzeremo la produzione letteraria piø prettamente filosofica di Labriola. Un primo capitolo ci porter ad analizzare la sua formazione filosofica e il suo percorso culturale che dai primi studi presso la scuola hegeliana di Napoli, passa per il superamento della filosofia idealista attraverso le letture di Herbart e della V lkerpsychologie, per giungere, infine, all analisi genetica dei fenomeni storici e sociali sotto il nuovo angolo visuale del socialismo scientifico. Entreremo solo a quel punto nel vivo dei Saggi sulla concezione materialistica della storia, e in particolare analizzeremo le ragioni che spingono il cassinate a trattare i contenuti che rendono i suoi scritti tra i piø originali della produzione letteraria socialistica dell epoca. Con il primo saggio che vedr la luce nel 1895, In memoria del manifesto dei comunisti, ricostruiremo il passaggio dal socialismo utopistico al socialismo scientifico, cercheremo inoltre di comprendere i primi rudimenti della concezione materialistica della storia e, attraverso una ricostruzione di Labriola sull impegno politico dei precursori, metteremo in risalto la necessit di rinnovare la dottrina in base al contesto che inevitabilmente Ł in divenire. Era, infatti, una delle principali preoccupazioni di Labriola quella di rimarcare l aderenza del nuovo angolo visuale al divenire storico, sottolineando l aspetto non dogmatico del socialismo scientifico. Solo in questo modo, infatti, secondo lui era possibile un adeguata analisi genetica della realt per giungere cos ad una previsione morfologica del divenire storico. Come vedremo, Labriola sente viva la necessit di sottolineare questi aspetti della dottrina, poichØ era tendenza generale della letteratura a lui contemporanea considerare le opere di Marx ed Engels, come precetti da applicare
16 in modo indiscriminato in ogni tempo e luogo. Infine, comprenderemo le ragioni piø profonde che lo spingono a scrivere e pubblicare i Saggi, ovvero il demi-monde socialpositivista, che investe non solo la dirigenza italiana socialista ma anche quella europea. Tuttavia, mentre nel primo saggio il cassinate appare per alcuni tratti determinista nel considerare imminente lo scoppio rivoluzionario e a farla da padrone nella sua analisi sembra essere l aspetto economico, con il secondo saggio invece Ł suo preciso intento confutare quelle credenze, anche interne alla letteratura socialistica, che solevano considerare il materialismo storico una corrente sociologica, dove preminente nel divenire storico e sociale era l aspetto economico di una data societ . Pertanto, nell analizzare il secondo saggio labrioliano pubblicato nel 1896, Del materialismo storico. Delucidazione preliminare, affronteremo alcune delle questioni piø controverse riguardanti la scienza materialistica della storia, ed in particolare quelle relative al rapporto dialettico tra la struttura economica e l assetto ideologico di una data societ . Grazie al percorso culturale di Labriola, che l ha visto interessarsi alla corrente tedesca della psicologia dei popoli negli anni ottanta, egli Ł in grado di offrirci una visione del tutto originale e, come sempre, critica riguardo al complesso rapporto che s instaura tra i diversi fattori che concorrono a formare il tessuto sociale. Attraverso una disamina che procede per esclusione critica , il cassinate confuta le diverse erronee interpretazioni del materialismo storico, ed esprime le sue considerazioni nei confronti del verbalismo, del concettualismo immediato, del darwinismo sociale e dell assoluto tradurre la storia (compresa la psicologia sociale) in categorie economiche. In questo modo, Labriola pu entrare nel vivo della concezione materialistica della storia e sottolineare anzitutto che essa non tratta la realt secondo l angolo visuale economicista. Al contrario essa ricerca la complessa interconnessione tra gli aspetti socioeconomici e quelli ideologici, i quali, essendo reconditi, sono piø difficili da analizzare e comprendere. Peraltro, Labriola rileva che le forme ideologiche, cristallizzando gli individui in determinate credenze, abitudini e stili di vita, rendono piø difficile il passaggio al nuovo , ed in questo senso, vuole rimarcare che non sono da sottovalutare gli aspetti psicologici delle moltitudini.
17 Infine, con Discorrendo di socialismo e filosofia, terzo saggio labrioliano (1898/99), entreremo nel vivo della questione maggiormente complessa e piø discussa che concerne il materialismo storico: la concezione generale della vita e del mondo o Lebens-und Weltanschauung, che sta a fondamento della dottrina, ovvero la filosofia della praxis. Il terzo saggio Ł una sorta di raccolta epistolare di lettere indirizzate a Georges Sorel, con il quale Labriola intendeva discutere delle problematiche piø dibattute ai suoi tempi, come la raccolta, divulgazione e comprensione delle opere dei precursori della concezione materialistica della storia. Infatti, Labriola ritiene che il problema di un inadeguata comprensione della filosofia della prassi rappresenti la causa primaria delle sue contaminazioni con altre correnti filosofiche, come quella neokantiana o positivista, poichØ il punto centrale della concezione materialistica della storia Ł la connessione dei tre aspetti che nella mente dei precursori facevano tutt uno: ricostruzione genetica del contesto sociale, i programmi politici del movimento operaio, e quei principi generali che permettono una visione d insieme della realt , ovvero la filosofia della prassi. Vedremo, dunque, nello specifico, la peculiarit del pensiero di Labriola a proposito di queste tematiche e metteremo in risalto l originalit delle sue affermazioni in particolare rispetto all Antid hring di Engels. Per concludere, infine, parleremo del ruolo controverso che Antonio Labriola ebbe nella Berstein-Debatte, ovvero il dibattito circa la crisi del marxismo sul finire del secolo. Nell epoca attuale, in cui si annuncia la fine della storia , il materialismo storico viene dato per superato e di esso poco o nulla si parla nelle universit , una ripresa degli studi sul pensiero di Labriola, potrebbe riportare in auge l esigenza di affrontare lo studio dei fenomeni storico e sociali, analizzando le antitesi e contraddizioni del un determinato sistema sociale, ma tenendo presente anche la complessit dell interconnessione che s instaura tra i diversi fattori che insieme partecipano al divenire storico: dalla struttura socioeconomica, alle forme politiche e statali fino a quelle ideologiche ancora piø recondite. Con Labriola ci riapproprieremo dell analisi genetica della realt in tutta la complessit delle sue articolazioni, per giungere piø facilmente al superamento dell iperoggettivismo
18 disumano e disumanizzante 7 di certa sinistra, esprimendo tra l altro un implicita critica nei confronti dell attuale tendenza culturale dominante che muove verso un incontrastata fiducia nei confronti del sistema. Il materialismo storico troppo spesso Ł stato svestito della sua complessa realt da quel marxismo determinista, meccanicista ed economicista che pretende di vedere la societ , determinata dal sistema economico, disumanizzandola e allontanandola dagli uomini e dal loro complesso relazionarsi. Con il cassinate riporteremo a galla i quesiti sul farsi stesso della storia e, dunque, degli uomini, sul suo divenire non certo lineare ma discontinuo, sui tanti fattori che partecipano dialetticamente al suo formarsi, sulle antitesi sociali e infine sulla filosofia della praxis, ovvero sul realizzarsi dell uomo tramite il proprio lavoro che Ł conoscere e fare allo stesso tempo. 7 Claudia Romanini, Antonio Labriola, Roma 1995, p. 13.