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Genitori ed insegnanti nell'epoca del declino dell'Autorità

L’argomento di cui tratta questa tesi è il cambiamento dei rapporti tra insegnanti e genitori, figure cardine dello sviluppo dei futuri adulti e cittadini. Il rapporto tra queste figure è, come si capisce, basilare per creare un clima che stimoli e incoraggi l’alunno e il bambino. Ma sempre più spesso, negli ultimi anni, assistiamo a casi di ingerenze e conflitti tra queste due figure di adulti. Tutto ciò ha portato alla perdita della rispettabilità e dell’autorità di cui la scuola da un lato e la famiglia dall’altro hanno sempre goduto.
Quello che apparentemente sembrava però un conflitto tra due figure che tutelano due diverse sfere di competenza, in realtà è sintomo di una crisi che investe ogni rappresentante di istituzioni. È crisi del concetto stesso di Autorità.
C’è, poi, un altro punto su cui bisogna riflettere. Fino a qualche decennio fa, scuola e famiglia erano le uniche agenzie di socializzazione, o comunque le principali, nella vita di un ragazzo e portavano avanti valori molto simili. Con il passare del tempo e l’avanzare delle tecnologie le cose sono molto cambiate. Si pensi all’influenza, sempre maggiore, del gruppo dei pari, che si configura come una specie di “mondo a sé stante” e opposto a quello dei grandi. E si pensi ai valori trasmessi dai mass media che non sempre combaciano con quelli delle istituzioni; mass media che, per il loro messaggio invitante, fatto di immagini di facile accesso, opposto a quello “dei grandi”, captano l’attenzione dei ragazzi in maniera più immediata.
Da queste considerazioni emerge la necessità di una collaborazione tra insegnanti e genitori, che dovrebbero cooperare anziché screditarsi l’un l’altro. Dovrebbero concorrere, in un dialogo costruttivo, alla formazione di futuri adulti e di cittadini leali e rispettosi.
In questo elaborato mi prefiggo di esaminare cosa è cambiato nel modo di intendere l’autorità dopo il ’68, partendo dai cambiamenti che le figure di genitori e insegnanti hanno subìto lentamente nel corso dei secoli, e drammaticamente dopo il ’68, per studiare quali sono i nuovi agenti di socializzazione che si scontrano con loro e per trovare, infine, un loro possibile punto d’incontro.

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3 Introduzione Nel corso dei secoli abbiamo assistito ad un grande cambiamento che ha riguardato due figure cardine nello sviluppo dei bambini, di coloro che saranno i futuri adulti e cittadini. Questo cambiamento riguarda i genitori e gli insegnanti, che sono le figure che si occupano della educazione dei bambini, della loro istruzione e del loro sviluppo. Ognuna di queste figure partecipa al processo di crescita e di formazione ovviamente secondo le proprie competenze ed entrambe costituiscono i principali agenti di socializzazione (si ricordi che la famiglia è sempre al primo posto nella vita di un bambino in quanto agente di socializzazione). Con il mutare dei tempi, sembra che queste figure abbiano perso quell’ “aura” di sacralità che contraddistingueva il loro ruolo, che era fondato, principalmente, sull’autorità, ovvero quel particolare ascendente, che faceva godere loro di stima e rispetto da parte dei ragazzi e dell’intera società. Si pensi al ruolo del padre nella società “diretta dalla tradizione” 1 . Il padre, pater familias, aveva la massima ubbidienza da parte di tutti i membri del nucleo familiare, era il modello per i propri figli e insegnava loro a “succedere a lui”, piuttosto che ad avere successo. Stesso discorso deve esser fatto per l’insegnante, dispensatore di nozioni, spesso poco attento ai problemi personali degli alunni, ma rispettato e amato, proprio come il maestro del libro Cuore 2 . Con l’avvento della società eterodiretta, di cui ha parlato Riesman, si verificano molti cambiamenti. Cambiano i tempi, le tecnologie migliorano le condizioni di vita, si vive meglio, non ci sono più le famiglie numerose di un tempo, aumenta la mobilità sociale, entrambi i genitori lavorano e l’ascesa sociale viene vista come essenziale per vivere bene; eppure, aumenta l’incertezza su come far crescere i propri figli. I genitori, di colpo, diventano insicuri, non hanno 1 Per questo concetto si veda Riesman D., La folla solitaria, Il Mulino, Bologna, 1956. 2 Scritto da Edmondo de Amicis nel 1886.

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