Media Education: un incontro tra scuola e comunicazione nell’era digitale
Il ruolo dei media nella società contemporanea è fondamentale, tanto da farla definire come una società dell’informazione, della comunicazione e dello spettacolo.
I sociologi della comunicazione riconducono tale ruolo a due processi: la costruzione di contenuti simbolici e la loro trasmissione.
Il messaggio di un medium o di una tecnologia, sostiene McLuhan, è il mutamento di proporzioni, di ritmi e di schemi che introduce nei rapporti umani, mentre i suoi contenuti o utilizzazioni possono essere diversi, ma non hanno influenza sulle forme di associazione umana.
Chi pensa che gli strumenti in sé non sono né buoni né cattivi, e che la loro bontà dipende dall'uso che se ne fa, non tiene conto della natura del medium, e sembra davvero esprimere il narcisismo di chi è ipnotizzato dal suo proprio essere, amputato ed estensivamente assunto in una nuova forma tecnica.
L’uomo, sente il bisogno di costruire significati che gli consentano di dare ordine al mondo, sviluppa questa attività attraverso una contrattazione figurativa di significati con altri uomini e trasmette ad altri il risultato di questa negoziazione affinché possano contribuirvi. Queste due attività (negoziazione e trasmissione di contenuti simbolici) hanno bisogno, per essere sostenute, di tecniche di mediazione. Oggi, questo compito di mediazione è svolto dai media, anche se questo non comporta l’annullamento di altre tecniche non mediali, come la relazione faccia a faccia, visto che anche il faccia a faccia tende sempre più a passare attraverso i media. Il caso di internet è esemplare. Questo scenario, dominato da strumenti mediali, però, interpella l’educazione in tre sensi:
1. Dal punto di vista alfabetico. Se i media oggi sono i protagonisti dell’interazione sociale e della trasmissione culturale, il sistema formativo non può più evitare di confrontarsi con i loro linguaggi.
2. Dal punto di vista metodologico. Se la mediazione dei media è diffusa a livello sociale e si propone come nuovo habitat culturale, sarebbe strano che il sistema formativo ignorasse questo fatto.
3. Dal punto di vista critico. Il paesaggio dei media non è solo un mondo totalmente tecnologico, ma è anche cultura: non occorre adattare gli individui a questo paesaggio, ma è necessario farli interagire in maniera riflessiva.
La Media education può essere la risposta a tutte e tre le questioni. Essa rappresenta uno degli argomenti che gli studiosi delle comunicazioni di massa sembrano prediligere in questi anni.
Il primo capitolo si occuperà della definizione di ME: saranno analizzate, quindi, le prime due definizioni date dal CICT rispettivamente nel 1973 e nel 1979, come pure quelle date dalla scrittrice Chris Worsnop nel 1994 e dallo scrittore Len Masterman nel 1995.
Di seguito si farà riferimento alle quattro dimensioni della ME (Politico-economica, ambientale, psicologica e culturale) esaminate, a seconda dell’ambito, del target, dell’attenzione e della dimensione civile.
Sarà preso in considerazione, inoltre, lo sfondo storico della ME e si cercherà di analizzare la sua importanza al giorno d’oggi.
Il secondo capitolo, farà riferimento ai contenuti della ME: verrà analizzato il modello del “Diamante culturale” ideato da Wendy Griswold utile per comprendere le reciproche influenze tra sociologia e ME; si esamineranno i contesti (Critico, tecnologico e produttivo) e i vari approcci alla ME, e si prenderà in considerazione, infine, la cosiddetta “Teoria di campo” che mette in relazione educazione e comunicazione. In alcune circostanze è l’educazione a fare da “campo” per le teorie della comunicazione, in altre, invece, accade il contrario.
Nel terzo capitolo, sarà centrale il rapporto tra la scuola e la ME: sarà esaminata l’identità professionale di questa figura emergente: il media educator, e cercheremo di verificare l’influenza della ME nella scuola italiana, dando uno sguardo anche ai suoi difetti e limiti.
Faremo, infine, un riferimento alla realtà scolastica francese cercando di cogliere le differenze con l’istruzione italiana e analizzando un evento molto noto in Francia, giunto alla sua 8^ edizione: “La Semaine de la Presse”.
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Informazioni tesi
Autore: | Federico Lecciso |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi del Salento |
Facoltà: | Sociologia |
Corso: | Sociologia |
Relatore: | Sarah Siciliano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 88 |
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FAQ
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