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La nascita di Israele e l'Unità

La tesi esamina il periodo storico della nascita di Israele attraverso un’analisi storica che si divide in due capitoli. Il primo capitolo, traendo spunto dal punto di vista dello scrittore israeliano Benny Morris, esamina con attenzione il periodo che va dalla Seconda guerra mondiale alla fine della guerra civile in Palestina e alla nascita di Israele con l’intenzione di capire fatti e decisioni che portarono alla Risoluzione 181 delle Nazioni Unite (un piano adottato in base alla decisione delle Nazioni Unite del 29 novembre 1947 che raccomandava la divisione della porzione occidentale del Mandato britannico in Palestina in due stati, uno ebraico e uno arabo) e poi alla nascita dello stato ebraico. La tragedia dell’olocausto, il “Programma di Biltmore” della leadership sionista nel 1942 (che auspicava la costituzione in Palestina di un Commonwealth ebraico nell’organizzazione di un nuovo mondo democratico alla fine del conflitto mondiale), il ruolo dell’Onu e il lavoro del Comitato speciale dell’Onu sulla Palestina (Unscop, creato nel maggio del 1947), il fondamentale ruolo svolto dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica per indirizzare la Risoluzione dell’Onu verso la divisione della Palestina: tutti questi fattori sono stati decisivi per la nascita di Israele e, attraverso il loro esame, è anche possibile comprendere perché, dopo 61 anni, guerre, sangue e divisioni continuino a martoriare la Terra Santa.
Il secondo capitolo riprende il tema della nascita di Israele attraverso l’analisi dell’organo ufficiale del Partito comunista italiano, il quotidiano l’Unità. Dagli articoli, che riguardano il periodo che va dall’aprile 1948 al maggio del 1950, è possibile trovare una corrispondenza cronologica fra la linea editoriale del quotidiano riguardo la questione Palestinese e la posizione dell’Urss. L’Unità, infatti, supportò la nascita di uno stato ebraico in Palestina attraverso una durissima battaglia politica contro il governo italiano, considerato colpevole di seguire le posizioni anglo-americane, cercando anche di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana riguardo temi di grande importanza quali la pace, la solidarietà tra popoli, l’unione delle classi lavoratrici ed operaie a dispetto delle divisioni religiose ed etniche. Il quotidiano comunista creò quindi una totale contrapposizione tra la “politica di pace” sovietica e la politica imperialistica anglo-americana, precisando che mentre l’Unione Sovietica agiva interamente nell’interesse dei popoli, Stati Uniti e Gran Bretagna stavano utilizzando il Medio Oriente solo per sfruttare le sue enormi ricchezze, incitando così ad una vera e propria “guerra del petrolio” tra la popolazione araba ed ebraica al solo scopo di mostrare la necessità della loro presenza in Palestina. Anche l’Unione Sovietica, però, utilizzò le medesime tecniche degli anglo-americani al fine di estendere la propria influenza nell’area mediorientale, cercando di cacciare gli inglesi dalla regione ed anche tentando di installare un governo alleato a Tel - Aviv. Dunque, la Palestina per entrambe le superpotenze non era altro che uno dei tanti fronti lungo i quali si combatteva la Guerra Fredda e questa lotta tra sovietici ed americani influenzò drammaticamente il futuro di quella regione: la drammatica conferma di ciò risiede nell’attuale irrisolvibilità del problema palestinese.

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1 Introduzione L’obiettivo della tesi è quello di esaminare il periodo storico relativo alla nascita ed ai primi anni di esistenza dello stato d’Israele, attraverso un’analisi storica che si divide in due capitoli. Nel primo capitolo, traendo spunto dal punto di vista dello storico israeliano Benny Morris, viene approfondito il periodo intercorrente tra la seconda guerra mondiale e la fine della guerra civile in Palestina nel maggio del 1948, con il preciso intento di comprendere l’insieme di fatti e decisioni che portarono prima alla Risoluzione 181 delle Nazioni Unite del 29 novembre 1947, che sancì la spartizione della Palestina in due Stati, uno arabo ed uno ebreo, e poi alla nascita dello Stato ebraico il 15 maggio del 1948. La seconda parte della dissertazione, invece, si propone di spiegare la comparsa sulla scena internazionale di Israele analizzando il punto di vista che ebbe, in relazione a questo avvenimento di fondamentale importanza, il quotidiano l’Unità, organo del Partito Comunista italiano; gli articoli, ricercati grazie all’archivio storico online del giornale, ricoprono il periodo che va da aprile del 1948 a maggio del 1950. Per dare la necessaria validità e veridicità a tale ricerca, è stato ovviamente necessario considerare con grande attenzione l’epoca nella quale si è inserita la fondazione dello stato ebraico, facendo riferimento ad una situazione geo-politica ancora sconvolta dal secondo conflitto mondiale, con all’orizzonte lo scenario della Guerra Fredda e della “cortina di ferro” che avrebbe inevitabilmente diviso per i decenni successivi i blocchi di paesi fedeli alle due superpotenze vincitrici della guerra. E proprio il ruolo delle superpotenze, unito alla presenza di una potenza coloniale come la Gran Bretagna (seppur in netto declino in termini di potenza politica ed economica), risultò assolutamente decisivo nella composizione della questione palestinese, indirizzando inizialmente il futuro di questo piccolo lembo di terra che si affaccia sul Mediterraneo verso un progetto di spartizione che poi non vide mai la luce. Si potrà dunque evincere come tutte le problematiche oggi

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